Capitolo 1

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Fine agosto.
«Come sempre faremo ritardo, vero?» mi domanda il mio migliore amico scocciato, «Mi sto vestendo, Haz!» annuncio dal bagno di casa mia, infatti è vero, ma lui non ci crede mai essendo una ritardataria cronica.
Dopo pochi minuti, esattamente alle 07:25, sono pronta.
«Cazzo sono le 07:25!» mi informa Harry, «HARRY! LE PAROLE!» lo ammonisce ridendo mio padre, «Scusami Joseph, ci vediamo più tardi!» annunciamo insieme, successivamente ci catapultiamo fuori da casa mia.
Dobbiamo correre per arrivare ad un isolato da qui, cioè la fermata del bus, altrimenti lo perdiamo.

Fiato corto e guance arrossate per poi prenderlo definitivamente...
«Ehi coglioni, passaggio?» ci richiama una voce alla nostre spalle, ci voltiamo, Tomlinson...
«Da te proprio no, Tomlinson.» taglio corto, «E come farete?» domanda ridendoci in faccia, «Meglio a piedi che con un coglione tra i piedi.» confesso con aria strafottente, «Il tuo amichetto sta zitto?» ridacchia, «Chiudi quella fogna, Louis!» lo ammonisco, «Come vuoi, cherry.» mi canzona, «Cherry lo dici a qualcun'altra.» lo rimprovero, continua a ridere per poi sfrecciare via.
«Bastardo...» sussurro a denti stretti, «Già.» confessa il riccio, «A piedi?» domando, «A piedi.» affermo.
E così, il primo giorno di scuola del terzo anno dobbiamo farcela a piedi... tutta colpa mia.
«Scusami, Haz. Colpa mia.» mi giustifico dispiaciuta, «Sta' tranquilla. Ormai è un'abitudine.» mi rivela facendo spuntare un sorriso flebile sul volto, amo il suo sorriso.

Riusciamo ad arrivare a scuola in orario, ci avviamo agli armadietti, posiamo gli zaini, prendiamo i libri e andiamo nella prima classe, quella di scienze.
Per fortuna non ho mai avuto problemi per quanto riguarda il mio compagno di corsi/studi, è sempre stato Harry e spero lo sia ancora per molto.
«Buongiorno ragazzi e buon primo giorno di scuola!» annuncia Mr. Philips, «Oggi abbiamo un nuovo compagno di classe, Liam Payne.» continua. Si presenta questi ragazzo abbastanza alto, capelli ed occhi bruni e un sorriso davvero tenero, «Ciao, sono Liam e vengo dalla Pennfields.» si presenta mentre nell'aula c'è il gelo totale... viene da un istituto per soli ragazzi, cosa c'è di strano?
«Prego, siediti di fianco ad Ashley infondo.» gli suggerisce, lui fa come detto, successivamente comincia la lezione.

La prima ora è conclusa, ora io ed Harry siamo agli armadietti, «Come ti sembra quel Liam?» domando curiosa, «Strano. È uno sfigatello.» ammette facendo una faccia buffa, «Oh andiamo Haz! Guarda la faccia che ti ritrovi.» lo canzono, «Ma io sono bellissimo.» controbatte sarcastico, «Come un dito in culo.» annuncia una voce alle nostre spalle, è quel coglione di Tomlinson, «Sparisci.» gli ordino, «Non mi fai paura ragazzina.» dice tornando serio, «Neanche tu se per questo.» dico con aria di sfida. Ci guardiamo intensamente per qualche minuto poi lui riprende fiato, «Ci vediamo alle selezioni, femminuccia.» ridacchia verso Harry, «Di cosa?» corruccia la fronte il mio amico, «Football. La mia squadra è andata via quest'anno. Vedremo se te la caverai.» gli fa l'occhiolino... insopportabile.
Chiudiamo gli armadietti senza fiatare, successivamente entriamo in aula di matematica, del Mr. Anderson, «Buongiorno ragazzi, quest'anno cambiamo le carte, mi dispiace Sandoval.» ammette verso di me, «Fa niente prof.» faccio spallucce visibilmente imbarazzata, «Che palle... faccio schifo in mate.» sussurro disperata, «Vi presento Liam, Liam ti presento i tuoi nuovi compagni.» dice facendo entrare il ragazzo in aula, «Styles con Tomlinson, Payne con Sandoval.» conclude facendo alzare gli occhi al cielo ad entrambi, «Buona fortuna, Haz. Fatti valere.» dico prendendolo in giro, «Tu non innamorarti.» suggerisce ridacchiando.
Facciamo così il cambio e vicino a me si siede il ragazzo nuovo, sembra intrigante per ora, «Celine, piacere.» gli porgo la mano, «Liam.» mi sorride ampiamente.
Continuiamo la lezione in silenzio, il prof per fortuna ha spiegato e ci ha corretto i compiti per casa, «Da chi hai copiato, Celine?» mi domanda avvicinandosi, «Da nessuno, prof.» ammetto sincera, «È facilmente notabile che non sono fatti da te. Rischi di essere bocciata se continui così. Ti ho avvertita, eh.» mormora, «Va bene, prof.» acconsento afflitta.

Usciamo dalla classe. Non ho spiccicato parola e stessa cosa il nuovo ragazzo, a parte per le tremila occhiate che mi lanciato non indifferenti.
Incontro Harry all'armadietto, abbiamo due ore di buco alla settimana e una di queste è tra poco.
«Tomlinson ti ha staccato la testa?» domando sarcastica, «Payne e Anderson ti hanno staccato i coglioni, invece?» controbatte, «Abbastanza. Payne continuava a guardarmi, è un tipo strano.» ammetto con disprezzo, «L'avevo detto ch'era sfigato.» obietta lui, «Io ho detto ch'è strano, non sfigato... che scemo.» gli faccio capire portando una mano sul volto in segno di rassegnazione, «Hai voglia di fare una cazzata?» mi domanda tutt'un tratto, «Per stare con Anderson? Scordatelo.» sbuffo, «Andiamo, Lin! Che noia che sei!» cantilena, «Perché non vai ad allenarti, dato che Tomlinson ti vuole alle selezioni?» suggerisco, «Assolutamente no! No, no e no!» esclama, «Almeno sarai un po' pronto.» dico, «Se faccio schifo un semplice riscaldamento non mi cambia la vita.» ammette, «Era solo un consiglio. Che facciamo?» chiedo, «Andiamo in biblioteca?» mi domanda in risposta, io annuisco.

Ci dirigiamo in biblioteca ma qualcosa distoglie la mia attenzione, la bacheca degli avvisi, «Haz! Guarda qui!» lo richiamo, «Che c'è?» dice scocciato, «C'è il "Music Quiz". Ci iscriviamo?» domando, «Cosa? Non ci pensare proprio.» dice allontanandosi, «Andiamo, Haz! Ma che ti costa! Potremo divertirci, e poi è sulla musica, giochiamo in casa.» gli faccio l'occhiolino.
In effetti è vero, Harry canta divinamente ed io me la cavo. Ho studiato chitarra per due anni e ricordo ancora qualcosa.
«È sulla vera musica.» confessa, «Di sicuro parlerà della storia della musica, guarda, c'è scritto qui. E poi seguiamo cantanti storici, tra Beatles ed Amy Winehouse siamo a posto.» gli spiego, «Vedremo. Valuterò.» risponde con noncuranza, io gli rivolgo un ampio sorriso.

In biblioteca studiamo studiamo e studiamo. Senza sosta. A parte per Harry che continua a chiedermi/chiedersi perché Louis l'abbia invitato alle selezioni.
«Haz! Basta! Di sicuro avrà un motivo, e credo proprio lo faccia per sputtanarti. So che puoi dare il meglio di te, ma se non te la senti non presentarti.» lo rassicuro, «Ma così mi considererà per sempre un pappa molle!» cantilena, «Si fottesse quel nano. Hai molte altre qualità e abilità, Harry. Non importa se non sai giocare a calcio.» continuo, «Sei sicura?» mi chiede ancora preoccupato, «Certo che sì. Ti conosco bene e so quanto vali.» ammetto.

Between love and competition || One DirectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora