Capitolo 19

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Draco aveva appena varcato la soglia dell'aula, quello che vide lo lasciò di sasso. Il nuovo professore era seduto dietro la cattedra che stava leggendo un libro.
-oh signor Malfoy è venuto! Si starà chiedendo il motivo della sua convocazione-
-beh si professore mi hai lasciato di sasso-
-mi ha-
-oh si certo mi perdoni- Draco era cambiato con il corpo docente, aveva imparato a rispettarlo dopo averlo tradito, si sentiva in dovere di onorarlo, specialmente la megera.... Mcgranitt.
-è proprio per questo che l'ho fatta convocare, io non sono il Professor Piton, non sono un mangiamorte, e non farò certo dei riguardi sul suo conto signorino. Ero amico di Severus, forse l'unico che ha avuto durante gli anni ad Hogwarts e anche quelli a venire. Mi parlava di tutto, si apriva. Poi quando è venuto a mancare un pezzo del mio cuore si è spezzato, gli volevo molto bene-
-come un fratello?-
-si, era come un fratello. Dunque, so tutto dei suoi genitori, sua zia e del rapporto che aveva con Voldemort. Volevo assicurarmi di non creare confusione, ci tenevo a dirglielo di persona e il prima possibile, sono un insegnante modello, ho insegnato nella scuola di Durmstrang, e sono venuto a occupare la cattedra che doveva spettate a Piton, perché lui voleva essere insegnate di difesa contro le arti oscure, non farò discriminazioni su nessuno dei miei studenti, nessuno. Questo significa che sarà al pari degli altri.- disse il professore molto diretto.
-ma certo, e la ringrazio per la - Malfoy fu interrotto da una porta che si apriva.
-oh signorina Granger quale onore conoscere una dei tre salvatori del mondo magico.- esclamò il professore
-buonasera Professor Rickman l'onore è tutto mio, spero di non aver disturbato una conversazione importante- disse Hermione con una voce tutt'altro che rassicurante. A quelle parole Draco si girò e vide la mezzosangue più in triste del solito, non l'aveva mia vista così, eccetto per una volta, quella fatidica sera quando venne marchiata da Bellatrix.
-no signorina, anzi avevamo appena concluso, ora devo chiederle io se è tutto apposto-
-umh si non si preoccupi professore- disse, il professore prese la sua valigetta e se ne andò dall'aula lasciando soli i due ragazzi.
-che ci facevi qui con lui- chiese la riccia dirigendosi al suo banco per prendere la pergamena
-non è affar tuo quello che faccio io e con chi, piuttosto, che hai in mano- chiese malfoy strappando dalle mani della ragazza il foglio.
Lesse per filo e per segno ogni frase ogni parola ogni lettera di quella pergamena.
-oh oh! Guai in paradiso!-
-beh si ma non è un problema tuo ora rendimi la pergamena! SUBITO- gliela porse con la delicatezza di un Malfoy.
-allora?- chiese il biondo
-allora cosa?-
-Lenticchia non è bravo a letto-
-se proprio ti interessa, non è un granché, però oh! Chi si accontenta gode letteralmente-
-ma che....-
-è un detto babbano-
-ah..... beh se vuoi sentire il vero piacere la mia camera è sempre a disposizione- disse il serpeverde con un ghigno stampato sulla faccia.
-oh ma che galantuomo. Grazie ma declino l'offerta. Non potrei mai fare sesso con te malferret- disse la grifona con tono simpatico anche se molto triste.
-beh comunque mezzosangue non per forza dobbiamo accoppiarci, possiamo anche parlare, sai avrei voluto tanto conoscere la vera te-
-no ma davvero?-disse Hermione imitando la voce da oca, come tutte le ragazze che parlavano con Malfoy.
-no- e si mise a ridere allegrante, peccato che la ragazza non era in vena di litigare o controbattere alle frecciatine della serpe, e se ne andò lasciandolo solo a ridere.
Uscì dalla stanza ma si sentì presa al polso che era le era da poco guarito, e messa con la schiena al muro
-non mi sembra di averti dato il permesso di andartene- disse Draco con voce roca e provocatoria
-non mi sembra di avertelo chiesto- disse Hermione, era talmente vicina al ragazzo che sentì il suo profumo al muschio bianco e mela verde, il suo cervello doveva constatare se era profumo o puzzo.
-non provocarmi. Ricorda che sono un Malfoy e noi Malfoy non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno- Hermione si sentì bruciare il braccio, stava sanguinando molto, talmente tanto che il liquido rosso impregnò le bende e fece colare qualche gocciola sulla divisa del Serpeverde, che alla vista di ciò si scansò in meno di un attimo
-ovvio, un purosangue non può permettersi che una mezzosangue contamini la sua divisa, capace ora che vuoi le mie scuse- La grifona si diresse in camera assieme all'anima della festa, Ginny, doveva assolutamente parlare e medicare la ferita.

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora