Capitolo 15

14 4 11
                                    

Novembre.
Lo squillo seccante del mio cellulare mi fa svegliare stordita, lo afferro dal comodino andando un po' ad orecchio, «Mh?» mugugno, «Dove cazzo sei finita, Lin?» mi domanda, «Oh merda... ehm... sono da Liam.» dico, «Ho capito, lascia stare. Potevi avvisarmi eh!» dice ironico, «Scusami, Haz, davvero, ma ero impegnata e-... vabbè, lo sveglio, ci vestiamo e ci vediamo qui sotto.» lo informo, «Si, non preoccuparti, a tra poco.» dice concludendo la chiamata. Ripongo il telefono sul comodino e mi giro vero Liam ch'è ancora nel mondo dei sogni probabilmente, «Lee, è tardi, svegliati.» sussurro, «Mmh?» strabuzza gli occhi, «Che succede?» mi domanda con voce ancora impastata, «È tardi, Harry ci aspetta giù.» lo informo, «Merda...» mormora facendomi scoppiare a ridere, mi alzo ma vengo bloccata da lui, «Dai Lee, non tirarmi altrimenti sai che sono la prima a rimanere.» cantileno, «Cos'è questo soprannome?» mi domanda beffardo, «Non mi piace chiamarti solo "Liam".» dico, «Ah si?» mi punzecchia, «Dai andiamo.» lo sollecito.
Ci alziamo dal letto, ci vestiamo, prendiamo gli zaini ed usciamo, «Buongiorno!» esclama il riccio, «Ehi Haz!» dico, «Ehi Harry.» dice Liam, «Allora? Che si dice?» ci domanda il riccio, «Ehm...» tentenno prima di scoppiare a ridere coinvolgendo il moro, «Che c'è?» domanda sorpreso, «Io ed Eleanor ci siamo azzuffate.» ammetto, «Dove? Come? Quando?» domanda, «Sono arrivate anche alle mani. Ieri sera dopo gli allenamenti, tu eri ancora in doccia.» spiega Liam, «Cristo! Seria? Ma come!» esclama stupito, «Ha detto cose sul nostro conto non molto belle.» confesso, «Ah...» mormora.

Ore 09:40
«SANDOVAL E CALDER IN PRESIDENZA, GRAZIE. Ripeto: SANDOVAL E CALDER IN PRESIDENZA, GRAZIE.» annuncia l'altoparlante dalla presidenza... merda, e ora? «Che succede?» mi domanda Harry, «Sandoval? Devi andare in presidenza.» mi informa Anderson, «Si sì.» annuisco, «Io ho qualche sospetto.» sussurro al riccio alzandomi dal banco e uscendo dall'aula.
Mi dirigo in ufficio percorrendo i corridoi estremamente silenziosi e pieni di tensione, busso alla porta una volta arrivata, «Avanti!» esclama una voce dall'altra parte della parete, apro la porta, «Buongiorno.» mormoro, «Sandoval, buongiorno. Si segga.» mi ordina, annuisco e faccio come detto, Eleanor mi fissa insistentemente, è seduta sull'altra sedia disposta dietro alla scrivania del preside, «Allora, qualcuno ha mandato un richiamo. C'è stata una specie di aggressione, chi l'ha iniziata?» ci domanda, «Lei!» esclamiamo in coro, «Fatemi capire.» dice, «È stata lei, papà!» protesta la mora... come se non bastasse non vi ho detto che il preside Calder è il padre di Eleanor.
«Com'è andata la vicenda?» domanda, «Lei ha iniziato spintonandomi e urlando contro cose brutte sul mio amico!» esclamo, «Quale amico?» chiede, «Styles.» mormoro, «Mh.» mugugna, «Papà! Lo sai che non mi permetterei mai! Lei è una persona violenta! Ammettilo, Sandoval!» afferma nervosa, «Sei seria? La prima a volermi male sei tu sin dalle medie! Non dimenticarlo.» sputo, «Ascolti, Sandoval... ora chiameremo suo padre e vedremo cosa fare.» mi informa, «Ma è una cosa assurda, signor Calder! Io non ho fatto assolutamente niente, mi sono semplicemente difesa! Lei cosa avrebbe fatto al mio posto se fosse in una specie di rissa? Andiamo!» cantileno ma vengo ignorata, una volta chiamato mio padre annuncia l'avviso anche a Liam, sotto consiglio di sua figlia a quanto pare, «Buongiorno.» dice il moro entrando, «Buongiorno, Payne. Si segga.» gli ordina, «Dio mio...» sussurro, «Allora, Payne, può confermare che la signorina Celine Sandoval era in procinto di una rissa o smentisce tutto?» domanda, «Lei non ha cominciato nulla, si è solo difesa e poi Eleanor le ha affibbiato dei diminutivi poco consoni.» spiega Liam andando sulla mia difensiva, «Del tipo?» domanda, «Non cr-...» dice prima di essere interrotto da me, «Del tipo "puttana", signore. Ma anche "troia", "donna dai facili costumi". Quale educazione insegna sua figlia? Sa che frequenta una scuola della quale il preside è suo padre?» sputo fredda, «A lei della sua educazione non dovrebbe interessarle, signorina. Lei ha torto marcio per me.» insiste l'uomo, «Assurdo! As-su-rdo! Soltanto perché siete imparentanti non vuol dire che tutti gli studenti che vadano contro sua figlia abbiano torto. Cerca di mettersi nei nostri panni.» cantileno, qualcuno bussa, «Salve, sono Joseph Sandoval.» annuncia mio padre, «Buongiorno signor Sandoval, si segga.» ordina a mio padre, «Perché sono stato convocato?» domanda, «Sua figlia a quanto pare ha cominciato una rissa.» spiega, «Ma non è assolutamente vero! Eleanor ha torto! Non può dirmi che sono una di quelle cose, andiamo! Io non sono una donna dai facili costumi.» precedo mio padre che si zittisce, «A me non interessa. A mia figlia ci penserò dopo, per lei va bene una sospensione di 3 giorni.» spiega l'uomo, «No! Lei non ha fatto nulla, signore! Lo giuro.» esclama Liam, «Sono fidanzati...» alza gli occhi al cielo la mora, «Non lo siamo, siamo amici. E pure se fosse credo che non dovrebbe influenzare tutto ciò.» controbatte Liam furioso, «Lei è sospesa. Potete congedarvi.» risponde il preside stizzito.

Usciamo dall'ufficio, rossi di rabbia, «Scusami, ci ho provato.» sussurra Liam, «Non devi preoccuparti, anzi, grazie Lee.» gli sorrido, «A casa facciamo i conti.» mi informa mio padre.
Ritorno in aula in silenzio, con la paura e l'agitazione in corpo, pungente e amaro. Il ritorno a casa è un po' come l'inferno, «PENSI DI POTER FARE IL COMODO TUO? COSA TI SALTA IN MENTE? CELINE! TI HO EDUCATA IN MODO CORRETTO, TI HO DETTO COME COMPORTARTI E TU VAI A PICCHIARE QUALCUNO? CHISSENE FREGA SE TI HA DETTO QUELLE PAROLE, NON LO AVRÀ FATTO CON INTENZIONI BRUTTE!» esclama mio padre furioso, «SAI ALMENO CHI È QUELLA? È ELEANOR CALDER, LA RAGAZZA CHE MI TORMENTA DALLE MEDIE PERCHÈ ERO IN SOVRAPPESO, PERCHÉ LE "RUBAI" IL FIDANZATO. SAI ALMENO COSA N'È STATO DI ME QUANDO L'HA FATTO? IO STATO MALISSIMO MA EHI! C'ERA LA MAMMA, TUTTO ANDAVA BENE.» dico tutto d'un fiato, «DA QUANDO TUA MADRE È ANDATA VIA HAI PRESO UNA STRADA DEL TUTTO POCO CONSONA!» afferma, «Non pensi mai a me... non lo fai mai. Mamma è andata via e tu non ti sei accorto di me, di come stessi. Ti sei fatto coraggio solo per non farti vedere così da me. Non preoccuparti, ormai ci ho perso le speranze. Ho visto la gente morire, soffrire... le persone più care a me andarsene. PERCHÉ L'UNICO CHE C'È STATO È HARRY! LUI SA COME CALMARMI, TU NON SAI NULLA DI ME, DI QUELLO CHE MI SUCCEDE!» sbotto, «Ah si? Bene! Corri pure da lui!» mi incita sarcastico, «Basta! Non ne posso più!» esclamo uscendo di casa e bussando insistentemente alla porta di casa Styles, «Lin! Entra! Corri!» mi sollecita il riccio, chiude velocemente la porta e si siede accanto a me sul divano, «Ehi. Guardami, ci sono io, Harry. Pensa, pensa, pensa. Pensa a noi, a me e te, a quando ci divertivamo al parco giochi, a sporcarci di farina mentre facevamo i dolci che poi uscivano una merda.» dice tenendomi i polsi e guardandomi fisso negli occhi, «Respira con me.» suggerisce, prendo un grosso respiro e lo caccio fuori, espira e inspira, «Va meglio?» mi domanda, io annuisco, «Sei stata sospesa?» mi domanda, «Si.» mormoro con voce rotta, «Merda... non fa nulla. È soltanto frustrato dal lavoro secondo me. Purtroppo non tutti quelli che sono nella ragione vincono, ci sarà sempre il paladino di turno che avrà la meglio.» mi rassicura, «Lo so, lo so... io... ehm... com'è andata con Tomlinson in campo?» domando, «È stato strano, Cel. Si è scusato con me.» ridacchia, «Cosa? Davvero?» rispondo sorpresa, «Si! Ha detto che non avrebbe mai voluto dire delle cose del genere, ed io mi sono scusato per aver detto quelle cose su sua madre. Non sapevo nulla.» mi spiega, «Wow... facciamo progressi!» ammetto divertita, «Sicuro di star bene?» gli domando, «Si, solo ch'è così strano che abbia voluto parlarmi, di solito mi chiama "femminuccia".» confessa perplesso, «Magari ha capito i suoi errori.» lo rassicuro, «Cel... stiamo parlando di Louis, Louis Tomlinson, il ragazzo che mi tormenta la vita da non so quanto. Andiamo! Non è normale.» ammette, «Non so, guarda, forse vorrebbe veramente cambiare.»

Between love and competition || One DirectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora