Epilogo pt.2

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Hermione's pov
La sveglia della mattina mi rintronò come ogni giorno, mi alzai di mala voglia, malissima.
Quando il mio specchio riflesse la mia immagine mi spaventai.
-Oh no oggi non vado al lavoro- pensai, dovevo seriamente rilassarmi.
Come scesi le scale di casa, di botto mi ricordai tutto quello che era successo la sera prima.
Il che fece solo aumentare il mal di testa.
Spedii seduta stante una lettera al mio capo dove gli spiegavo che non mi sentivo per nulla bene, la sua risposta non tardò ad arrivare e mi concesse il giorno libero.
Nel frattempo che preparai il tè mi misi una maschera al viso per alleviare le occhiaie.
Alla televisione mandarono le ultime notizie del mondo magico, Draco sta allargando il suo impero nell'azienda di famiglia e lo hanno intervistato su Magic Radio Channel, appena lo inquadrarono spensi la tv e mi recai nella mia stanza per vestirmi.
Andai in farmacia per prendere delle medicine e passai davanti un negozio di vestiario elegante.
Oh cazzo e io come mi vesto stasera?!?!
Entrai e rimasi folgorata da un completo bianco sofisticato

 Oh cazzo e io come mi vesto stasera?!?! Entrai e rimasi folgorata da un completo bianco sofisticato

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Lo comprai seduta stante senza nemmeno provarlo.
Come amore a prima vista.
In tutti questi anni il mio fisico non era cambiato di una virgola, se non maturato come natura comanda.
Uscii e ringraziai le commesse, sbrigai qualche commissione e ritornai a casa per l'ora di pranzo.
Grattastinchi mi salutò calorosamente come era suo solito fare e mi preparai un'insalata molto veloce con qualche verdura.
La mia mente però aveva sempre quel pensiero fisso "che cazzo vuole lui da me.. ancora" dopo tutto quello che è successo non è giusto nei confronti di nessuno comportarsi come lui si sta comportando con me.
Mangiai molto velocemente e mi misi un po' sul letto per riposare, avevo bisogno di dormire assolutamente.
Nel primo pomeriggio mi risvegliai verso le 17 e aprii le notifiche del telefono per controllare qualche email al volo e mi resi conto che fossi in ritardo, si lui mi aveva detto che sarebbe venuto a prendermi alle 7 e qualcosa, ergo, avevo solo due ore scarse per preparami. MERDA.
Mi fiondai sotto la doccia e con dei nuovi prodotti per capelli cercai di dare un senso a quei ricci capricciosi, solito bagnoschiuma alla vaniglia e un bello scrub su tutto il corpo.. menomale che qualche giorno fa mi sono depilata.
Prevenire è meglio che curare. (si scherza ovviamente)
Ci misi si e no un'ora buona tra lavare e asciugare i capelli, nulla lasciato al caso, sotto la doccia cercai di risolvere l'arcano più difficile del mondo.. come vestirmi per affrontare la serata.
Il completo che comprai questa mattina è tipo stupendo però non si addice alla serata.. anche se non sono a conoscenza del tema della serata.
Ero troppo in ritardo per riflettere dell'altro e mi misi il completo nuovo.
Completai con un giro di perle e nei capelli misi qualche fermaglio per cercare di avere il viso scoperto.
Correttore, contouring leggero, blush, cipria, illuminante, eye-liner, glitter argento e mascara completarono il look e con un ultimo tocco di gloss potevo considerarmi definitamente pronta.
Per la prima volta dopo mesi, anzi anni, mi sentii bella e tutto per Draco Lucius Malfoy.
Il display del mio telefono s'illuminò e notai la notifica di una mail, ma ancor prima notai l'ora, le 7:26 p.m , puntuale come sempre.
Scesi le scale e presi il soprabito nero che faceva contrasto e presi una borsa bianca abbastanza squadrata.
Ok. Ansia? No. Agitazione? No.
Eppure avevo qualcosa che non andava, le farfalle nel mio stomaco ormai erano morte quindi non potevano essere loro.
Sentii il campanello suonare e avvampai. CAZZO.
Dovevo calmarmi all'istante.
Presi un bel respiro e andai ad aprire la porta.
Era li.
In persona.
Lui.
Bello come il sole se ne stava appollaiato sullo stipite della porta e mi squadrava da capo a piedi con il suo completo sartoriale nero e verde scuro rigorosamente perfetto.
-sei pronta?- mi chiese
-vedo che le buone maniere ormai sono diventate un vago ricordo- dissi un po' sprezzante, avevo il sangue freddo ma dentro andavo in tachicardia.
-vogliamo andare?- propose ed io annuii
Chiusi a chiave la porta di casa e accanto a lui ci recammo verso la sua auto
-ancora non capisco come mai non ti siano arrivate le mie lettere, eppure i miei gufi non sbagliano mai- disse il biondo per rompere il ghiaccio
-sai ci stavo pensando anche io- gli risposi e incrociai i suoi occhi azzurri che non sono cambiati di una virgola, salimmo nella sua Audi e quasi mi stupii del fatto che non avesse l'autista e per di più che avesse la patente per il mondo babbano.
Prese in marcia la vettura e continuai il discorso
-i tuoi gufi sono quelli della tua famiglia giusto?- chiesi
-si sono gli stessi da ormai secoli, non i gufi s'intende ma la razza è la stessa-
-ok. E quindi anche l'addestramento è lo stesso- e il ragazzo annuii alla mia presupposizione
-allora è normale che non mi siano arrivate le tue lettere. I tuoi gufi sono stati addestrati per non spedire lettere nel mondo babbano ai sanguemarcio come me e la mia famiglia-
Appena pronunciai quella parola la stretta sul volate si fece più stretta ed i muscoli della mascella si irrigidirono, in aggiunta sbuffò.
-può darsi, si avrebbe senso visto che l'ultima addestratrice che hanno avuto è stata mia zia Bellatrix-
-già la cara dolce e gentile zietta- dissi ironicamente
-hai battuto la testa Hermione?-  appena il biondo pronunciò il mio none mi ritornarono come un pugno allo stomaco tutti i ricordi, sia quelli belli che quelli brutti.
Dovetti mandar giù un nodo molto grande e per di più senza farglielo notare.
Tra la radio della macchina che ci teneva di sottofondo parlammo del più e del meno, come per riprendere da dove ci eravamo lasciati.
In Groenlandia.
Passò una mezz'ora circa e parcheggiò l'auto vicino un piazzale per andare in un ristorante molto elegante, lo conoscevo ma non ci ero mai andata perché troppo costoso.
Feci per scendere dal veicolo ma lui mi fermò.
Scese e mi aprii lo sportello
-prego modmoiselle-
-merci-
Alzai lo sguardo e solo dopo poco mi resi conto che eravamo su una collinetta, dalla quale si poteva vedere praticamente tutta Londra.
Vicino ad un precipizio c'era sistemato un tavolino con due sedie, tutto apparecchiato perfettamente con le candele che facevano illuminazione ed atmosfera, Malfoy mi cinse il fianco con il suo braccio facendo cenno di avviarci verso il tavolo.
Era stupendo per essere sincera.
-allora è qui che porti le tue conquiste- dissi io appena mi misi seduta
-è ovvio Granger- mi rispose con un sorriso ironico, si schiarì la voce per poi riprendere a parlare
-ho perso la mia scopa in questo punto preciso, stavo cercando un po' di pace quando ho perso il controllo e sono caduto qui- mi disse
-e che ci facevi a Londra?- chiesi e non mi rispose subito, guardò prima il panorama
-ti stavo cercando- confessò
A me? E perché? Io sono stata malissimo in questi anni per colpa sua e adesso lui tutto d'un tratto ricompare e decide di rientrare nella mia vita cercando di recuperare quello che lui mandò in frantumi ormai anni fa.
-si Granger lo so che ti farà strano. E noto con stupore che hai migliorato il tuo legiliments-
-ho fatto pratica si- cercai di rimanere pacata
-Malfoy ma si cena? Io non ce la faccio a sostenere un dialogo per di più con te a stomaco vuoto- cerai di rimanere ironica ma sapevo che dopo avremmo dovuto parlare e seriamente
-sisi, questo è un tavolo magico, scrivi sul foglio alla tua destra cosa vorresti ed il messaggio arriverà direttamente alle cucine del Manor, i domestici lo prepareranno e lo faranno apparire proprio davanti a te- disse impugnando il pezzettino di carta e la penna, allorché lo imitai e mi scelsi delle lasagne alla bolognese, le mie preferite; scambiammo due tre chiacchiere futili sul cibo e su come venga cucinato... insomma nulla degno di nota.
Durante la cena non mi sfuggi che sotto la sua camicia poco sopra il polsino, vidi una cicatrice, non il tatuaggio del mangiamorte, bensì sull'altro braccio; non chiesi nulla di inconveniente e mangiammo lentamente.
Draco si schiarì la voce e prese uno sguardo serio
-Hermione- mi richiamò e incontrai i suoi occhi azzurri come il ghiaccio
-non voglio cercare di mettere un cerotto sul nostro rapporto e far finta che tutto quello che c'è stato non sia mai esistito- i muscoli della mascella erano rigidi, leggevo paura nei suoi occhi, ma paura di cosa
-perché hai paura?- gli chiesi schietta
Lui rimase un attimo confuso ma poi fece un sospiro prima di prendere parola
-lo sapevo che eri intelligente, non pensavo che arrivassi cosi a tanto.
Ho paura si.
Mi sto mostrando vulnerabile a te, mi sto mostrano indifeso.
E ho paura che tu mi possa spezzare il cuore come io ho fatto con il tuo.
Non oso immaginare il dolore che hai dovuto affrontare, per di più da sola.
Dolore che io stesso ti ho inflitto.
E per questo sono qui che mi scuso.
Anche se le scuse non sono mai abbastanza-
fece un respiro sistemandosi i capelli e riprese a guardarmi dritto negli occhi
-Hermione io non nego che provo dei forti sentimenti verso di te e sapere che tu mi odi e mi disprezzi mi fa stare male.
Non so in quali altre parole dirtelo se non che io ti amo Hermione e sapere che la persona che si ama con tutto se stessi non ricambia ma anzi, non ti può vedere e devi costringerla sotto giuramento per venire a cena fuori... beh, semplicemente mi fa stare male-
-io..- dissi con voce bassa
-io sono senza parole. Ed è difficile per me rimanere senza alcuna parola da esprimere-
-dii qualcosa, qualsiasi cosa- pronunciò il biondo
-vuoi che sia brutale? O vuoi che sia gentile? Draco io non avevo voglia di passare una serata a rinfacciarti tutto quello che mi hai fatto eppure mi stai chiedendo proprio questo.
Dire solamente che ti dispiace non migliora la situazione. Non la peggiora ma nulla di più.
Non so se sei cresciuto o quantomeno maturato dall'ultima volta che ci siamo visti ma tu..
Tu mi hai trattato come un pezzo di carne.
E io questa cosa proprio non riesco ad accettarla.
Ma non tanto perché abbiamo scopato, il problema è che io stessa ti ho permesso di potermi trattare come hai fatto.
Io stessa mi sono fidata di te.
Ed ho sbagliato.
E questa cosa mi fa ribollire il sangue nelle vene-
Malfoy cercò di dire qualcosa ma la riccia non gli permise di fiatare
-negli ultimi anni la mia vita è stata una merda e perché? Come mai? Perché la colpa era la tua.
Ho cercato di dimenticarmi della tua esistenza e per un periodo ci sono anche riuscita.
Liberatami di te la mia vita non era migliore, pensavo, anzi, speravo lo fosse, invece mi sbagliavo.
Non posso librarmi di te.
Non posso e non voglio- gli dissi con le lacrime agli occhi ma cercai in tutta me stessa di non piangere.
-è stato quindi un errore rincontrarmi?- chiese ed Hermione si mise una mano sulla coscienza e parlò a cuore aperto
-no Draco non è stato un errore. Io vorrei con tutta me stessa provare a perdonare ciò che hai fatto ma non credo per il momento che sia possibile.
E non posso nemmeno gettarmi tra le tue braccia ignorando tutto il dolore solo perché ora hai capito che mi ami.
Ho detto che non voglio liberarmi di te ma questo non significa che ti debba avere per forza nella mia vita-
-Hermione ho capito. Sei stata brutale in modo gentile.
Ho capito.
So di averti causato tanto dolore e ti ripeto che mi dispiace.
Sai non sei l'unica che è stata male.
Dietro alla mia maschera, e lo sai, sono fragile.
Non puoi tu tra tutti non saperlo.
Ti sei mai chiesta come stessi io?
Se secondo te ero felice?
Non credo, ma non voglio dartene colpa.
Non sarebbe giusto.
So di aver realizzato veramente troppo tardi quello che te provavi anni fa.
Ma ehi.
Io Ti Amo.
E su questo non mi sbaglio- Malfoy prese la mano di Hermione e la strinse tra la sua.
-so che sono stato un mostro.
Ma il passato non lo si può cancellare.
Posso però cercare di darti un futuro, ma non uno qualunque, quel futuro che tanto volevi-
-io non voglio ricominciare. Non ne ho ne la voglia né le forze per poterlo fare.
Se vuoi migliorare quello che sei lo devi fare per te stesso, non per me, per nessun altro.
Io dal canto mio posso dire di averti amato.
Ma questo sentimento è finito. È passato.
E come hai detto te, il passato non lo si può cancellare.
Non voglio fare la tragica o la melodrammatica però Draco mi hai spezzato in due e io da sola ho dovuto rimettere a posto quello che hai distrutto. Biasimami pure se non sei d'accordo però io non voglio mentirti o illuderti. Non sarebbe giusto-
gli dissi con una lacrima all'occhio
-Hermione vuoi che sia un addio? Lo sai bene che staremo male entrambi.
Io e te siamo fatti per stare insieme.
Te la ricordi l'Armortentia?
Io sentivo il tuo profumo e te il mio.
Io voglio passare ma mia vita accanto alla persona che amo, sempre se questa è d'accordo-
-Draco sono passati ormai anni, quel filtro d'amore non conta più- dissi roteando gli occhi al cielo, dettaglio che non sfuggì al ragazzo
-speravo che tu lo dicessi- il biondo prese dalla tasca della giacca una fialetta contenente un liquido e me lo porse
-avanti annusa. L'ho fatta io poco prima di venire a prenderti- mi disse, con tanto scetticismo l'annusai e quegli odori mi ritirarono in mente come un colpo allo stomaco, sgranai gli occhi e mi resi conto solo dopo poco che ci stavamo ancora tenendo per mano
-cosa senti?- mi chiese
-mela verde... muschio bianco... e menta- lo guardai dritta negli occhi
-ti servono altre risposte? Inutile dire che io sento l'odore dell'erba appena tagliata, gelsomino e vaniglia- continuò Malfoy
-sisi ok ma questo non cambia quello che ho passato-
-il braccio. Non si è mai cicatrizzata la ferita. L'ho visto. Come ti ho già detto ho cercato di non perdermi niente di te.
Ma adesso in questo istante che sei con me, non ti fa male-
-e come lo sai che non mi fa male?- lo sfidai
-non hai mai fatto una smorfia di dolore, il tuo viso non si è mai imbronciato, non ti sei guardata il braccio per un istante-
La ragazza stava realizzando tutto quello che egli aveva appena detto e a suo malgrado Draco aveva ragione.
Hermione non sapeva che cosa fare :
seguire la testa oppure seguire il cuore?

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