Capitolo 54

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Il giorno dopo il treno si fermò letteralmente in mezzo alla neve. Faceva molto freddo, il bianco candido ricopriva come un tappeto il terreno della Groenlandia, i ragazzi appena misero piede fuori dal treno, si accorsero che oltre alla casa della McGranitt non ci stava letteralmente nulla.
La descrizione di Draco si attenuava alla realtà, la casa era di piccole dimensioni, interamente di mattoni, colorata di bordeaux con alcune rifiniture in giallo, aveva un piano solo, un tetto spigoloso per impedire alla neve di soggiornare sopra di esso e una piccola recinzione in ferro battuto che limitava i dintorni dell'abitazione.
La riccia non ci pensò su due volte ad accomodarsi dentro casa, mentre Draco la guardava con aria un po' schifata per poi accomodarsi pure lui.
Appena entrati, la prima cosa che si notava era il piccolo ma curato soggiorno, con un piccolo divano nero in camoscio, una poltroncina nera anch'essa in camoscio, un camino, una piccola mensola con alcuni libri e stranamente una televisione moderna e un tavolo in legno con quattro sedie, il tutto allestito su un pavimento di moquette bianca; svoltato il salotto si vedeva immediatamente la cucina, una piccola cucina con tutti i confort, uno spazio per il piano cottura a induzione, con sotto un forno, accanto a esso ci stava una piccola postazione in marmo bianco e poi un piccolo acquaio. Il frigorifero sembrava nuovo di zecca, non era enorme ma aveva un piccolo scompartimento dedicato al congelatore.
Ci stavano sei ripiani e 3 cassetti in totale, due ripiani sotto l'acquaio e accanto al forno, mentre quattro erano attaccati alla parete, e 3 cassetti alla sinistra del frigo.
Superando la cucina, si trovava un minuscolo corridoio con 2 porte grandi e una in fondo più piccola, la prima porta a sinistra era il bagno, con piastrelle bianche e azzurro chiaro, con una vasca quadrangolare che faceva anche da doccia, un wc normalissimo è un lavandino anch'esso non troppo grande con sopra uno specchio con ai lati due armadietti. La camera a destra era quella matrimoniale che assieme al soggiorno è la seconda più grande di tutta l'abitazione, un letto matrimoniale in legno d'ulivo bianco si estendeva lungo la parete più lunga, mentre, dal lato opposto ci stava un armadio scorrevole a tre ante con uno specchio al centro, una scrivania sempre il legno d'ulivo bianco con una sedia del medesimo colore, una libreria abbastanza grande con sopra molti libri  e una finestra che prendeva una parete intera mostrando il paesaggio all'esterno. Essendo una casa magica, si riscaldava o raffreddava da sola a seconda delle temperature. Infondo al corridoio dietro la piccola porta, ci stava la lavatrice con sopra l'asciugatrice, accanto a esse, alcuni ripiani con sopra i prodotti per pulire, scope, pattumiere, spugne, detersivi vari e stracci.
Hermione tirò fuori dalla sua borsa le sue valige, le fece tornare delle dimensioni normali e iniziò a disfare i bagagli per non perdere tempo
-mezzosangue ma che fai?- disse il biondo irritato
-disfo i miei bagagli- rispose come se fosse normale la ragazza
-ok ma devi lanciare l'incantesimo di protezione e anche alla svelta- si portò una mano in fronte con fare teatrale Draco
-oh sia maledetto Salazar! Hai ragione- Hermione prese la bacchetta e uscì con il gelo e iniziò a lanciare gli incantesimi di protezione che conosceva già per poi effettuare quello della Professoressa, piano piano comparve una cupola abbastanza spessa trasparente che ricopriva perfettamente la casa e i d'intorni
-Malfoy qual'è l' incantesimo della Preside?-
-per ora quali incantesimi hai lanciato?- chiese il biondo appoggiato sullo stipite della porta principale
-Protego e Protego Horribilis-
-bene. L'incantesimo della Megera prevede di lanciare altri due tipi di Protego.
Protego Maxima e Protego Totalum-
A quelle parole la ragazza puntò la bacchetta e iniziò a formulare quei due tipi di incantesimi come se non ci fosse un domani. Dopo circa dieci minuti, lo strato che prima era spesso, adesso era circa il triplo
-cosa dovrebbero fare questi due tipi di Protego?- chiese Draco
-non lo sai?-
-no-
-Protego Maxima crea una grande bolla magica intorno ad un luogo; chiunque tenti di attraversarla resta ucciso.
Mentre Protego Totalum è un incantesimo di protezione; rende una zona protetta dagli incantesimi dei nemici.
Se sommati agli altri due che ho lanciato prima, formano uno scudo impenetrabile, solo chi lo ha creato può rimuoverlo- rispose con fare saccente Hermione
-ok- disse soltanto il ragazzo rientrando in casa seguito dalla riccia la quale aveva il naso rosso dal troppo freddo.
Il biondo si stravaccò sul divano per riposare, si mise le braccia dietro alla testa e chiuse gli occhi, nel mentre la ragazza tornò in camera per finire quello che aveva iniziato, prese i maglioni e li ripose su uno dei ripiani dell'armadio, alcuni piegati altri invece messi nelle grucce, i pantaloni li mise nel ripiano inferiore, mentre l'intimo e i calzini nei vari cassetti. Ripose gli asciugamani nel bagno e alcuni suoi effetti personali nell'armadietto di destra.
-mezzosangue- la chiamò il serpeverde
-Malfoy puoi evitare di chiamarmi in quel modo?- chiese con un tono quasi civile nei confronti del ragazzo
-forse-
-che volevi?-
-come funziona questo aggeggio?- chiese indicando la televisione
-si chiama televisore. Questo è il telecomando, serve per accendere la tv e sintonizzarla sui canali- iniziò a spiegare
-sembra noioso- rispose il ragazzo distogliendo lo sguardo dalla scatola nera per rivolgerlo sulla grifondoro.
-me lo passi?- chiese sempre pacata Hermione
-il tefeconando?-
-telecomando. Si me lo passi?- chiese un po' spazientita. Il biondo obbedì ed Hermione poté accendere la televisione, scorse i canali e lo sintonizzò su una telenovela degli anni 90 <<Happy Days>>
-ma questa è bellissima. La guardavano i miei genitori da giovani- disse facendo gli occhi a cuoricino per poi accomodarsi sulla poltrona
-però come fa ad esserci segnale in un posto sperduto come questo? Bah poi la Professoressa me lo spiegherà-
E insieme i due risero alle battute di Ricky Canningam e di Ralph Malph.
Si fece l'ora di pranzo, Draco che non aveva mai cucinato in vita sua e non avrebbe di certo iniziato, chiese ad Hermione se poteva cucinargli un piatto possibilmente caldo, e in tutta risposta lei disse un bel NO.
-Ma dai Granger che ti costa? Io non so nemmeno da che parte rifarmi!- la supplicò
-Draco Malfoy che mi supplica per un po' di cibo. Questa si che è nuova- sorride leggermente la ragazza
-Granger- sibilò a denti stretti e con la mascella contratta
-non sfidare il can che dorme- continuò sempre a denti stretti
-io non sto sfidando nessuno. Ti sto dicendo che se hai fame, ti prepari da mangiare o mi dai una mano nel farlo. Non sono la tua schiava- disse sempre con un mezzo sorriso
-ok. Ma non sono bravo. Tutt'altro-
Il biondo si avvicinò a Hermione che stava prendendo due padelle per poi aprire il frigo
-wow gli elfi domestici si sono dati da fare per riempire il frigofifegio- disse Draco guardando l'interno del frigo per poi posare lo sguardo sul fondoschiena della ragazza
-frigorifero- lo corresse
-quell'arnese. Allora che cuciniamo?- chiese quasi contento
-ma sei felice di cucinare? Un Malfoy sa almeno come è fatta una pentola?-
-in realtà no. Nessuno della mia famiglia sa cosa sia una pentola, figuriamoci saper cucinare- al ricordo della sua famiglia il biondo si ricordò delle parole della madre e la morte di suo padre, il che lo portò ad essere molto freddo in un batter di ciglia, infatti il suo pseudo sorriso scomparve in un nano secondo
-Malfoy tutto bene?-
-no- rispose glaciale
-ok. Sei allergico a qualcosa? Latticini, glutine- chiese Hermione per sapere cosa cucinare senza intossicarlo
-a voi- rispose ancora più distaccato e a bassa voce
-come?-
-sono allergico a voi sanguemarcio. Lo hai detto te ieri sera. Voi mezzosangue non dovreste nemmeno respirare la nostra stessa aria. Lo hai detto te ieri sera, non importa a nessuno il parere di una sporca mezzosangue. Lo hai detto te. Te lo sei detta da sola. E io concordo a pieno con le tue parole- disse a tono abbastanza alto il biondo.
Hermione, sbigottita dalla risposta, fece cadere a terra le due uova che teneva in mano, una lacrima sfuggì al suo controllo, così come altre, si diresse in bagno e lo chiuse a chiave, si portò con se la bacchetta per evitare che Draco la utilizzasse e mandare all'aria il piano.
-siamo qui da nemmeno mezza giornata e abbiamo già litigato almeno 3 volte, contando quella sul treno. Siamo qui da nemmeno mezza giornata e io sto piangendo per colpa sua. Siamo qui da nemmeno mezza giornata e io me ne voglio già tornare a Hogwarts per combattere affianco al mio migliore amico e perdonare Ronald per tornare ad essere gli amici affiatati di un tempo-
Riempì la vasca, legò i capelli in un morbido chignon e si immerse fino al collo.
Dopo un tempo lunghissimo, l'acqua divenne tiepida, ed Hermione, a quella sensazione, svuotò la vasca e si lavò con il suo bagnoschiuma alla vaniglia. Uscì poi per asciugarsi, ricordando di aver dimenticato l'accappatoio nella sua valigia, si mise indosso un asciugamano per il viso, che le copriva a stento la zona inguinale, il suo fondoschiena era completamente al vento. Si diresse in camera dove per fortuna non ci trovò Draco, si chiuse la porta alle spalle e fece cadere l'asciugamano sul letto per poi mettere l'intimo, si infilò le mutandine nere, prese il reggiseno del medesimo colore e lo appoggiò sulla sedia della scrivania, si mise una tuta grigia, scorse l'anta dove ci stavano i suoi vestiti, fece per prendere un maglione che le regalò la signora Weasley per Natale che la porta si spalancò rivelando un Draco Malfoy indemoniato sporco ovunque di farina; come d'impulso, Hermione gli diede le spalle, sentì le guance andare a fuoco per l'imbarazzo
-mezzosangue dammi una man... ma guardati... quasi quasi...- sul volto del ragazzo comparve all'istante un ghigno furbetto
-MALFOY ESCI DI QUI SUBITO- gli ordinò immediatamente la ragazza
-sai questa è anche camera mia. Quindi io rimango per quanto mi pare e piace-
-si ma si dia il caso che questa è anche camera mia e pretendo la mia privacy-
-ma di cosa ti lamenti... ti ho già vista nuda- gli ricordò il ragazzo facendo qualche passo verso di lei
-non toccare questo discorso... non vuoi uscire... bene esco io- si mise il maglione in modo da coprirle il petto, prese il reggiseno e si diresse in bagno per finire di vestirsi. Quando uscì vide Draco con in mano l'asciugamano con il quale si era asciugata la ragazza, con in volto un sorrisetto
-fammi capire. Ti sei scordata l'accappatoio a scuola e hai usato questo?- chiese sempre con quel ghigno
-no. L'accappatoio l'ho portato solo che mi è rimasto in valigia. E poi si. Mi sono asciugata con quello. Problemi?- chiese irritata Hermione, si avvicinò all'armadio per prelevare dei calzini pesanti e indossarli
-affatto- il biondo stava seguendo ogni movimento della riccia come incantato dalla sua bellezza.
Dopo la litigata di questa mattina, Draco capì di esserci andato pesante, e per rimediare all'errore voleva cucinarle una torta al cioccolato, non gli sembrava poi così difficile, Dobby la faceva molte volte quando lui era piccolo. Entrando in camera e vedere Hermione semi nuda lo fece imbambolare e perdere un po' di lucidità.
-ma che è questa puzza di bruciato?- chiese Hermione
-è la torta. Non mi sono sporcato il mio completo di cascmir per niente. Ora alza quel culo da urlo che ti ritrovi e dammi una mano-
Hermione alzò gli occhi al cielo ma obbedì, appena mise piede in cucina voleva sgozzare a mani nude il ragazzo, come gli aveva concesso Harry. Farina sparsa su ogni superficie, gusci d'uovo ovunque, così come il loro contenuto e cioccolato che colava da una ciotola
-ma... ma... cosa stavi cercando di fare?- chiese con la calma che precede la tempesta
-una torta al cioccolato-
-e dimmi Draco...-
-PER QUALE CAZZO DI MOTIVO HAI SPARSO TUTTI GLI INGREDIENTI OVUNQUE TRANNE CHE NELL'IMPASTO?- urlò isterica
-io ci ho provato. Ho anche cercato la ricetta su quel libro. Ma è fatto da cani- si difese lui, Hermione spense il forno, e iniziò a tempestarlo di domande
-che cosa non capisci di sbattere le uova?-
-io le ho prese e le ho buttate a terra così si sono sbattute-
-e cosa diamine ci fa la neve in una ciotola-
-sulla ricetta c'era scritto di montare a neve-
-MA QUESTO È RIMBECILLITO-
-e dai Granger. Io ci ho provato a essere gentile. Non era nemmeno nei miei piano esserlo nei tuoi confronti. Ma sappi che non ti chiederò scusa per le parole che ti ho detto stamani. Perché te lo avevo già detto, a me non interessa più il sangue di quelli come voi. Certo mi hanno cresciuto ed educato con certi ideali, seppur sbagliati, però a me non frega niente-
-sei pessimo nel cercare di essere umano. Ora dammi una mano o ti giuro che t'ammazzo- disse Hermione con un mezzo sorriso
-usa la magia-
-no. La McGranitt non vuole-
-cagacazzi- disse a bassa voce per poi andare a prendere i detergenti
-ti ho sentito ritardato-
Dopo circa un'ora e mezza, la cucina splendeva, tutte le superfici brillavano, si poteva percepire un aroma di limone, l'odore dello sgrassatore, a kilometri di distanza, Hermione stava dando gli ultimi ritocchi nel mentre che Draco si faceva una doccia
-ma i bagagli di Draco? Li ha già sistemati? Ho visto che si è portato 2 bauli immensi con le sue iniziali e lo stemma di famiglia... bah... non è un problema mio- rifletté la ragazza levandosi il grembiule e ripiegandolo dentro uno dei cassetti.
Dopo circa 15 minuti il biondo uscì dal bagno con solo un asciugamano in vita, quello delle stesse dimensioni della riccia, solo che a lui andava bene per coprire quello che c'era da coprire...
-Mezz... emh... Granger hai visto i miei bauli?- chiese il ragazzo dalla porta della camera
-in realtà no. Io ti ho visto appoggiarli davanti la porta d'entrata e poi basta-
-vai a controllare se sono ancora lì?-
-vado- disse sbuffando Hermione, e in effetti era come previsto, i due bauli grandi quanto una portaerei giacevano davanti la porta d'ingesso, provò a prenderne uno ma pesava veramente troppo per il suo piccolo corpo 
-Malfoy sono troppo pesanti- urlò in modo tale che il diretto interessato sentisse
-portane uno solo- gli suggerì quest'ultimo
-è troppo peso comunque-
Draco imprecò e raggiunse  nel soggiorno la grifona con indosso solo con quel pezzo di stoffa. Hermione rimase un attimo incantata nel vederlo in quelle condizioni ma non lo diede a vedere
-certo che sei proprio debole-
-no. Sei tu che ti sei portato tutto il tuo armadio- si difese la riccia osservando i due bauli che si sotto la presa di Draco si sollevarono come niente
-non dire baggianate. Non è nemmeno metà- nel portare i suoi bagagli nella camera, a Draco con un movimento involontario, gli cadde l'asciugamano che riparava il suo sesso mostrando ad Hermione il perfetto e sodo culetto.
-oh porco Godric!- imprecò attirando l'attenzione della grifona
-però... complimenti alla mamma- disse con un sorriso vero per poi riconcentrarsi sul film che stava guardando.
Verso le cinque del pomeriggio, sopra la mensola di marmo, in cucina, ci si trovava una ciotola con all'interno la pasta per la pizza che stava lievitando
-Malfoy hai mai mangiato la pizza?- chiese la ragazza
-no- disse poi passandosi un asciugamano sulla testa per attirare l'acqua nei capelli dentro di esso
-ma te nei tuoi diciotto anni di vita cosa hai fatto di preciso?-
-devo veramente rispondere?-
-non importa. Allora stasera pizza-
Ed Hermione corse immediatamente a mescolare farina, acqua, lievito di birra, sale e olio; e dopo circa 10 minuti il composto era pronto e stava lievitando.
-che guardi?- le chiese Draco risvegliando Hermione dai suoi pensieri
-a star is born. Con Lady Gaga-
-mai visto- disse poi accomodandosi sul divano accanto alla ragazza
-non hai mai mangiato la pizza, non hai mai visto a star is born. Quante cose non ha ancora fatto Draco Malfoy?- chiese girando la testa e incrociando due occhi color ghiaccio
-ci sono tante cose che non ho ancora fatto- e poi le mise un braccio dietro il collo per farla avvicinare al suo petto.
Verso l'ora di cena l'impasto per la pizza non era ancora pronto e i due dovettero accontentarsi di pollo e patate al forno
-ma io volevo la pizza- sbuffò Hermione mettendo il broncio
-beh si mangia domani- fece spallucce il biondo addentando una fetta di carne.
La cena non fu poi un disastro come si aspettavano, avevano iniziato a parlare di Quidditch e a quanto sia brava Hermione essendo una esordiente, poi però quando stavano pulendo i piatti, o meglio, Hermione gli lavava e Draco gli asciugava, saltò fuori un nome sgradevole
-ma scusa, tu non volevi andare da Lenticchia per lasciarlo?- chiese il biondo mettendo un bicchiere nel apposito ripiano
-si- ripose la ragazza
-e allora non è un vero e proprio tradimento-
-si invece. Stavamo ancora insieme e lui era tra le gambe della Brown-
-si ok ma se tanto volevi lasciarlo, perché prendersela così tanto? Non capisco?-
-perché io volevo lasciarlo ma rimanere amici. Lui tradendomi, ha tradito la mia fiducia, quella di Harry e quella di Ginny. Ora è solo con la sua cagna da compagnia-
-ora ho capito-
-e non si è fatto scrupoli per mettersi con lei subito dopo esserci lasciati- Hermione gli passò l'ultimo piatto rigovernato e poi si diresse verso la camera per mettersi il pigiama
-beh ma questo nemmeno te- rispose Draco seguendo la ragazza
-questa è una bugia. Io non ho frequentato nessuno dopo Ronald- prelevò il pigiama rigorosamente bordeaux con ricami d'oro e con lo stemma della sua casta cucito in alto a destra   del pigiama e lo poggiò sul letto. Draco rimase sullo stipite della porta
-ne sei proprio sicura?-
-s-si- cercò di non far trapelare nessuna emozione che avrebbe aggravato la sua situazione
-non sembri molto convinta. Ti devo rinfrescare la memoria?-
-no. Non ne ho bisogno. So perfettamente dove vuoi andare a parare e ti ho già detto che non voglio toccare quella conversazione- 
-ma ne stiamo già parlando- disse il biondo con un nuovo sorriso, più... seducente
-non io, tu. Tu ne stai parlando. Non io-
-vuoi negare che ti è piaciuto- quel sorriso si allargò nuovamente
-i-io. No-non. M-ma che diavolo. MALFOY SMETTILA- cercò di nascondere l'imbarazzo, Draco si accorse del suo colorito sulle gote e si avvicinò pericolosamente a lei, la quale indietreggiò fino ad arrivare con le spalle al muro
-che strano dejavú...- disse il biondo
-M-Mal-lfoy a-a-all-llon-tana-ti sub-ito- disse con voce molto tremante, perché in quella circostanza poteva inalare il suo profumo, e la rendeva vulnerabile
-ma io non vado da nessuna parte. Tranquilla bambolina, non ti farò nulla- si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle
-ti voglio solo dire che sei letteralmente una favola tra le lenzuola- e così si allontanò da lei per prendere anch'esso il pigiama, ovviamente di seta, e chiudersi in bagno.
-ma con quale coraggio le ho detto quelle cose? Con quale coraggio? Non riesco ancora a crederci! E lei non è scappata, non mi ha respinto. Penso che questa sarà una convivenza fantastica-

-io non ci credo. Non ci riesco ancora a credere. Malfoy che mi fa un complimento a luci rosse. Il mondo sta per finire. Il suo profumo mi ha invaso le natici come uno schiaffo in pieno volto. Il cervello mi diceva di allontanarlo ma il corpo non rispondeva. Sono rimasta immobile nel vederlo andare via. La mia faccia va ancora a fuoco, penso di avere anche le orecchie rosse. Penso che questa sarà una convivenza molto complicata-

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora