Capitolo 51

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Il Gran Ballo era alle porte ed Hermione e Ginny sprizzavano allegria da tutti i pori, o almeno Ginny, faceva i salti di gioia al solo pensiero di ballare accanto al suo amato Blaise, la riccia era si e no contenta, sarebbe andata al ballo con il suo migliore amico, il che non era una cosa del tutto negativa anzi, però al solo pensare che in quella mega stanza super addobbata vi ci fossero non una ma ben due persone sgradevoli..... le faceva subito passare la contentezza.
Le lezioni erano state interrotte il giovedì prima del ballo, ergo, gli studenti avevano ben due giorni di svago prima della magnifica festa.
Hermione però aveva la testa tutt'altra parte. Ron le aveva chiesto di riappacificarsi, Draco.... oh beh il capitolo Draco è meglio non toccarlo, Godric solo sa cosa ha combinato quel furetto e infine Pansy.
Pansy troietta Parkinson, quella snob purosangue che se la crede nemmeno ce l'avesse solo lei, che per coronarla regina delle vacche sbavava dietro al suo Draco.
Anche se di suo non aveva nulla.
-Hermione!- disse Ginny risvegliandola dai suoi pensieri
-dimmi gin-
-sabato mattina vengo da te che ci prepariamo per il ballo?-
-certamente ho bisogno del tuo parere! Non vorrei mai far sfigurare il bambino sopravvissuto- disse la riccia riferendosi ad Harry, il quale sputò l'acqua dal suo calice per la grassa risata.
La riccia stava sentendo un leggero mal di testa, proprio sulla fronte ma non ci diede troppo peso.
Uscì dalla Sala con alcuni libri che doveva riportare in biblioteca, arrivò a destinazione senza troppi indugi, ripose tutti i volumi negli appositi scaffali e si mise a rileggere uno dei  suoi romanzi preferiti
"Orgoglio e Pregiudizio"
Si mise comoda su un tavolo riparato e si dedicò alla sua lettura.
Dopo almeno un'oretta la ragazza si appisolò come una bambina sopra la pagina 394, fu risvegliata da una leggera brezza sul collo, poté sentire un paio di occhi guardarla, si tirò su con la testa e aprì lentamente gli occhi e stiracchiandosi un pochettino vide Malfoy guardarla come un neonato guarda qualsiasi cosa
-lo fai di abitudine o cosa?- disse Hermione spezzando il silenzio
-fare cosa sanguemarcio?-
-guardare la gente mentre dorme-
-avvolte mi capita-
-ma dimmi- continuò il biondo catturando l'attenzione della riccia palesemente irritata dalla sua presenza
-da quando sarei tuo?-
-come prego?- disse la riccia abbastanza scioccata da quella sua domanda
-sai ho preso gusto a leggerti la mente-
La ragazza dovette trattenersi dal non tirargli una librata in pieno viso
-dove.... in-
-in sala grande esatto. Spero che quel leggero mal di testa non ti abbia dato noia-
-tu brutto figlio di una serpe!-
Hermione chiuse il libro e lo portò al petto, si alzò di scatto e a passo di marcia si diresse verso l'uscita della stanza
-non mi sembra che io ti abbia congedata-
-non mi sembra che io te l'abbia chiesto-
-mezzosangue non ti conviene irritarmi e poi non mi hai risposto-
-non devo dart- ma la ragazza fu presa di scatto per il bacino e Draco la intrappolò tra uno scaffale e il suo bellissimo corpo, al suo tocco la ragazza tese tutti i muscoli
-suvvia mezzosangue non fare così... andiamo... da quando sarei tuo?- ripeté il biondo
-certo che sei caduto tanto in basso per leggere i pensieri di una grifondoro nata babbana-
-questa grifondoro nata babbana di cui parli me la sono fatta quindi in non mi scandalizzerei più di tanto-
Hermione non poteva credere alle sue orecchie, aveva ragione, lui l'aveva solo scopata, come tutte le altre, a prescindere dal fatto che sia stato dolce o meno, l'aveva trattata come una sgualdrina da quattro soldi.
-vai a farti fottere Malfoy-
-è un invito?- chiese ammiccando un sorrisetto tutt'altro che rassicurante
-oh ma per favore. Levami le mani di dosso!-
-ho fatto di peggio con queste "luride mani"-
-Malfoy smettila sei patetico-
-per esempio potrei anche....-
Draco le bloccò ambedue i polsi con una sola mano e con l'altra sondò il territorio del corpo della Granger, intromise una mano sotto il maglione arrivando al seno che palpò con gusto, scese fino alla schiena andando a palpare il suo splendido culetto e infine arrivò vicino alla sua intimità che trovò sbarrata dalle sue gambe. Hermione riuscì a soffocare alcuni gemiti ma non tutti, iniziò a piangere silenziosamente, si sentiva violata come donna, usata come un oggetto.
-non fare la timida- gli disse il biondo, la ragazza ormai stufa di tutta quella imbarazzante situazione, gli tirò un calcio ben assestato sulle parti basse, il serpeverde si piegò in due dal dolore mollando la presa dalla riccia, si accasciò a terra
-così impari stronzo- disse con molta cattiveria, ma da parte del giovane non ci fu risposta, troppo impegnato a non piangere come una femminuccia, poté udire quella parola per lui sconosciuta.

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora