Capitolo 40

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Giugno.
I miei occhi strabuzzano al contatto con i primi raggi di sole che appaiono nella stanza, insinuandosi attraverso la finestra.
Dove sono e chi sono?
Di sicuro ieri sera abbiamo fatto le ore piccole e ormai con la fiacchezza dovuta alla gravidanza, arrivo stremata a fine giornata.
Mi metto a sedere, mi stropiccio gli occhi e accendo il cellulare per controllare le notifiche, risultando vari messaggi da tutti i miei amici, ma soprattutto da Liam ed Harry.

Mi metto a sedere, mi stropiccio gli occhi e accendo il cellulare per controllare le notifiche, risultando vari messaggi da tutti i miei amici, ma soprattutto da Liam ed Harry

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Spengo nuovamente il cellulare e scendo di sotto in cucina, «Buongiorno.» mi sorride mio padre alzando lo sguardo dal giornale, «Ehilà, buongiorno.» controbatto, «Tutto bene?» mi domanda, «Si sì, sono solo stanca.» ammetto, «Capisco.» annuisce, «Ascolta, Harry vorrebbe passare una giornata alle terme, quel regalo di Natale che gli feci. Va bene per te?» spiego, «Certo, basta che si prenda cura di te.» annuisce, «Lo fa sempre, non devi preoccuparti.» lo rassicuro.
Mangiucchio qualcosa e torno di sopra per darmi una rinfrescata e preparare i miei effetti personali. Aggiungo nella borsa alcune medicine, due costumi, un accappatoio è tutto ciò che può servirmi fino a questa sera.
Opto per una salopette con una t-shirt bianca sotto e delle sneakers dello stesso colore, una volta uscita dal bagno.
Aggiusto un po' i capelli, cercando di dargli una forma e non farli sembrare arruffati, ma mi stufo troppo presto, raccogliendoli in una coda alta.
«Bene, io sono pronta.» annuncio scendendo le scale, «Harry!» esclamo vedendolo seduto sul divano del salotto, «Ehi Cel, buongiorno.» mormora rivolgendomi un ampio sorriso, «Mi raccomando, Hazza.» gli fa l'occhiolino mio padre, «Non preoccuparti, Jos.» lo rassicura, «Andate in bus?» ci domanda, «Penso di sì.» annuisco, «Lasciate che vi accompagni, fin quando non prendete la patente almeno.» ridacchia.
Usciamo fuori di casa, salutando anche Anne che si era affaccia sulla soglia della porta e scendiamo di sotto, entrando in auto e partendo in direzione terme.
Salutiamo mio padre, una volta arrivati, ed entriamo nella hall, «Salve, ho acquistato un pacchetto per un soggiorno in due a dicembre dello scorso anno, è possibile ancora usufruirne?» domando alla receptionist, «Certo. Basta che mi diate le vostre carte d'identità e potrete soggiornare senza problemi.» dice.
Una volta risolto col check-in ci dirigiamo negli spogliatoi, poso la mia borsa e indosso il costume, lasciando tutto lì, «Ti donano quelle ciabattine, Styles.» lo canzono guardando le sue infradito con i fiori rosa, «Grazie, baby. Il tuo accappatoio è splendido, invece.» mi punzecchia, «Ehi! Cosa vorresti dire? È Versace.» mi fingo offesa, «Forse la sottomarca.» mi fa l'occhiolino, «Smettila prima che ti butta direttamente nella piscina.» lo ammonisco.
Lascio cadere il famigerato ed esilarante accappatoio, poggiandolo sulla sdraio e mi avvicino alle scalette della piscina, emettendo un gemito di piacere una volta entrata a contatto con l'acqua calda, «Tu non sapevi proprio aspettare, eh.» ridacchio, «Eh già.» si passa una mano tra i capelli ormai bagnati, «Dai vieni.» mi sollecita. Mi immergo completamente dopo qualche minuto e lo raggiungo verso il bordo della piscina, «Ci voleva.» ammetto, «Già. Non passiamo del tempo assieme da non so quanto. Mi sei mancata.» confessa sussurrando le ultime parole, «Anche tu, Haz. Sembra non essere la normalità quella che sto vivendo. L'imminente arrivo del bambino mi spaventa.» dico, «Mi hai appena ricordato che dovrò fare il sexy car wash davanti a tutti voi.» sbuffa divertito, «Credo che qualcuno gradirà.» ammicco, «E parlo di un nano dagli occhi glaciali.» continuo, «Mh.» mugugna arrossendo, «Dai, scherzo. Come va tra voi?» domando, «Ieri sera ci siamo divertiti un sacco, non mi sarei mai aspettato di essere nominato re.» rivela, «Neanche io, sinceramente. Credo che siate una bella coppia, nonostante ciò che c'è stato tra voi in passato, tutto va al meglio e nessuno si sarebbe aspettato la nascita di un amore.» affermo, «Hai ragione, è nato dall'odio più profondo.» ridacchia, «Già.» sospiro, «Sei preoccupata?» mi domanda, «Beh... è inevitabile. Tra tre mesi partorisco circa.» rispondo, «E con Liam? Come va?» continua, «Con Liam alla grande. Non mi sarei mai aspettata di ricevere così tanto affetto da parte sua. Ricordo i primi giorni di quando ci siamo incontrati, eravamo così in tensione.» spiego, «In effetti, ricordo anch'io. Eri turbata dal suo comportamento.» mi canzona, «Vero, ero nervosa e mi sentivo sottomessa, non riuscivo ad avere il controllo.» ammetto, «Beh, sa il fatto suo, Payne.» ridacchia, «Lo si può vedere ora. Siamo felici e ci stiamo frequentando, perciò lui ha avuto la meglio.» affermo, «In effetti. E per il nome?» mi domanda, «Ha vinto nuovamente Liam.» alzo gli occhi al cielo, «Cioè?» ghigna, «Si chiamerà "Bear".» dico, «Oddio!» esclama scoppiando in una fragorosa risata, «Dai!» cantileno, «No, ok ok, scusami.» si ricompone, «Si chiamerà Bear Edward Payne.» confesso, «Edward? Io? Edward?» domanda sorpreso, «Ho pensato a te, credo che abbia bisogno di essere chiamato come il suo padrino.» ammetto, «Non può essere.» scuote il capo incredulo, «Può essere, invece.» annuisco convinta, «Ma... ma cos'ho fatto per meritare ciò?» domanda, «Haz... sei sempre stato al mio fianco, nel bene e nel male. Seppur fossimo in discordia io ho cercato di capirti e viceversa. Meriti di essere omaggio.» spiego ridacchiano alle ultime parole, «Ma... io...» mormora esterrefatto, «Io... ehm... credo che tu debba essere il suo padrino. Ci tengo che sia tu, stessa cosa Liam.» affermo, «Ne sei sicura?» domanda, «Certo che sì.» gli sorrido, «Io ancora non riesco a crederci. Grazie, Lin.» mi sussurra stringendomi in un abbraccio, «Non ci sono parole per descrivere cosa sei per me. Fai parte della mia famiglia e la famiglia viene al primo posto.» ammetto.

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