Capitolo 56

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Mettere una coppia di mago e strega che si odiano sin dal loro primo incontro in una piccola casa, senza altri rapporti umani al di fuori di loro per sopravvivere alla morte, tutto sommato non è stata una buona idea.
Hermione di giorno in giorno, era diventata sempre più nervosa e impaziente; Draco... beh Draco si comportava da Draco, quel lato tenero che Hermione gli faceva tirare fuori di tanto in tanto, ormai era sepolto sotto mattoni di cemento formati da odio.
I due stavano nella stessa stanza senza dialogare, al massimo un "buongiorno", pranzo e cena in rigoroso silenzio, la televisione era l'unico suono che si poteva udire in quella abitazione.
Dicembre era inoltrato da due settimane, e se lo spirito natalizio porta sempre tutti ad essere più gentili e felici, i due sembravano sempre più raffreddarsi, le litigate non mancavano mai, perché uno diceva nero, l'altra diceva bianco, uno diceva questo, l'altra diceva quello... non andavano mai e dico MAI d'accordo. Erano più le volte in cui Draco la portava all'esasperazione che le volte in cui si cambiava le mutande.
Dopo circa un mese e poco più di convivenza, avevano litigato un giorno si e l'altro pure, avvolte litigavano anche solo per passare il tempo.

*22 dicembre ore 16:55 -2 giorni alla vigilia di Natale*

Draco era in cucina per prepararsi un panino, nel mentre la riccia era in bagno per fare un lungo e rilassante bagno caldo; il biondo nell'aprire una bottiglia d'acqua vi ci trovò una lettera sigillata con su scritto le iniziali di Hermione, la estrasse dal vetro e l' appoggiò sopra il tavolo aspettando l'arrivo della ragazza.
Hermione dopo un periodo indefinito uscì dal bagno in intimo e con in mano un asciugamano che tamponò sui suoi capelli ribelli ascoltando la musica tramite le cuffie.
Si avvicinò al tavolo incuriosita dalla lettera, Draco rimasto sempre in cucina rimase nuovamente incantato dalla sua bellezza.

Cara Hermione,
Ti scrivo per informarti della situazione di Hogwarts. Sono a Godric's Hallow nella casa di Abberfort Silente assieme a Neville, Ron, Luna, Ginny e Zabini e pochi altri dell'esercito di Silente.
Siamo accampati. La scuola è stata stregata. Loro sanno dell'infedeltà di Malfoy e lo vogliono morto. Sanno anche (tramite una falsa pista) che te sei passata a miglior vita in un incidente stradale babbano.
La McGranitt è sotto l'incantesimo Imperio e sta cadendo ai mangiamorte, la nostra scuola sembra un Hotel per quei pazzi! Rimani, rimanete al sicuro. Dovete stare nascosti il più possibile, abbiamo chiuso le cucine di Hogwarts con un incantesimo mai conosciuto fino ad ora, così se la Professoressa spifferasse il vostro metodo per procurarvi del cibo, ergo un passaggio diretto con voi, sarete al sicuro.
Hermione mi manchi da morire.
Non rispondere a questa lettera è troppo pericoloso.
Stai attenta.
Ti voglio bene
H.J.P

Hermione rilesse quel pezzo di carta più e più volte, le vennero le lacrime agli occhi e una le sfuggì al suo controllo, porse la lettera a Draco, il quale si stupì della sua reazione, e si chiuse in camera per vestirsi e asciugarsi i capelli.
Raggiunse poi il biondo che la osservava con tristezza e paura
-mi vogliono morto- riuscì semplicemente a dire
-pensa... per loro io sono già morta. Mi considero fortunata. Almeno non mi danno la caccia- sbuffò di rimando la ragazza
-acida-
-codardo-
-secchiona-
-demente-
-stronza-
-ah ora utilizzi il linguaggio di quelli come me?-
-tu non sei diversa da quelli come noi. Smettila di sentirti inferiore-
-ah allora mi scuso. Non facevi altro che ricordarmelo ogni tre secondi a scuola-
Draco alle sue parole la prese per l'avambraccio e la cinse tra il muro e il suo corpo, mise le mani ai lati della testa di lei e si scontrò con i suoi occhi
-Malfoy non ti conviene-
-non devi più ripetere quelle parole-
-e perché mai? È la verità-
-sono stato chiaro!?- disse avvicinandosi di più alla riccia
-non c'è bisogno di scaldarsi furetto- a quelle parole sul volto di Draco comparve un ghigno divertito
-fossi in te scapperei- l'avvisò il biondo
-e dove che non posso uscire da questa "casa"-
-il più lontano perché se ti prendo... non lo vorresti nemmeno immaginare cosa ti potrebbe succedere- disse con un ghigno malizioso
-ti ripeto che questa casa non è Buckingham Palace-
-allora ho più probabilità di vincere-
-e cosa vinceresti?- Hermione non troppo sicura della sua via di scampo per farla franca si pentì quasi immediatamente delle sue parole e deglutì a fatica
-te-
-mi dispiace ma non sono di nessuno- disse scansandosi e correndo verso la camera matrimoniale nascondendosi sotto la struttura del letto, Draco la rincorse e per poco non la prese, decise di far passare pochi minuti ed entrò in camera sbattendo la porta
-Granger-
La grifona si fece ancora più piccola se possibile, respirava appena per non fare troppo rumore, i passi del ragazzo erano pesanti, stava vagando con gli occhi per la stanza, si sistemò sopra il letto e come un bambino vi ci si addormentò. Dopo che Hermione si fosse assicurata che il biondo stesse realmente dormendo uscì dal suo nascondiglio facendo il minor rumore possibile per non svegliare la principessa sul pisello ma ahimè calpestò un libro e scivolò all'indietro battendo il fondoschiena facendo un rumore sordo e imprecando nemmeno fosse una scaricatrice di porto livornese MA per una fortuna divina Draco era ancora dormiente, la ragazza si diresse in cucina per prepararsi un té caldo per poi guardare un po' di tv. Prese una tazza rosa e vi ci versò l'acqua bollente, prese poi una bustina con il té alle erbe aromatiche e lo immerse nell'acqua.
Si mise poi a guardare "Chiamatemi Anna" alla televisione.
Con un movimento brusco si rovesciò la bevanda sui pantaloni infradiciandoseli tutti, poiché il calore del té era di gran lunga superiore ad una temperatura idonea per stare a contatto con la pelle, Hermione sfilò in un nano secondo la tuta per non ottenere una piccola bruciatura. Si diresse a passo di marcia verso la sua camera e fregandosene di Malfoy aprì l'armadio con una grazia di un babuino
-ma che diavolo succede?!- chiese con la voce impastata dal sonno il biondo mettendo le braccia dietro la testa
-non dire niente. Non ne hai il diritto-
-URGH MA DOVE STA UN FOTTUTISSIMO PAIO DI LEGGINS?! È UN ARMADIO E NON QUELLO DI NARNIA-
Draco vedendo la ragazza cercare disperatamente qualcosa nel mobile si concentrò sui suoi indumenti, o quello che ne resta.
Si alzò lentamente e senza fare troppo casino, prese per i fianchi la ragazza e la immobilizzò nella sua attuale posizione, ossia dando le spalle al serpeverde, con un sorriso beffardo si allungò strusciandosi al corpo di lei per prenderle un pantalone nero
-tieni- le disse con in faccia un sorriso furbetto
-g-grazie-
-macché figurati è sempre un dispiacere aiutare i grifondoro ma quando sono vestiti così anche una serpe può dare una mano-
Hermione gli sfilò l'indumento dalle mani e lo indossò in un attimo
-peccato stavi meglio prima... meglio ancora senz-
-MALFOY-
-scherzavo più o meno. Te l'ho già detto sarai te a venire da me non il contrario-
-beh allora non farmi nascondere sotto al letto per circa 10 minuti in mezzo alla polvere e alla sporcizia per la "paura" che tu mi possa prendere e Godric solo sa cosa mi avresti fatto-
-piano con le parole. È inutile che ti scaldi gattina. In un futuro molto più vicino di quel che pensi, sarai mia- le si avvicinò all'orecchio
-Ti farò mia-
Hermione sentì una miriade di brividi lungo tutto il corpo, scariche di energia la stavano divorando all'interno, le sue parole, quel contatto, le diedero un senso di... è difficile da spiegare, ma le diedero un senso di felicità se così si può descrivere.

*23 diciembre 09:15 -1 giorno alla vigilia di Natale*

La neve bianca e candida stava ormai raggiungendo il metro di altezza, fuori si gelava, come anche dentro casa, però anche i ghiacci più grandi si possono scalfire e Draco Malfoy ieri pomeriggio parlando civilmente con Hermione si è scheggiato, un piccolo taglio ma che ha fatto la differenza
No è solo mancanza di sesso
Probabile, fatto sta che quell'immensa bolla si è rotta, anche se di poco si è rotta.
Hermione si stava pian piano svegliando, uno strano formicolio però le impediva di muovere le gambe e provò a spostarsi con scarsi risultati, aprì gli occhi e spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, vide Draco tutto sottosopra, le stava cingendo le gambe con le braccia, aveva la testa mezza sul materasso e mezza penzoloni, una gamba puntava verso l'interno del letto mentre l'altra era semplicemente diritta. La ragazza alla vista di lui in quelle condizioni rise un pochino, poi scostò la coperta, o quella che ne rimaneva, e si mise seduta sul letto svegliando di conseguenza anche il biondo
-ritorna immediatamente nella posizione di prima- ringhiò con voce impastata dal sonno e con un occhio chiuso
-no- Hermione cercò la ciabatta sinistra che si era puntualmente nascosta dietro un cuscino buttato per terra, la raccattò e s'incamminò verso la cucina
-ho detto che devi tornare immediatamente qui- ribatté il biondo ormai sveglio
-il buongiorno del mattino- ironizzò la riccia per poi avvicinarsi alla porta; Draco si mise in piedi di scatto, cinse la ragazza per la vita e la riposizionò sul letto
-ma... Malfoy ma cosa c'è che non va nella tua testa? Il criceto o ha smesso di girare nella sua ruotina? O i tuoi unici neuroni se la sono data alla pazza gioia? Spiegami-
-voglio solo dormire-
-e dormi ma io no ho da fare una cosa-
-non me ne frega un emerito folletto! Tu ora stai qui e non ti muovi- Il biondo si ristese sul materasso bloccando la grifona
-forse non ci siamo capiti! Io mi voglio alzare!- Hermione con un movimento particolare si liberò dalla sua morsa e fece una piccola corsetta verso la porta
-no- a sbarrarle la strada ci stava un metro e ottantacinque di muscoli e capelli ossigenati
-Malfoy basta-
-bene bene bene guarda chi abbiamo qui-
-Malfoy sei inquietante-
-sarà... ma lo sai che questa porta si apre tirando... ma ci sei te di mezzo-
-ottima illuminazione. Se ti levi e mi fai passare mi fai un favore- ma Draco non ne voleva sapere, anzi, si avvicinò di più al suo corpo e mise le mani sui suoi fianchi. Rimasero in silenzio per almeno due minuti, poi il ragazzo parlò
-ti ho presa-

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora