Capitolo 9 - Tu dovresti essere morto

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Pov Yoongi

Erano passate due settimane dal coming out di Jimin.

Nel frattempo avevo veramente cercato qualcosa su Jungkook. Ma di lui, o di qualcuno simile a lui, non c'era nessuna traccia. Taehyung si era sbagliato. Non che gli credessi molto in verità, ma volevo dargli il beneficio del dubbio. Però, per quanto determinato fosse stato a farci capire che aveva visto proprio Jungkook, io non avevo trovato niente. Avevo chiesto anche a della gente un po' meno... legale per intenderci, ma non avevano trovato o visto nessun ragazzo coi capelli fucsia, in nessuna scuola di Seoul.

Ciò poteva solo significare che Taehyung si era immaginato tutto. Magari era andato a sbattere contro una persona completamente diversa ma alquanto simile, e la sua memoria gli aveva giocato brutti scherzi per colpa anche del particolare periodo dell'anno. In fondo questo era il periodo del nostro rapimento e un trauma del genere poteva lasciare segni nel tempo. Lo aveva detto anche la psicologa che ci aveva seguito per due mesi dopo l'accaduto, che avremmo potuto immaginarci cose non reali per colpa di un trauma.

Io avevo finito le sedute in anticipo. Gli strizzacervelli non mi piacevano e avevo affrontato l'incidente tranquillamente, senza traumi particolari. Quindi mi ero concentrato sul recupero di Jimin e lo avevo aiutato e supportato dando il meglio di me. Era un ragazzo veramente fragile, anche se cercava di migliorare questo suo lato. Ci aveva messo più tempo degli altri per superare l'accaduto, anche perché ne aveva passate veramente tante, ma alla fine tutto era andato per il meglio. Comunque era stato un periodo doloroso sia per lui che per me. Non era facile vederlo stare male quasi ogni giorno e non sapere come poterlo aiutare.

Ora Jimin era tornato quello di prima ed ero felice di vederlo sorridere spensierato. Mi persi tra i miei pensieri, ovvero il sorriso del mio fidanzato, quando il mio cellulare vibrò.

Jiminie <3
Yoongiii
Ci sei?

Certo, dimmi pure

Mia mamma mi ha chiesto se questo Natale hai impegni...

Ma non siamo neancora a dicembre

Lo so, ma mia mamma vuole prendersi per tempo. Se non hai niente da fare potresti pranzare da noi. Così ti faccio conoscere il nonno :)

Sapevo quanto Jimin tenesse a suo nonno. Aveva passato un sacco di tempo insieme a lui quando era piccolo e si divertiva un sacco a giocare a dama con lui. In più sarei andato a trovare la mia famiglia solo per un paio di giorni, dopo il 27. Jimin ovviamente sarebbe venuto con me e lo avrei presentato come mio fidanzato, me ne fregavo altamente di cosa avrebbero potuto dire tutti.

Mi piacerebbe molto Jiminie

Perfetto! Allora riferisco a mia mamma. Vado ad aiutare con alcune faccende, ti amo

Sorrisi.

Ti amo anch'io zuccherino

Spensi il telefono e, sebbene fosse solo il primo novembre, decisi di andare a vedere per dei regali per la famiglia Park. Tanto non avevo niente da fare.

Decisi di chiamare Hoseok. "Ehilà Yoongi" rispose allegro. "A cosa devo questa chiamata?". "Volevo trovare dei regali per la famiglia di Jimin ma non so a chi chiedere consiglio. Mi daresti una mano?" domandai. "Ma certo". "Perfetto, allora ti passo a prendere tra 10 minuti" dissi e riattaccai.

Mi ritrovai sotto casa sua in perfetto orario. Hoseok scese velocemente le scale del suo appartamento e mi salutò con un sorriso. "Sono contento che tu abbia chiesto a me di farti compagnia". "Avrei domandato a Namjoon ma so che è al lavoro" alzai semplicemente le spalle. Il mio amico mise il broncio. "Così mi ferisci. Ammettilo che in verità ti mancavo" disse scherzosamente. Scossi la testa, prima di parcheggiare la moto e invitarlo a seguirmi al centro commerciale.

Mio padre mi aveva comprato quel bolide come regalo per essere riuscito a prendere il patentino ed ero veramente contento della moto che aveva scelto. Non era né troppo grande né troppo piccola, il colore nero brillava sulla carrozzeria.

"È proprio bella" esclamò Hoseok. "Non l'avevi ancora vista?". Scosse la testa. "L'hai fatta vedere solo a Jimin e Taehyung ricordi?". Ci pensai un attimo. "Ah sì, ho portato Jimin a casa da scuola però tu eri assente quel giorno" rammentai. "Già, mannaggia al raffreddore" commentò lui.

Il centro commerciale era abbastanza vicino all'appartamento di Hoseok e comunque non mi dispiaceva muovermi un po' ogni tanto. Forse ero troppo pigro... O forse no. Dopo aver camminato per un po' tra i vari negozi avevo addocchiato una cravatta molto carina per il padre di Jimin e un profumo per la madre. Non le avevo ancora comprate semplicemente per il fatto che era ancora troppo presto. E poi, se avessi aspettato qualche settimana, ci sarebbero sicuramente stati degli sconti. "Non ho idea se verrà anche sua zia, glielo chiederò. Però devo trovare qualcosina anche per suo nonno" informai Hoseok. "Mi dispiace Yoon, io adesso devo andare al corso di danza" si scusò il ragazzo. "Non fa niente, riuscirò a trovare qualcosa da solo. Grazie per tutto Hobi". "Figurati, ci vediamo". Lo salutai di rimando e lo vidi farmi un cenno con la mano mentre si allontanava.

Passai un altro quarto d'ora a pensare a cosa potevo regalare al nonno di Jimin, guardando le varie vetrine. Sapevo che era un appassionato di dama ma regalargli una scacchiera sembrava troppo banale. Per il resto non avevo idee. Cosa potevo regalare al nonno del mio fidanzato? Forse dei fiori o qualcosa da coltivare nell'orto. Ma se fosse stato troppo semplice? Volevo fare bella figura dato che era il nostro primo incontro. Non sapevo se Jimin gli avesse raccontato di noi due ma sicuramente sarei stato presentato come il suo fidanzato. Alla fine decisi che sarebbe stato il caso di chiedere qualche informazione in più al nipote, così mi avviai a recuperare la mia moto.

Stavo camminando, con le mani in tasca, per le strade di Seoul quando mi passò davanti un ragazzino... coi capelli fucsia. La mia bocca si aprì in una O meravigliata. Erano passati 3 anni ma la sua faccia era ben impressa nella mia mente. Mi strofinai gli occhi e mi girai, ma non me lo stavo immaginando. <<Ma che cazzo?>> pensai.

"Jeon Jeongguk" gridai per avere un'ulteriore conferma. Il ragazzo si fermò in mezzo al marciapiede e si girò nella mia direzione, confuso. Aveva risposto al mio richiamo, era lui. Recuperai velocemente la mia solita espressione fredda e aggrottai le sopracciglia. "Tu dovresti essere morto" dissi acido avvicinandomi. "Eh?" esclamò lui sorpreso. Non gli risposi, alzai un braccio e gli sferrai un pugno in faccia.

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S.a.

Yoongi riuscirà a stare calmo? ...Lo scoprirete domani :)

~L

Escape game 2 - ReturnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora