Capitolo 12 - Sei geloso del mio prof?

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Pov Taehyung

A due settimane dall'incontro con Jungkook mi ritrovai in mensa con Yoongi e Jimin.

"Allora come vi è andata questa benedetta verifica di matematica? Jimin ha studiato per tutta la settimana, dandomi buca ogni volta che tentavo di uscirci insieme" si lamentò il menta. "Benissimo hyung, penso di essere arrivato sopra il 9" esclamò entusiasta il mio migliore amico. "Tu?" il maggiore fece un cenno verso di me. Alzai le spalle. "Bo, sufficenza come al solito credo, forse un po' di più. È Jimin il genio tra i due, non so come faccia" decretai. L'altro sorrise orgoglioso. "Matematica è la mia materia preferita".

"Ti prego passami un po' del tuo cervello" scherzò Baekhyun, un nostro compagno di classe che proprio in quel momento ci passò accanto. Aveva i capelli rossi e portava un paio di occhiali dalla montatura fine e rotonda. "Non dire così, ti è sicuramente andata bene" lo rassicurò Jimin sorridendo. Non potei fare a meno di notare Yoongi, che lanciò un'occhiata al ragazzo appena se ne fu andato.

"Comunque raccontagli cos'è successo oggi con Lee" cambiai argomento io. Yoongi guardò il fidanzato curioso. "Ma dai Tae, smettila con questa storia. Il professor Lee fa così con tutti quelli che studiano un minimo". "Sì ma con te in particolare" osservai. Jimin alzò un sopracciglio. "Io studio, a differenza tua" mi fece notare. Feci un cenno non curante con la mano. "Be' ma che è successo?" sì intromise allora Yoongi. "Niente di che". "Avanti" spronai il mio amico. "Oh uffa. E va bene!" esclamò Jimin.

"In pratica ci ha fatto fare una specie di scenetta in inglese e mi ha fatto i complimenti per la pronuncia". "E poi ha continuato a chiamare lui e a lodarlo ogni volta" lo corressi io. "In più questo succede praticamente quasi sempre con lui e Jimin". Il menta aggrottò le sopracciglia. "Quel professore non mi piace. Continua a fare il carino con te" borbottò. "Sei geloso del mio prof?" lo prese in giro Jimin.

Yoongi sviò lo sguardo, diventando leggermente rosso. "Lo faccio licenziare" biascicò.

Il biondo rise leggermente. "Non ci provare, è l'unico professore che spiega bene". "Allora faccio espellere pel di carota" rispose. "Chi, Baekhyun? Sei geloso pure di lui? ...Però è vero che un po' mi viene dietro, ma è simpatico" si giustificò. "Sì ma non dargli troppo corda" lo ammonì Yoongi. "Certo, stai tranquillo. Lo sai che amo solo te" disse dolcemente Jimin.

"Awww, mi farete venire il diabete. Andiamo Chim, la campanella è suonata" dissi prendendolo sottobraccio e trascinandolo via. Yoongi ci salutò con una mano.

Quel giorno tornai a casa prima della fine delle lezioni. Non riuscivo a concentrarmi e mi era venuto mal di testa.

Un brivido di freddo mi percorse il corpo. Infilai le mani dentro alle tasche del mio cappotto e abbassai la testa per sentirmi più al caldo. Così facendo però non mi accorsi del ragazzo davanti a me e gli andai a sbattere addosso.

"Oh, scusa!". "Scusami!" esclamammo in contemporanea. Alzai lo sguardo a quella voce famigliare. "Jungkook" dissi sorpreso. Rimanemmo lì a fissarci per qualche secondo. "Non scappi?" chiesi, spezzando il silenzio.

"Eh?". "Come l'altra volta, al supermercato" spiegai. "Ahah. Sembra che siamo destinati a venirci addosso ogni volta che ci incontriamo hyung" osservò lui. "Comunque no, non scappo. L'altra volta mi è preso il panico perché non mi aspettavo di incontrarti così anzi, non mi aspettavo proprio di incontri, e sono fuggito. Ti chiedo scusa" disse. "Mh.  Non fa niente" risposi, e feci per sorpassarlo ma lui mi fermò. "Non dovresti essere a scuola?" domandò. "Sì, ma sono uscito prima perché non mi sentivo bene". "E adesso come stai? Va meglio?". "Sì, grazie" lo rassicurai educatamente.

"Senti... Ti va se ti offro qualcosa? Per sdebitarmi di esserti venuto addosso e... per tutto il resto" mi domandò poi. "Semmai sono io quello che deve scusarsi per esserti finito addosso, ma facciamo che questo vale per l'altra volta al supermercato" dissi, e lui sorrise felice.

Entrammo in uno dei tanti bar di Seoul. Era piccolo ma accogliente e ci sedemmo davanti alla vetrata che dava sulla strada. Una ragazzina dai capelli rossi e ricci venne a prendere le nostre ordinazioni. Una brioches alla crema per me e un cappuccino per Jungkook. "Grazie, avevo proprio fame". "Figurati. Non c'è bisogno che mi ringrazi, questo è il minimo per te" rispose abbassando la testa imbarazzato.

Lo guardai per qualche secondo. I capelli, leggermente più lunghi e mossi del normale, gli ricadevano sul viso e le guance erano leggermente arrossate per il freddo. "Sai, non occorre che tu ti senta in debito con me. Non è stata colpa tua". Alzò velocemente lo sguardo su di me, sorpreso da quelle parole. "È che... Non so, non riesco a fare a meno di pensarci" disse. "È normale, ti senti responsabile perché era tuo fratello gemello. Ma non puoi farci niente, non puoi cambiare il passato ma solo il futuro. Quindi stai tranquillo, rilassati e non sentirti in colpa inutilmente" finii il mio piccolo discorso. Mi sorrise grato. "Grazie mille hyung". Ricambiai il sorriso, poi arrivò la ragazza di prima a portarci il nostro cibo.

Mangiammo tranquilli, chiacchierando tra noi. Scoprii che aveva la mia stessa passione per i videogiochi, soprattutto per Overwatch. Oltre a quello avevamo un sacco di altre cose in comune. Era divertente parlare con lui e finalmente, dopo tanto tempo, mi sentivo di nuovo rilassato con altre persone che non fossero il nostro piccolo gruppo.

Alla fine Jungkook si alzò e pagò il conto. Uscimmo dal bar e io lo ringraziai ancora per il cibo. Ci salutammo e ci girammo in direzioni diverse, pronti a ritornare alle nostre stressanti vite. Ma io mi fermai dopo il primo passo.

Sapevo che non ci saremmo più incontrati e non ero sicuro di voler lasciare andare quel ragazzino. Era da tempo che non mi sentivo più così tranquillo con qualcuno. Però lui non era uno qualunque, mi ricordava la mia mente. E se fosse successo di nuovo? Insomma, nessuno mi garantiva che lui e suo fratello non fossero poi tanto diversi.

Maledissi la mia ansia e mandai al diavolo le mie paranoie mentali. "Aspetta" lo richiamai. Sì girò a guardarmi, confuso. "Puoi darmi il tuo numero? Così magari un giorno vieni a casa mia e giochiamo un po' insieme" proposi, e vidi spuntare un bellissimo sorrisetto da coniglio dalle sue labbra.

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S.a.

Che ne pensate? Secondo voi Taehyung ha fatto la scelta giusta?

~L

Escape game 2 - ReturnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora