Capitolo 23 - Tu non sei Junghyun

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Pov Yoongi

Ebbene sì, avevo cambiato idea su Jungkook.

Era proprio ora che smettessi di odiarlo, nonostante conoscessi il mio carattere e sapessi di essere una persona alquanto cocciuta.

Jimin quella sera aveva raccontato cosa gli era successo in cantina e Jinyoung aveva dovuto cedere, liberando Namjoon dalla sua stanza. Non poteva essere stato lui a fare del male a Jimin dato che era chiuso a chiave in camera, quindi non avevano più motivi per dubitare della sua innocenza.

"Ok, stavolta non è Junghyun il rapitore" iniziai, il giorno dopo. Eravamo riuniti nel salotto, solo noi 6. "Quindi, sebbene cerchi di imitarlo non può riuscirci alla perfezione. È impacciato e lascia indizi troppo a caso, come la chiave. Junghyun non la avrebbe mai messa lì solo per deviarci dalla nostra ricerca, l'avrebbe sicuramente usata per fare qualcosa. Questo vuol dire che stavolta sarà molto più semplice scoprire chi è il colpevole" terminai. "Hai ragione, diamoci un po' di più da fare e sicuramente scopriremo chi è" concordò Jimin.

Così uscimmo dalla stanza per continuare le nostre ricerche. Ci avremmo messo sicuramente di più senza internet ma potevamo farcela. Se ci relazionavano bene, qualcuno poteva lasciarsi sfuggire qualcosa e lì l'avremmo incastrato, avremmo trovato il nostro rapitore.

Pov Taehyung

"Non ne abbiamo più parlato" proferì Jungkook quel pomeriggio. Era appena entrato in camera nostra.

Mi girai a guardarlo e feci per parlare ma lui mi bloccò. "No. Non mi dire di nuovo che non sai di cosa sto parlando perché sappiamo entrambi che non è vero. Sai perfettamente qual è il problema, dobbiamo parlarne Taehyung". "Hai risolto con Yoongi?" evitai di rispondergli. Mi fulminò con lo sguardo.

"Sì ma non cambiare argomento". Non volevo pensarci in quel momento. Non volevo analizzare i miei fottuti sentimenti perché avevo paura cazzo. Paura che di nuovo mi sbagliassi, paura che potessi ricadere nel baratro, paura che quel mezzo bacio potesse ritorcersi contro di me. No, non avevo superato per niente la mia storia con Junghyun, forse non mi ero neanche soffermato su cosa provassi. Probabilmente non avevo voluto e non volevo. Eppure ora sarei stato costretto a farlo.

Sospirai e mi sedetti a gambe incrociate, appoggiato alla tastiera del letto. Jungkook si sistemò davanti a me. "Cosa vuoi sapere?" chiesi. "Tutto. Voglio sapere cosa pensi, cosa provi Taehyung". Aveva uno sguardo determinato, portai la testa all'indietro guardando il soffitto.

"Da dove comincio? Tre anni fa è stata un'esperienza traumatica. Sono migliore amico di Jimin fin da quando avevamo due o tre anni e sono sempre stato io quello con un carattere più forte e meno sensibile. Ed era così anche quando Junghyun ci ha rapiti". Non capiva cosa c'entrasse Jimin, glielo leggevo nello sguardo. Nonostante questo non mi interruppe e io continuai.

"Ho cercato di stargli accanto il più possibile ma purtroppo quel ragazzino ne ha passate di tutti i colori. Era molto sensibile e questo sicuramente non l'ha aiutato. Comunque c'ero io al suo fianco e quando si è fidanzato con Yoongi ovviamente ha iniziato a passare più tempo con lui. Quindi io ho avuto modo di relazionarmi più tranquillamente con gli altri ed è stato proprio in quel periodo che mi sono avvicinato e affezionato tanto a tuo fratello. Junghyun, che si fingeva te, mi aveva attirato fin da subito. Sebbene fosse più piccolo di me aveva un corpo fantastico e due occhi capaci di leggerti dentro in una maniera impressionante. O così credevo.

Adesso so che era tutta una farsa ma a quel tempo mi innamorai perdutamente di lui. E pensavo di essere ricambiato. Invece lui stava semplicemente giocando con i miei sentimenti, manipolando l'ennesima vita. Quindi potrai ben capire che quando ho scoperto tutto l'inganno io ci sia rimasto devastato psicologicamente. Sono uscito da quella casa con un sacco di problemi. Jimin aveva spesso attacchi di panico e io non riuscivo più a relazionarmi con nessuno. Non volevo conoscere gente nuova e facevo fatica a fidarmi di chiunque, Jimin a parte.

Questo mi ha distrutto psicologicamente. Se prima era Jimin quello più fragile ora era il contrario. Sebbene anche lui avesse un sacco di problemi li aveva affrontati e superati molto meglio di me.

Io no. E quando ti ho visto ho pensato di star impazzendo, di vedere allucinazioni assurde. Poi ho capito che non eri lui e questa situazione si è ripetuta per la seconda volta. Capisci che per me, che ancora faccio fatica a superare Junghyun, tutto questo sia alquanto difficile da gestire. E i sentimenti che sto provando per te mi confondono e mi spaventano un sacco" terminai guardandolo.

"Io... Mi dispiace. Non sapevo che fosse così dura per te, non avrei insistito tanto se lo avessi saputo" si scusò. Scossi la testa. "Non potevi saperlo. Nessuno lo sa. Solo adesso sto migliorando veramente e andando avanti, perché tu non..." lasciai la frase in sospeso.

Ma certo! Ora capivo.

I sentimenti che provavo con Junghyun, non li provavo veramente per lui. Mi piaceva per il suo carattere, il carattere che alla fin fine era quello di Jungkook. Quindi i miei sentimenti erano sempre stati per il vero Jungkook, anche se ancora non lo conoscevo. Potevo amarlo senza problemi, era veramente lui, non fingeva di essere un'altra persona.

Fissai i miei occhi nei suoi. "Tu non sei Junghyun" esclamai. Sembrava come se avesse smesso di piovere e fosse sbucato il sole dopo tanto tempo. Eccola, la risposta che cercavo per i miei sentimenti.

Non ci pensai più e presi Jungkook per il retro del collo, attirandolo a me e baciandolo.

Pov Jungkook

Spalancai gli occhi. Kim Taehyung mi stava baciando. Stava baciando me, Jeon Jungkook.

Non potevo crederci. Dopo tutto quello che era successo, dopo tutto quello che aveva passato e provato, si era lasciato andare. Finalmente potevo vedere i suoi veri sentimenti.

Passato lo shock iniziale lo presi per la giacca e lo attirai a me ancora di più, unendo le nostre labbra in un bacio più vorace. Volevo assaporarlo il più possibile, avevo paura che si pentisse appena ci fossimo staccati.

Invece mi sorprese e si sfilò la felpa, facendola cadere a terra e posando poi le sue grandi mani sotto la mia maglietta.

Gemetti nel bacio. Dio, mi faceva impazzire. L'avrei ucciso se avesse cambiato idea proprio in quel momento, rifiutandomi.

Cosa che non fece anzi, andò a chiudere la porta a chiave e poi tornò davanti a me.

Mi spinse, sorridendo e mordendosi il labbro inferiore. Caddi sul letto e lo guardai sorpreso.

Ok, forse non me lo aspettavo.

Sorrisi anch'io, quello fu il giorno più bello della mia vita.

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S.a.

Se siete arrivati fin qui siete ufficialmente a metà del libro (sempre che rimangano così i capitoli ahah)

~L

Escape game 2 - ReturnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora