Capitolo 19

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Mi sveglio abbracciato a Lele e tiro un sospiro di sollievo, per fortuna non era un sogno.
Mi accoccolo a lui e gli lascio un bacio sotto l'orecchio, è così bello stargli accanto.
"Buongiorno piccolo mio" ero così perso a guardare le sue labbra, che non mi sono nemmeno reso conto si fosse svegliato "Buongiorno" mi accarezza una guancia "Se non la smetti di fissarmi mi consumerai" arrossisco, cavolo lo sto ancora fissando "Non è colpa mia se sei perfetto" mi volto e mi allontano da lui, cerco di alzarmi dal letto "Hey dove credi di andare nano?" Ma lui mi afferra per la mano e mi tira, facendomi cadere in braccio a lui.
In questo momento è steso sotto di me ed io credo di stare andando a fuoco "Sei in imbarazzo Tancredi?" Ecco. Ci mancava che si mettesse a sussurrarmi all'orecchio "Ti..detesto, quando fai così" Non è vero, ti fa semplicemente impazzire "E balbetti per questo?" Poggia il suo naso sul mio.
Le mie guance stanno per esplodere, mentre dentro al mio stomaco mille eserciti di farfalle stanno lottando tra di loro.
"Vorrei baciarti in questo momento" quanto lo amo quando sussurra, mi fa letteralmente impazzire "Perché non lo fai allora?" Mi sorride "Perché sei imbarazzato e sei fottutamente irresistibile" non mi da il tempo di rispondergli, che si fionda sulle mie labbra e mi afferra per i fianchi.
Credo siano passati 10 minuti, ed io sono ancora qui, con lui sotto di me che non ne vuole sapere nulla ne di lasciarmi, ne di smettere di baciarmi. Tutto questo mi sembra un sogno. Forse il sogno più bello della mia vita.
Gli metto le mani fra i capelli e tiro qualche ciocca "Tanche, fermati." Apro gli occhi e mi stacco da lui. È completamente rosso e una patina di sudore gli ricopre il viso. È così fottutamente perfetto.
Riprendo un po' il respiro, ma non smetto di fissare le sue labbra. Sono rosse e gonfie, e lo sono per merito mio. È una sensazione meravigliosa.
"Sei davvero bellissimo Tancredi" lo abbraccio, e infilo la testa nel incavo del suo collo dove dopo 5 minuti, inizio a succhiare una buona parte di pelle. Lui non dice nulla, si limita solo a soffocare qualche leggero gemito.
Mi stacco da lui e guardo quello che ho appena fatto: Ha un macchia grande e rossa che va dalla gola alla clavicola. Ho esagerato? Ma che stai a di.
"Ottimo lavoro Piccoletto" mi da un buffetto sulla guancia e si mette seduto con me ancora in braccio a lui "Non sapevo fossi un vampiro" Scoppia in una fragorosa risata ed io arrossisco "Lo fai apposta vero?" Annuisce "Sei bello quando arrossisci" sorrido impacciato e cerco di non arrossire più, ma con scarsi risultati "Vedi?" Sorride poi mi bacia. Lentamente e senza fretta.
Le sue mani circondano il mio viso e le mie tirano qualche ciocca dei suoi capelli.
Mi scappa un piccolo gemito e lo sento sorridere.
Passano almeno 5 minuti e noi siamo ancora qui.

Non mi stancherei mai di lui o delle sue labbra. Sono il paradiso.

Il suo telefono squilla,ma lui lo ignora e mi avvicina di più a se.
Dopo 10 minuti quel maledetto telefono riprende a squillare, ma stavolta mi stacco e afferro il telefono. Quel nome, quel maledetto nome compare sullo schermo "Dovresti rispondere alla tua fidanzata" gli lancio il telefono colpendolo sul petto, ed esco da quella stanza.
Quanto sono idiota? Ma come ho fatto? Come ho potuto dimenticarmi di Aurora? Come cazzo ho fatto?
Sospiro e mi dirigo in bagno. Devo fare un doccia.
Appena entro mi metto davanti allo specchio: Ho i capelli spettinati, le labbra rosse e gonfie e il succhiotto che ieri mi ha fatto Lele è ancora molto evidente.
Afferro il mio telefono, leggo che sono le 11:30, e sullo schermo ci sono due messaggi, uno da Diego in cui mi avvisa che tornerà alle 16, e l'altro da Martina:

"Ci sei per pranzo o sei occupato?😏"
"Si ci sono. Alle 13 ci becchiamo al Mc"

Spengo il telefono ed entro in doccia.
L'acqua calda percorre il mio corpo e per un attimo mi fa dimenticare dell'orribile situazione in cui mi sono cacciato.
Sono praticamente l'amante del "mio migliore amico", ma come ci sono finito in questa situazione?
Esco dalla doccia e mi lego un asciugamano alla vita.
La risposta di Martina brilla sul display, ma io mi limito a guardare l'ora, per poi spegnere il cellulare.
Mi pettino i capelli e poi mi dirigo in camera mia, per scegliere qualcosa da mettere.
Appena entro Lele salta in piedi e mi viene in contro "Ti posso spiegare" gli metto una mano davanti al volto "Non devi spiegare nulla. Lei è la tua ragazza." Stringo i denti e lo supero dirigendomi verso l'armadio "Ma io non la amo" afferro una felpa e dei jeans "È la seconda volta che me lo dici Lele. Eppure non l'hai lasciata. Ti devo ricordare che quando vieni rifiutato dalla persona che ami, devi trovare il modo di andare avanti?" Quelle erano le parole che aveva usato per dirmi che non la amava il giorno dello shooting, eppure non l'aveva lasciata ma, anzi, aveva preferito lasciare i suoi amici per stare con lei per un mese intero "Voglio lasciarla." Mi volto verso di lui "E che aspetti?" Si avvicina "Non posso lasciarla per telefono. Sarebbe un'infamata" gli do le spalle "Finché sarai fidanzato scordati di me. Io non sono l'amante di nessuno"lui annuisce e abbassa la testa "Ora per favore esci. Devo vestirmi" fa come gli dico e mi lascia da solo.

Forse sono stato troppo duro con lui..
È fidanzato Tancredi. Fidanzato. Non puoi essere l'amante clandestino di qualcuno.
Hai ragione stavolta. È ingiusto.

Mi vesto e mi dirigo in salotto dove Lele è sdraiato sul divano in videochiamata con qualcuno, ma senza farci molto caso passo dietro di lui per prendere le mie chiavi "Ciao tanc. Mi manchi tanto." Mi avvicino al telefono, per associare un volto a quella voce malefica, e si, è proprio lei. Aurora. "Fottiti, stronza" guardo male Lele e poi esco di casa dirigendomi al Mc.

Dopo 20 minuti di strada arrivo e trovo Martina tutta sorridente all'entrata, che appena mi vede mi salta al collo "Tancredi! Mi sei mancato tantissimo" ricambio l'abbraccio e sforzo un sorriso "Hey. Che succede?" Alzo le spalle "Non prendermi in giro. Sediamoci e raccontami tutto" mi trascina ad un tavolo e poco a poco le spiego la situazione "Ammazza che stronzo che è" annuisco "Cioè ti ha detto che vuole lasciarla, e poi erano in videochiamata?" Annuisco "E poi tra l'altro lei mi ha salutato come niente fosse" Mi da una pacca sulla spalla "Lei non è normale amico." Sorrido per il tono con cui l'ha detto e lei scoppia a ridere "Se hai bisogno di staccare, io domani torno a Brescia" le sorrido "Grazie Marti ma per ora non me la sento, magari ti vengo a trovare in queste settimane" mi abbraccia "Lascia che ti regali questa" prende un trucco dalla sua borsa e me lo passa "È un fondotinta. Servirà a coprire quello" indica il succhiotto che mi ha fatto Lele "Non vorrei che le tue fan pensassero che sia stata io" scoppiamo a ridere e poi, finalmente, mangiamo.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora