Un amore proibito

Capitolo 35

Era mattina, il sole era già alto nel cielo e Draco si stava piano piano svegliando da il suo dolce dormire, era stata una nottata abbastanza traumatica per il giovane Malfoy, ma nulla che una buona dose di sonno non aggiusti, infatti si era alzato di buon umore, aveva saltato la colazione, erano le 10:30 e si stava cambiando per andare a ripassare alcuni argomenti del giorno dopo visto che rincominciavano le lezioni e per di più assieme a quei grifontonti, si guardò allo specchio, si vedeva più bello del solito, i capelli perfettamente ordinati, il viso riposato e un filo di barba che gli dava un aria ancora più mascolina
-no questa stona- disse ad alta voce, andò in bagno e si rasò accuratamente la barba pungente
-ora si- disse guardandosi allo specchietto del bagno, uscì dalla stanza con qualche libro è pergamene per dirigersi in biblioteca.

Hermione era stata svegliata dalle prime luci dell'alba, fece finta di nulla e si rigirò nel letto per almeno mezz'ora, non riusciva più a prendere sonno, era troppo emozionata per il pomeriggio, si alzò ed andò in bagno a rendersi presentabile
-dove li ho messi?!- uff non trovo mai nulla
-Accio trucchi- ordinò la ragazza e una piccola borsetta sbucò da dietro un mobiletto, iniziò a mettere del fondotinta e del correttore, seguiti da cipria, un filo di mascara e un eye-liner non troppo marcato. Si sistemò i ricci ribelli con un incantesimo e divennero dei motivi di boccoli che le ricadevano sulle spalle perfettamente, si sistemò la divisa e scese in sala grande per fare un abbondante colazione; era quasi deserta, c'erano pochi ragazzi, un massimo di sei tassorosso, due corvonero e 5 grifondoro inclusa lei, di serpeverde nemmeno l'ombra.
Finita la colazione si diresse in biblioteca per aiutare Madama Pince a sistemare qualche scaffale, lo faceva sempre, adorava aiutare ed adorava leggere.
-buongiorno Madama Pince come sta?-
-oh signorina Granger che piacere. Sto a meraviglia grazie, è venuta a darmi una mano?- chiese molto gentile la signora Pince
-si, oggi sono mattiniera e ne approfitto per aiutare e leggere-
-benedetta ragazza, ce ne fossero di come te il mondo sarebbe migliore-
Hermione si mise al lavoro e sistemò alcuni scaffali con libri antichi, stava andando a meraviglia, se non fosse che verso le 11 fu interrotta da uno stupido furetto
-sempre qui mezzosangue?- chiese
-buongiorno anche a te Malfoy, comunque si!- disse pungente la ragazza
-scontrosa Granger-
-affatto stavo bene fino a che non sei arrivato- detto questo prese un libro su erbologia e si mise il più lontano da quella lurida serpe
-signorina potrebbe aiutare Malfoy chiede del suo aiuto- disse Madama Pince
-si arrivo- disse sbuffando
-e adesso che Salazar vuole?! Non gli basta torturarmi ogni giorno? Ora anche in biblioteca!-
-che vuoi- chiese fredda
-ho bisogno di aiuto per babbanologia- disse annoiato
-vedo che l'argomento non ti interessa quindi non comprendo il motivo del mio aiuto-
-vuoi aiutarmi o devo levare 100 punti a grifondoro per insolenza su un prefetto?- disse ghignando il biondo
-non puoi farlo-
-proviamo?-
-oh d'accordo, allora che vuoi sapere- chiese la ragazza accomodandosi al tavolo davanti Draco
-intanto che cos'è un telivisiera-
-televisore, è una strana scatola elettronica dove da uno schermo vengono proiettate delle immagini e video, è molto comune al giorno d'oggi-
-ok e che cos'è il calco-
-forse calcio, è uno sport come il Quidditch-
-uh e le regole?-
-11 giocatori per squadra devono giocare con un pallone e devono fare gol nella rete del campo avversario e si gioca con i piedi-
-sembri esperta- disse con un sorrisetto
-leva subito quella smorfia, no è che mio padre lo segue assieme al football-
-ah ok....-
Dopo qualche altra domanda alla quale Malfoy non sapeva nemmeno cosa stessa dicendo, Draco cercava di ottenere la sua attenzione
-grazie per l'aiuto, oggi pomeriggio non vedo l'ora di stracciarti- disse il biondo quasi con voce tenera e prendendo le sue cose si diresse verso l'uscita della biblioteca
-io non ne sarei così sicura- gli disse prima di uscire e lanciandogli un occhiata di competizione.