Capitolo 15 - Buio

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Pov Jungkook

Stufo del suo continuo ignorarmi, o delle sue risposte monosillabiche, decisi che il lunedì seguente, ovvero due giorni dopo, lo avrei aspettato fuori da scuola per chiarire la situazione.

Pov Taehyung

Stavo uscendo dal cancello dell'edificio scolastico quando sentii qualcuno chiamarmi. Mi girai verso destra e scoprii con mia grande sorpresa, e ansia, che quel qualcuno era Jungkook. "Che ci fai qui?" gli chiesi. "Aspettavo che uscissi. Mi stai evitando e dobbiamo parlare". "Mh" risposi semplicemente. Me lo aspettavo. Dopotutto, dopo quello che era successo in discoteca, avevo palesemente ignorato qualunque suo tipo di approccio.

"Andiamo a casa mia" decretai e mi incamminai senza neanche aspettarlo, ma i passi che sentivo dietro di me mi fecero capire che mi stava seguendo. Mi affiancò ma non ci rivolgemmo la parola per tutta la durata del tragitto. Arrivati alla mia umile dimora ci togliemmo le scarpe e posai lo zaino all'entrata.

Ci sedemmo l'uno di fronte all'altro sul tavolo della cucina. Incrociai le braccia e accavallai le gambe. "Allora, di cosa volevi parlare?" feci il finto tonto. "Non fare così. Sai perfettamente perché sono qua" rispose serio. "Sì, hai ragione. Ti sto ignorando ed è ovvio che tu sia confuso. Mi dispiace, torniamo ad essere amici come prima". A quelle parole sbuffò e alzò gli occhi al cielo, frustrato.

"Taehyung per me tu sei più di un amico. E da un po' di giorni che ci penso e non riesco proprio a farne a meno. In discoteca... Stavo per baciarti e se non fosse entrato qualcuno probabilmente mi avresti anche ricambiato. Quindi non fare finta di voler essere un semplice amico con me" disse deciso.

Eh no. Non poteva uscirsene con affermazioni del genere come se niente fosse. Primo, chi era lui per sapere quello che provavo. Secondo, non volevo una relazione. Non dopo la mia ultima esperienza. Terzo, non mi sarei messo proprio con il fratello di Junghyun. E quarto... Cazzo, mi piaceva.

Mi piaceva eccome, anche fin troppo. Ma proprio perché era il fratello gemello di Junghyun non potevo assolutamente mettermi con lui.

"Jungkook, ascolta. Te lo dirò chiaro e tondo una sola volta. Se proverai a tirare ancora fuori questo discorso la mia amicizia e ripeto, amicizia, con te è finita. Non può esserci nient'altro tra di noi, capito?" esclamai con tono duro, che non ammetteva repliche. Lo vidi trattenere disperatamente le lacrime ma servì a poco perché una gli sfuggì lungo la guancia. Mi ci volle un sacco di forza di volontà per non allungare la mano e asciugargliela.

Pov Seokjin

"Hai scritto tutto? Sei sicuro?" mi chiese Namjoon. Controllai un'altra volta la lista della spesa che avevo stilato nelle note del mio cellulare. "Sì, penso ci sia tutto". "Okay, torna presto. A dopo principessa" mi salutò il ragazzo. Arrossii leggermente, quel soprannome ancora mi faceva effetto dopo due anni. "Sì certo" dissi e feci per uscire quando le sue mani mi fermarono. Mi presero per i fianchi e poi mi fecero girare nella sua direzione. "Dove vai così di fretta? Non saluti il tuo principe con un bacio?" chiese facendo un piccolo broncio. "Awww, che carino" pensai, ma la sua risata mi fece capire che l'avevo detto ad alta voce.

"Lo so, modestamente sono il più carino di tutti". "Mai quanto me però" esclamai e, dopo un rapido bacio a stampo, uscii di casa sogghignando.

Quel giorno avevano previsto che ci sarebbe stato bel tempo e, guardando in alto, sembrava proprio così. Non che la pioggia mi dispiacesse. Una volta Namjoon mi aveva detto che trovava il rumore della pioggia molto tranquillizzante, e che riusciva sempre a calmarlo quando era di cattivo umore.

Quando non lavorava, e fuori pioveva, si sedeva di fianco a me sul divano e leggeva un libro. Adoravo quei momenti, dove entrambi ci rilassavamo, l'uno tra le braccia dell'altro. Gli accarezzavo i capelli, osservandolo sfogliare le varie pagine e lui faceva un piccolo e tenero sorriso. Erano momenti silenziosi ma si sa, a volte il silenzio vale più di mille parole.

Comunque tutto questo accadeva solamente quando aveva il giorno di riposo, praticamente quasi mai. Avevamo proprio bisogno di una vacanza da poter trascorrere insieme e quel Natale forse si sarebbe presentata l'occasione, sempre ammesso che gli concedessero delle ferie.

Tra i vari pensieri arrivai al supermercato e iniziai a cercare tra gli scaffali i prodotti che avevo sulla lista. Non ci misi molto e in 5 minuti fui alla cassa. Pagai e salutai cordialmente la ragazza, dopodiché mi avviai di nuovo verso casa. Stavo camminando tranquillo ma avevo la strana sensazione che qualcuno mi osservasse. Così mi girai ma non vidi nessuno. Alzai le spalle e tornai per la mia strada, sempre con quel senso di fastidio. Ma la città era grande e forse me lo stavo solo immaginando.

Dopo alcuni metri però non potei fare a meno di voltarmi di nuovo. E, di nuovo, non c'era nessuno. "Yaaa!" urlai sentendo la suoneria del mio smartphone. "Cavolo che colpo che ho preso" esclamai. "Pronto?". "Jin hyung" mi rispose euforico Jimin.

"Hey Mochi, come stai?". "Tutto bene grazie, te?". "Anch'io, sto tornando a casa dopo aver fatto un po' di spesa. Ma a parte questo, ti serviva qualcosa?" chiesi gentile. "No cioè sì. Mi chiedevo se Namjoon potesse darmi una mano con inglese. La settimana prossima ho verifica ma non penso di essere pronto". "Suvvia, dici sempre così. E alla fine prendi sempre ottimi voti. Comunque penso di sì ma perché lo chiedi a me?". "Ho provato a telefonare a Namjoon hyung ma non mi ha risposto" disse il biondo. "Ah sì? Che strano, ero a casa con lui una ventina di minuti fa. Forse non ha sentito il telefono" azzardai.

"Mmm... Hai ragione. Proverò a richiamarlo e al massimo gli scrivo un messaggio. Grazie mille Jin hyung" mi salutò. "Figurati, e in bocca al lupo per la verifica" risposi. Poi ci salutammo e chiusi la chiamata. Vidi casa mia e di Namjoon a una decina di metri di distanza e sorrisi. Avrei guardato un film con il mio fidanzato, poi avremmo preparato la cena insieme e alla fine ci saremmo coccolati un po'.

Peccato che a casa non ci entrai mai.

Pov Jungkook

Non potevo più restare lì, sentivo che stavo per scoppiare. Così mi alzai e mi avviai verso la porta d'entrata. Misi in fretta le scarpe e corsi via da lui senza voltarmi, tanto sapevo che non mi avrebbe seguito.

Svoltai l'angolo e sentii un forte dolore alla testa. Poi buio.

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S.a.

Finalmente inizia il bello ;)

~L

Escape game 2 - ReturnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora