Capitolo 32

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Febbraio.
Ah l'amour! Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati. Il nostro liceo è decorato in ogni dove, con palloncini a forma di cuore, petali di rosa sparsi per terra e striscioni giganteschi.
In ogni corridoio è posizionato un box dove si può lasciare una lettera al proprio Valentino / a.
Durante la giornata passeranno delle ragazze con dei cesti dove giacciono le rose dedicate al ragazzo o ragazza di quel corso.
"Buongiorno!" esclamo verso il riccio, «Salve. Pronta per scoprire se qualcuno ti ha dedicato qualcosa? » mi domanda, «Certo che sì, vorrei sapere se succede anche a te.» ammetto, «Lo spero.» fa spallucce.

Arriviamo a scuola in anticipo, ci appostiamo in cortile dove troviamo i nostri amici, «Salve!» esclamiamo, «Ehilà.» mormorano loro, «Dedicate qualcosa a qualcuno?» domando, «Credo di sì.» dice Zayn, «Davvero? Un chi? » domando sorpresa, «Al mio Nello. Nessuno mi vuole, così mi butto su Nialler. » dice facendoci scoppiare a ridere, «Oddio! Zayn! Cosa sono queste sorprese! » lo canzona Niall, «Sono troppo stupefacente, lo so.» gli fa l'occhiolino, «E tu, dolce donzella? Dedicherai qualcosa a qualcuno?» mi domanda il moro, «Boh... si vedrà.» dico.

Il cortile si popola maggiormente, qualcuno mi tappa gli occhi con le mani, «Chi sono?» mi domanda, «Uhmmm... Liam?» ridacchio, «Si!» esclama, «Sorpresa!» annuncia porgendomi una rosa, «Awww.» mormoriamo in coro, «Ehi! La rosa è la mia!» cantileno, «Lo sappiamo, ma siete dolciosi.» ammette Niall, «Ehi, lad, guarda chi sta arrivando.» informa Zayn ad Harry, «Mh.» mugugna il riccio in direzione del cancello.
Merda... Louis ed Eleanor sonofigaemelatiro Calder, «Che cazzo ci fa con lei? Non si erano lasciati?» domanda irritato, «Può darsi che non erano rimasti in buoni rapporti, allora hanno voluto far pace.» lo rassicuro, «Mh.» mugugna ancora insicuro.
Si avvicinano entrambi a noi, «Buon San Valentino, belli!» annuncia Eleanor, «Ciao.» mormoriamo, «Ehi Tommo, come va?» domanda Liam, «Tutto alla grande, voi? Tu, Cel, stai bene?» mi domanda, «Si sì, sto bene.» ammetto.
L'aria comincia a scaldare, Harry si irrita ancor di più e la situazione sta diventando incontrollabile, «Scusate, vi rubo un attimo Haz.» ridacchio tirandogli il braccio e trascinandolo in un luogo più appartato, «Che cazzo fai?» mi domanda nervoso, «Ti calmi? Sembra che tu stia quasi per salire su un palco, diamine!» esclamo, «Sono calmo.» mente, «So quando sei nervoso, Harry. Non mentirmi.» affermo con tono duro, «Per favore, non ti ci mettere anche tu.» controbatte piantandomi in asso.
Entro a scuola al fianco dei miei amici, a parte il riccio, che ormai è un caso perso. Saluto tutti ed entro in classe di italiano.

Ore 16:40
La giornata è trascorsa davvero velocemente, ora siamo in cortile, nella speranza che Harry si faccia vivo.
«Mi spieghi dove cazzo eri?» gli domando preoccupata, «Louis.» mormora, «Andiamo a casa, dai.» lo sollecito, «Ehi Lee, ci sentiamo.» lo informo, «Certo, ti chiamo appena torni.» dice, io annuisco e ci avviamo verso casa.

Il tragitto è silenzioso e irritante, «Che cazzo hai da stamattina?» domando, «Non ti interessa.» risponde netto, «Harry.» mormoro esasperata, «Spiegami, voglio capire cos'hai, mi preoccupo per te.» dico affievolita, «Non c'è bisogno, sto bene.» mente, «Sei un grandissimo bugiardo!» esclamo, «Basta.» dice, «Io non la smetto fin quando non mi dici cos'hai.» insisto, «Celine, per favore.» mi implora, «Harry, so che c'entra Louis.» ammetto.
Cammina sempre svelto, facendomi affannare per stare al suo passo, «La smetti, non posso rincorrerti, cretino!» esclamo, «Vai a casa.» dice, «Sto andando non a caso.» controbatto, «Non ti si può dire nulla quando sei incazzato.» ammetto, «Mi stai irritando.» confessa, «Anche tu.» aggiungo sporadica, «Perché non ti fai i fatti tuoi e lasci le cose come stanno?» mi domanda, «No, perché sono tua amica e voglio aiutarti. Voglio sapere cosa ti passa per quella testa.» obietto, «Ora non è importante, sto bene.» mente, «Dio mio! Sei proprio una testa di merda!» ammetto, «Grazie.» dice sarcastico, «Smettila di farmi intestardire.» sputo netta, «Tu smettila di stare al mio passo, potresti svenire.» controbatte, «Sei un caso perso.» mormoro a denti stretti.

Una volta tornati a casa e aver ricevuto la porta di casa Styles sbattuta in faccia, mi sdraio sul letto dove chiamo Liam.
«Ehi ehi.» mormora dall'altro capo del telefono, «Ehi, Lee.» rispondo, «Ti va se stasera usciamo? Ho prenotato da una parte, magari dormi da me.» mi domanda, «Certo che sì, preparo le mie cose e vengo, possiamo studiare insieme magari.» suggerisco, «Per me è ok.» dice, «Allora a tra poco.» concludo chiudendo la telefonata.
Informo mio padre della mia assenza, preparo le mie cose e vado alla fermata del bus diretto a casa di Liam.
Appena arrivo a casa sua, cioè dopo una buona mezz'ora, mi accoglie con un caloroso abbraccio, «Ehilà, sei solo?» domando, «Già, ho preparato della cioccolata calda, vuoi?» mi domanda, «Oddio sì!» esclamo esaltata, «Abbiamo molto da studiare?» chiede, «No no, abbiamo matematica e inglese.» lo rassicuro, «Comunque volevo darti una cosa.» dice, «Vado a prenderla in camera.» mi informa.
Si affretta lasciandomi in cucina per poi tornare con una scatola di cioccolatini e una lettera, «Aww, Leeyum! Sei così dolce!» mormoro affievolita, apro la lettera.

"Cara piccola Sandy,
Questi cioccolatini non dimostreranno mai tutto ciò che siamo, ma in compenso volevo addolcirVI la giornata, per te e per il nostro bimbo.
Ps: sei bellissima <3"

-LP."

Arrossisco appena per le dolcissime parole che mi hanno sorpresa, «Sei speciale, Lee.» ammetto, regalandomi un sorriso.
Studiamo fino verso le 19:00, poi, Karen e Geoff fanno ritorno da lavoro, «Liam, siamo a casa!» annuncia la donna, «Ciao mamma, ciao papà. Lei è Celine.» dice imbarazzato, «Finalmente ti conosciamo! Sei uno splendore.» afferma la bionda, «Grazie mille, anch'io sono contenta di conoscervi.» ammetto, «Sono Geoff, piacere.» mi porge la mano suo padre, «Celine.» mormoro.

Dopo le presentazioni Liam mi informa dell'accessibilità al bagno, perciò faccio una doccia veloce e indosso i vestiti che avevo portato. Esco dal bagno e mi dirigo in camera dopo circa un quarto d'ora, «Sei bellissima.» ammette, «Grazie, anche tu.» rispondo, ci avviamo verso la cucina dove salutiamo i suoi genitori e usciamo di casa.
Arriviamo in questo ristorantino molto accogliente e minimal, «Che bello!» confesso compiaciuta, «Sono contento ti piaccia.» dice.
Ci sediamo ad un tavolo prenotato per due. Siamo faccia a faccia e la cosa, detto sinceramente, mi imbarazza abbastanza, «Sai...» comincia, «Si?» domando curiosa, «Ricordi che oggi Harry era un po' turbato?» domanda, «Si.» annuisco, «Cos'è successo?» continua, «Guarda, non lo so. Ho provato a chiedere ma mi ha risposto male, è stato davvero spregevole. Volevo semplicemente aiutarlo.» affermo, «Gli passerà, vedrai. Magari c'entra qualcosa Louis.» suggerisce, «Può darsi, era con Eleanor.» alzo gli occhi al cielo, «La vipera.» ridacchia, «Già.» approvo, «Comunque "Eleanor" è proprio un nome disgustoso, ma non per la persona.» ammette, «Di sicuro non è un nome che darei a mia figlia.» controbatto, «Neanche io. Che nome suggerisci?» domanda, «Darcy mi piace, e a te?» domando, «Bear.» mormora facendomi scoppiare a ridere, «Oh, andiamo! Bear? Ma cos'è?» ridacchio, «Dai! Io non ho giudicato il tuo "Darcy"!» esclama, «Vorresti dire che fa schifo?» obietto, «No, assolutamente!» ridacchia.

La serata si conclude con noi che torniamo a casa mano nella mano, finalmente contenti. Ma il mio unico pensiero risale sempre e comunque ad Harry, un pensiero che mi tormenta e non mi fa star tranquilla.

Between love and competition || One DirectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora