Capitolo 11

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Draco si era accorto che Hermione aveva pianto, non voleva chiederle che cosa le fosse successo, lo sapeva, le aveva letto la mente però voleva solo sapere come mai il suo migliore amico si trovasse in compagnia della feccia del mondo magico, tuttalpiù ubriaco.
Dracos'pov
-non ti rubo molto tempo- le dissi
-che vuoi furetto?- mi rispose con tono acido è pieno di odio
-non osare rivolgerti a me così! Se non fosse stato per lo sfregiato, a quest'ora il signore oscuro ti avrebbe già ridotto in polvere, potrei finire dove lui ha fallito con te!- le risposi talmente arrabbiato che vidi i suoi occhi luccicare, evidentemente non aveva voglia di litigare, ne di parlare con me.
-mi scusi sua maestà! Sarebbe così gentile da pronunciare cosa desidera sapere da me?- mi disse con tono molto amaro e scocciato
-potrei abituarmici! Vabbè, che ci facevi in compagnia di Blaise e perché era ubriaco?-
-semplice, io ero accanto ad un albero, e lui mi si è avvicinato abbracciandomi, ma ho sentito subito che non era in sé-
-e perché ti ha abbracciata?-
-boh forse il troppo whisky- disse quasi ridendo, ma non ce la faceva a ridere e un singhiozzo le sfuggi e io me ne accorsi.
-ora vado, se non ha altro di cui interloquire, io mi congedo- mi disse con ironia
-no aspetta- le afferrai l'avambraccio dove aveva la scritta incisa nella pelle; stava per urlare dal dolore e voltandosi mi diede uno schiaffo dritto in faccia. Nessuno mi aveva mai messo le mani addosso..... beh almeno non per picchiarmi. Vidi nel suo sguardo la paura, la pura e semplice paura, era terrorizzata da quale potrebbe essere la mia reazione. Non feci discorsi, la presi di peso e ci materializzammo al Malfoy Manor.
-tu! Piccolo furetto dei miei stivali! Come hai osato portarmi in questo postaccio!!- mi urlò la grifona con tutta la rabbia che aveva in dosso.
-io abbasserei i toni- le risposi con una voce talmente cupa ed inquietante che si era immobilizzata.
-non crederai che ti lasci andare così vero? Non penserai che IO un purosangue si faccia perdere a schiaffi da una qualsiasi ragazza per di più Grifondoro nata babbana?!- lei iniziò a piangere, e non la smetteva mi rivolse uno sguardo diverso, più cupo, sembrava la rappresentazione umana dell'odio. Iniziò a correre per la casa e si perse, quel posto era immenso e non lo conosceva nemmeno, beh sapeva benissimo dove si trovassero le prigioni. Imprecai.
Sia benedetto Salazar!
-Granger! Granger! Dove diamine ti sei cacciata!- stavo urlando per la casa quando la trovai accasciata a terra con lo sguardo perso è vuoto in uno dei salotti del Manor, ma non un salotto qualunque, era il salotto dove quella svampita di mia zia Bellatrix l'aveva torturata. Provai una strana sensazione, rimorso, per non averla aiutata a scappare dalle grinfie di quella pazza; quella sensazione mi aveva creato un nodo allo stomaco, lo stesso nodo che provai quando le vidi il braccio il pomeriggio stesso.
-Gra-Granger tutto bene?- chiese io titubante. Ma non ci fu risposta. Allora mi avvicinai per assicurarmi che stesse bene, ma quando vidi il suo viso, mi si congelarono le vene. Era vuota, spenta, priva di anima. Si girò e iniziò a parlare
-riportami a scuola- disse sottovoce per colpa dello shock
-che hai detto?-
-RIPORTAMI A SCUOLA SUBITO!- disse piangendo e fiondandosi addosso a me, che si dimenava tra le mie braccia, la immobilizzai e si calmò. Avere la mezzosangue tra le braccia mi fece salire un brivido su tutta la schiena, e il mio amico si stava svegliando; Hermione si staccò da me e mi guardò come un cucciolo ferito guarda la sua preda, aveva gli occhi spenti e pieni di tristezza
- è la serata peggiore della mia vita, ti chiedo per favore di riportarmi a scuola-
-non ti prometto nulla, ma prima devi pagare per le tue azioni-
-che stai blaterando?- poi la riccia mi guardò la guancia sinistra e vide un lieve rossore. -ah si-
-non ti chiederò molto, solo di farmi vedere la parte più fragile di te- le dissi.

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora