Gennaio.
«Pronto?» rispondo, «Alle 21:00 passo a prenderti, no perditempo.» afferma Liam chiudendomi la telefonata in faccia... «Chi era?» domanda Harry, «Liam, vuole che alle 21:00 ci vediamo.» ammetto, «Oh merda...» mormora il riccio, «Harry!» esclama Anne, «Ooops scusa mamma.» ridacchia, «Allora corro a prepararmi, scusami Anne, il pollo era buonissimo.» dico, saluto entrambi e torno a casa.
Mi arriva un messaggio da parte del moro nel frattempo.Liam
Ps: indossa qualcosa di elegante.Dio mio! Prima o poi diventerò pazza appresso a lui. Mi catapulto in doccia, lavo i capelli, li asciugo e li lascio ricadere sulle spalle. Una volta indossato l'intimo mi soffermo almeno una decina di minuti davanti all'armadio, per decidere cosa mettere.
Opto per un vestito di velluto che non annoia mai, anzi, mi piace un sacco. Metto un filo di trucco: mascara, correttore e po' di burro cacao.
Infilo le sneakers, prendo il cappotto e lascio un biglietto sul tavolo per mio padre."Scusami se sono sparita, Liam vuole vedermi. Ci vediamo più tardi. xx
Celine"
Esco di casa una volta lasciato il biglietto, scendo di sotto e attendo segni di vita da parte del ragazzo.
Due fanali mi accecano la vista fin quando un'auto non si ferma davanti a me, «Sali, Sandy.» mi sollecita.
Salgo in auto dove si respira aria mista a tensione e menta, «Ciao.» mormoro, «Ehi.» risponde.
Minuti silenziosi passano in quest'auto, «Allora... vorresti dirmi perché quest'uscita?» domando, «Ne parleremo appena arriviamo alla destinazione.» afferma non staccando mai gli occhi dalla strada.Arriviamo in questo ristorante apparentemente davvero lussuoso. Ci addentriamo lì, «Payne.» dice il moro al proprietario.
Quest'ultimo ci conduce in una sala dedicata solo a noi due e questa cosa mi trasmette un po' d'ansia in verità.
Rimaniamo da soli una volta che il proprietario va via, ci sediamo mentre l'imbarazzo cresce sempre di più.
«Allora?» domando, «Ti porgo questa mia lettera. Non sono bravo faccia a faccia.» ammette porgendomi un foglio."Cara Sandy.
Non sono bravo con le parole ma stasera ci provo, provo a spiegarti alcune cose.
Intanto ti starai chiedendo perché sei qui, beh... è semplice. Volevo farmi perdonare, trattarti come si deve.
Ora penserai che sono uno di quei classici ragazzi che invita a cena per scusarsi e tutte queste stronzate da vero adulatore, ti sbagli e di grosso anche.
Ho pensato che magari una cena faccia a faccia sarebbe stata meglio, ma sono un codardo del cazzo e ho scritto questa lettera.
Mi sono comportato male, ti ho provocato, ti ho fatta soffrire e ti ho ignorato facendoti uscire pazza.
Ma anch'io da questa parte, mi sono sentito ferito. Ora credo che non ci sia più bisogno, ormai è acqua passata, devo pensare al nostro futuro e a questo bambino/a che nascerà.
Sarò padre a 16 anni... chi l'avrebbe mai detto. Ma so per certo che sua madre sarà una madre fantastica, intelligente, bellissima e molto talentuosa.
Mi scuso ancora per essere stato un cretino. Abbiamo sbagliato insieme ma insieme metteremo le cose in ordine.-Liam, o meglio, una testa di cazzo."
Non so che dire (?)... non so s'è semplicemente adulazione o scuse vere. In ogni caso, se fossero quest'ultime, le accetto volentieri.
«Accetto le tue scuse e ti dico che hai ragione. Ho sbagliato anch'io, comportandomi in modo egoistico. Non ho pensato da persona altruista, ma sono stata prontamente sovrasta dalla paura e dal panico.» ammetto, «Per quanto riguarda oggi, quel-...» dice ma lo interrompo, «Ti ringrazio per avermi portata qui. È un posto bellissimo e mai nessuno mi aveva portata a cena.» confesso, «Come va con tuo padre?» mi domanda, «Tutto bene, abbiamo discusso urlando, ma le cose sono tornate in ordine.» ridacchio, «Menomale. Tutto va per il meglio ora, non è vero?» domanda, «Già, credo di sì.» annuisco, «E gli altri? Lo sanno tutti?» domanda, «Si sì, Louis l'ha scoperto oggi, Zayn e Niall qualche giorno fa, quando sono usciti i risultati della borsa di studio.» spiego, «Ah vero, ho visto la tua vittoria. Sono contento tu abbia vinto, lo meriti molto più di me.» ammette, «Naah, ho dovuto studiare cose che non riuscivo a capire minimamente e solo grazie a te le cose sono andate bene.» obietto, «Anche tu mi hai aiutato perciò definiamola una cosa pari.» ridacchia, «Beh, allora brindiamo a questa borsa di studio e che quest'anno abbia buone intenzioni.» dice, «Purtroppo dovrò brindare con l'acqua, sai com'è.» ammetto divertita, «Fa' nulla, per solidarietà neanche io berrò alcolici.» mi rassicura.
Versa in entrambi bicchieri l'acqua e alziamo i calici, «Allora a noi, a questo anno, al bimbo e alla borsa di studio.» dice, «Si.» annuisco.Ore 23:25
La cena è finita, siamo usciti quasi un'oretta fa dal locale e stiamo passeggiando per le vie di Londra, fredde e gelide, riscaldate soltanto da quella fiamma che ravviva il nostro rapporto.
«Beh... è stata una bella serata.» ammetto, «Già, sono stato bene. Pensavo mi volessi urlare contro nuovamente in realtà.» dice ridendo, «Naah, troppe energie sprecate.» confesso, «Siamo arrivati a casa.» annuncia, «Allora ci vediamo domani a scuola.» sospiro, «Si, a domani. Buonanotte.» mi sorride, «'Notte, Lee.» mormoro.Apro il portone di casa ma il moro è ancora lì, «Cel.» mi richiama, «Si?» domando, «Aspettami.» dice confondendomi. In un nano secondo le nostre labbra sono incollate come due cozze. Desideravo baciarlo, desideravo riaverlo tra le mie braccia.
Le sue mani calde poggiate sulle mie guance rosse e fredde mi fanno rabbrividire.
Ci stringiamo in un abbraccio, stretto, forte. Come se nessuno dei due volesse lasciare l'altro.
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Between love and competition || One Direction
Hayran KurguSei sedicenni, tutti diversi tra loro, si ritroveranno ad incontrarsi al loro terzo anno di un liceo londinese. Come finirà?