Gennaio.
La voce di Anne riecheggia la stanza, la folata di vento proveniente da fuori inebria la stanza facendoci ghiacciare, «Mamma! Dai!» cantilena Harry, «Ragazzi dovete andare, su!» ci sollecita.
Sono passate due settimane da quando ho scoperto di essere incinta.
Per ora lo sappiamo solo io, Harry ed Anne, è il nostro piccolo ma grande segreto. Liam, invece, mi sta tormentando l'anima, io provo ad ignorarlo perché non riesco ad affrontarlo e la codardia regna in me.
Anne esce dalla stanza lasciandoci soli, «Che palle.» mormoro, «Già, come ti senti?» mi domanda, «Sto bene, ma sono stanca sia fisicamente che psicologicamente.» rispondo scocciata, «Sei sicura di voler andarci oggi?» chiede, «Oggi escono i risultati della borsa di studio.» mi informa, «Merda! Me n'ero completamente dimenticata.» ammetto, «Spero che tu l'abbia vinta, meriti questo viaggio.» confessa, «Aww Haz!» mormoro affievolita, «Andiamo, dai.» mi sollecita.A turno andiamo in bagno, ci cambiamo e in pochissimo tempo riusciamo ad essere pronti, «Ci vediamo più tardi, mi raccomando, Cel chiamami se c'è qualcosa che non va.» ci avvisa Anne, «Certo.» annuisco, «Harry?» lo richiama, «Stai attento a lei, per favore.» dice, «Lo farò, non preoccuparti.» la rassicura, «Ah ragazzi! Aspettate.» ci ferma la donna, «Tieni questi, Cel.» dice porgendomi un biglietto.
Usciamo di casa e ci incamminiamo verso scuola, «Sai ch'è lui, vero?» domanda, «Ovvio.» rispondo.
Oltre alle due settimane passate ad ignorare Liam, ho ignorato anche mio padre, che mi inviava dei biglietti ogni mattina, tramite Anne, chiedendomi di tornare a casa e di parlargli.
Ma non riesco, non ce la faccio, sono stufa di tutto e spero che si rimetta presto in ordine la situazione.Ore 16:40
«Ragazzi! Aspettate!» esclama una voce alle nostre spalle, Liam. «Che c'è, Leeyum?» domanda Harry, «Possiamo parlare?» domanda verso di me ignorando il riccio, «Cosa vuoi, Liam?» chiedo scocciata, «Dobbiamo parlare.» dice serio.
Mi scambio un'occhiata con Harry fugace e d'approvazione, «Ti aspetto sugli spalti, vado a controllare i risultati.» mi informa, io annuisco, «Lo so che dobbiamo parlare.» ammetto, «E allora perché mi ignori?» domanda, «Possiamo parlarne in un luogo più appartato?» domando, «Si, andiamo a casa mia, i miei ancora non tornano.» dice.Il tragitto è silenzioso, troppo, l'ansia mi mangia viva e non riesco a stare tranquilla per nulla al mondo.
Arriviamo a casa dopo una decina di minuti, lasciamo gli zaini e ci dirigiamo in camera, «Allora?» mi sollecita, «Due settimane fa mi sono sentita poco bene.» rispondo breve, «E su questo non ci piove.» controbatte sarcastico, «Sono andata dal medico.» continuo, «E...?» mi incita, «Ho litigato con mio padre.» ammetto, «Perché?» domanda, «Perché si preoccupa per me e pensa che me la faccio con tutti.» dico, «E questo cosa c'entra con lo stare male?» domanda nervoso, «Liam...» mormoro sull'orlo di una crisi di nervi, «Celine... spiegami che cazzo sta succedendo qui.» dice con tono serio, «Liam... io... io ho paura, ok? Non so come la prenderai!» esclamo, «Cristo...» mormora sorprendendomi, «Non innervosirti, quella nervosa al momento sono io.» rispondo tutto d'un botto, «Andiamo, ok, cosa c'è?» domanda, «Non so come dirlo, Liam...» sospiro, «O la va o la spacca.» mormoro, «Sono incinta.» ammetto sbrigativa, «Cosa? Seria seria? Mi prendi in giro per caso?» domanda interdetto «No! Ti pare che io scherzi su queste cose?» domando retorica, «Cel, dovevi dirmelo! Io potevo restarti accanto! Abbiamo 16 fottutissimi anni!» esclama, «Lo terrai?» domanda affannato, «Ovvio che lo terrò, non lo ucciderò ingiustamente!» controbatto innervosita, «Ma potevi avvisarmi! Decidevamo insieme, il bambino è anche mio!» dice, «Intanto quella che sta soffrendo e soffrirà sono io, lo partorisco io ed io dovrò curarmene maggiormente.» rispondo stizzita, «È una questione che si risolve in due. Hai già fatto una visita? Ne sei sicura al 100%?» domanda, «Si, ho fatto la visita il giorno dopo del test, ch'è risultato positivo.» ammetto, «E tuo padre?» domanda, «Mi sono trasferita da Harry momentaneamente. Mio padre ancora non lo sa.» confesso, «Quando hai intenzione di dirglielo?» mi domanda, «Non so, non lo so.» rivelo, «Devi dirlo, Cel, non puoi lasciarlo all'oscuro di tutto, sono due settimane che stai così!» sputa contro, «Mettiti nei miei panni, Liam! Non sai quanta cazzo di paura io abbia, sono terrorizzata all'idea di avere questo bambino e tu pretendi che tutto dovrebbe essere facile.» controbatto furiosa, «Cerco di farti una mano!» risponde, «Non mi aiuti comportandoti così, Liam.» mormoro.
Minuti di silenzio passano, noi due, muti e stanchi, ci parliamo solo con gli occhi, tremendamente impauriti, «Dimmi che andrà tutto bene, che ce la farò.» lo imploro, «Sono stufa. Sono solo una codarda del cazzo!» sbotto, «Potresti anche parlare.» rispondo stizzita, «Non ho nulla da dirti.» ammette, «Bene, allora vado via.» dico alzandomi ma lui mi blocca il braccio, «Lasciami andare, Lee.» dico con aria di sfida, «No. Non ti lascerò, hai sbagliato.» dice alzandosi, «Cosa?» domando confusa, «Dovevi dirmelo.» mormora, «Ho capito che dovevo dirtelo, sei scemo? Delle volte sembri così stupido!» ammetto, «Ah si? Io stupido? Questa mi è nuova...» controbatte furioso, «Si, cazzo! Non capisci mai, non provi mai a vedere le cose da un altro punto di vista!» sbotto, «Io? Perché non parli di te e di quanto tu pensi solo a te stessa?» sputa contro, «Ma sei pazzo? Dico, SEI PAZZO? NON PERMETTERTI MAI PIÙ A DIRE UNA COSA DEL GENERE, SONO SEMPRE STATA LA PRIMA CHE PENSA AL BENESSERE ALTRUI, NON VI HO MAI MESSO IN SECONDO PIANO!» urlo con voce rotta, «Fai come ti pare, Celine.» risponde sbrigativo, «Tu...» gli punto il dito contro ma ormai le lacrime hanno preso il sopravvento che non riesco più a resistere. Mi fermo e mi siedo nuovamente sul letto, cercando di riprendere fiato e cessare il pianto isterico, «Non puoi dirmi semplicemente "Fai come ti pare.", fin ora sei stato una lagna sul fatto che dovevo dirtelo e ora te ne esci con "Fai come ti pare". Che bipolarismo!» controbatto, «Ascolta, possiamo concluderla qui?» mi domanda scocciato, «Si, perché ormai con te è inutile parlare. Se vuoi che tuo figlio abbia un padre la porta di casa è sempre aperta, e tu lo sai, altrimenti non ci sono speranze.» premetto alzandomi, mi dirigo in salotto seguita dal suo guardo puntato, prendo lo zaino e mi chiudo la porta alle spalle, tornando da Harry.
Lo trovo sugli spalti, dopo un suo SMS, «Ehi. Brutta storia?» domanda, «Già.» annuisco, «Ma c'è una bella notizia, tra te e Liam la borsa è stata vinta da te.» dice, «Davvero? Oddio! Si! Una gioia finalmente in questa giornata lugubre!» esclamo saltando addosso al ragazzo, «Sono così felice per te, Cel, te lo meriti.» ammette sincero, «Che ne dici di festeggiare?» mi domanda, «Certo! Invitiamo anche Zayn e Niall, stasera gli dirò tutto, niente più segreti.» affermo, «Facciamo progressi, Sandoval. Approvo la tua scelta.» mi canzona.Ore 19:30
Il campanello suona imperterrito fermandosi una volta che Anne apre la porta, «Ragazzi, ciao! Che piacere rivederti, entrate.» esclama come sempre gentile, «Salve, signora Styles.» dice Niall, «Oh chiamami Anne.» ridacchia, «Cel!» esclama Zayn, «Ehi, Zee, come stai?» gli domando, «Tutto bene e tu?» domanda, io annuisco, «Biondino!» esclamo abbracciandolo, «Celly, mia piccola Celly!» mormora.
Dopo esserci stretti in un abbraccio ci spostiamo in camera di Harry, dove ognuno prende libero arbitrio, «Ragazzi, sono stata presa per la borsa di studio!» annuncio facendo scatenare un grosso applauso, «Fiera di te!» esclama Niall, «Grazie, Nialler.» ridacchio, «Che bello, Cel. Sono contentissimo!» ammette Zayn, «Ma, c'è altro.» dico lasciandoli col fiato sospeso, «Cioè?» prende parola il moro, «Non so come la prenderete, è una scelta che ho deciso di fare e mi sento in dovere di dirvelo perché siete i miei amici.» premetto, «Spara.» mormoro il biondo, «Ho scoperto di essere incinta due settimane fa.» dico facendogli strabuzzare gli occhi, «Cooosa?» mormora Niall sconvolto, «Non ci credo!» ridacchia Zayn, «Perché non ce l'hai detto? Chi è il padre?» domanda ancora, «Ho avuto paura. Sono ancora in litigio con mio padre e non ci parliamo da due settimane esatte, cioè da quando l'ho scoperto. Mi sono subito trasferita qui momentaneamente.» spiego, «Non dovevi preoccuparti, Cel. Noi ci saremo sempre, se hai bisogno di noi basta che fai uno squillo e siamo da te. Giusto?» mi rassicura Zayn, «Giusto, io sono contento, finalmente sarò zio!» ammette Niall esaltato, «E il padre?» domanda il moro, «È Liam, l'ha scoperto oggi pomeriggio, abbiamo litigato.» ammetto, «Merda... quello è una testa di cazzo!» esclama facendo scoppiare tutti a ridere.Chiacchieriamo ancora un po' fin quando Anne non ci chiama per la cena, «Anne, grazie, oggi c'è da festeggiare, hai preso qualcosa di speciale?» le domando, «Certo che sì, ho preparato una buonissima cheesecake con le mie mani.» dice.
Ceniamo tutti insieme, ridiamo e scherziamo. Finalmente riesco a trovare un momento di pace, con la mia famiglia.
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Between love and competition || One Direction
FanfictionSei sedicenni, tutti diversi tra loro, si ritroveranno ad incontrarsi al loro terzo anno di un liceo londinese. Come finirà?