Capitolo 38

557 21 0
                                        

Draco entrò in camera sua e sul letto vi ci trovò una lettera con lo stemma dei Malfoy
-non può essere- prese la lettera in panico e la lesse in un battito di ciglia

Non siamo in tanti, nemmeno due dozzine ma dobbiamo rivendicare il signore oscuro. Tu in quanto mangiamorte devi onorare la tua famiglia ed essere la nostra spia interna, ti allego la lista di una sola persona da eliminare
Cristian Purplegrass

-No non ancora l'incubo non aveva fine- prese l'altro foglietto che era nella busta

HERMIONE JEAN GRANGER
Nata babbana e migliore amica di Harry Potter, uccidi lei o prendila in ostaggio così da avere in pugno potter. Dobbiamo finire dove Voldemort ha fallito.

-ecco ora è la fine- pensò
-e ora che faccio? Sto dalla parte dei buoni o devo ancora tradirli?-
-ma ci sto veramente pensando?- Draco nel pieno della notte si recò dalla Preside McGranitt, incontrò Gazza nei corridoi
-Ehy tu ragazzo che ci fai ancora in piedi?- gli disse molto sgarbatamente
-sto cercando la preside-
-e per dirle-
-Gazza non è aria- gli rispose a cattivo il biondo dirigendosi verso l'ufficio della sua vecchia professoressa
-oh signor Malfoy ma lo sa che ore sono?- entrò la vecchia donna con una vestaglia porpora che copriva il pigiama blu notte
-ecco tenga- il biondo le porse tutte e due le lettere
-sono molto orgogliosa di lei ma ora non abbiamo tempo da perdere, dopo le vacanze natalizie lei e la signorina Granger partirete, prima non è possibile, se i mangiamorte lo venissero a sapere potrebbero insospettirsi e attaccare la scuola-
-ok Preside-
-ma quella mezzosangue è sempre in mezzo a rompere le pluffe?!-
-ora vada a letto e si riposi-
-grazie mille arrivederci-
-ah signorino non deve dire a nessuno di questa cosa nemmeno al suo amico Zabini, lo informerò io dopo aver elaborato l'accaduto-
-oh va-va bene..... allora buonanotte- e il biondo uscì con gli occhi rossi e pungenti
Aveva voglia di piangere, non riusciva a pensare ad altro alla sua povera madre, non sa come sta o se sia già morta, ora aveva anche la mezzosangue tra le scatole a mettere il dito nella piaga.
-Domani è un altro giorno speriamo che non ci siano novità- Pensò tristemente il ragazzo.
Ritornò nella sua stanza e prima di cadere tra le braccia di Morfeo pensò alla Granger, la sua piccola, fragile e indifesa mezzosangue
-mia? Da quando?-
-da quando sei stato dentro di lei-
-e te chi sei scusami?!-
-la tua coscienza-
-ah ne ho una figo-
Chiuse gli occhi e l'ultima immagine chi vide fu lei tra le sue braccia al naturale (nuda)

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora