Capitolo 73

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Mi sveglio con un gran mal di testa, immerso nel sudore "Va tutto bene tanc. Era solo un sogno" mi sussurra Martina accarezzandomi i capelli. Devo avere un pessimo aspetto per farla preoccupare così "Che cos'hai sognato?" Sento il letto dissolversi sotto di me, e mi aggrappo alle lenzuola con tutta la mia forza "Mio padre non è qui vero?" Le chiedo impaurito, e dopo avermi abbracciato mi sussurra di stare tranquillo "Ci sono io con te"la stringo con tutte le mie forze, come se quello fosse l'unico modo per non morire.

Fiumi di lacrime mi escono dagli occhi.
Mai avrei pensato di arrivare a provare tanta paura di mio padre. L'ho sempre creduto un uomo forte, ma con un'anima buona, infondo. Invece ultimamente mi sto ricredendo molto.

"Tanche va tutto bene, davvero bambino, nessuno ti farà del male" mi dice Martina senza staccarsi dal mio abbraccio.

Mi asciuga le lacrime e mi bacia delicatamente il naso "Adesso vieni con me. Svegliamo le ragazze e divertiamoci un po'."mi afferra per la mano e mi trascina in camera di Zoe "Buongiorno Nana! Tra cinque minuti i pancakes sono pronti" le dice vicino all'orecchio prima di lasciarle un bacetto sulla guancia.

Mi trascina anche in camera di Cecia e apre le finestre, facendo spargere la luce solare per tutta la stanza "Piccolo sole, in piedi, sto per preparare i pancakes" lascia un dolce bacio anche sulla sua guancia, e poi mi riporta con se in cucina.

Mi metto seduto e la guardo all'opera "le ragazze sono davvero fortunate" Fa una faccia confusa, e senza allontanarsi dal piano cottura mi chiede che intendo "beh, intendo che sei il sogno di chiunque P. Tutti vorrebbero essere svegliati come tu svegli le ragazze" scoppia in una leggera risata sonora "Non é nulla di che tanc, sono solo dei pancakes" le sorrido "non mi riferisco al fatto che prepari la colazione. Tu sei davvero speciale P, in tutto quello che fai"ripone quello che ha cucinato nei piatti e si avvicina a me, lasciandomi un bacio sulla fronte, come se fossi un bambino.

Le ragazze entrano in cucina, e corrono a sedersi ai loro posti "Abbiamo qualcosa in particolare da fare oggi?" Chiede Zoe masticando un pezzo della sua colazione "Giorno libero" esulta Cecia quando vede Martina negare con la testa.

Dopo la colazione mi trascinano in camera di Zoe e mi fanno sedere su una poltroncina "Allora: mettiti questi sugli occhi. Per il resto fidati di noi" afferro i cetrioli che Cecilia mi sta porgendo, e dopo aver fatto come mi ha detto, appoggio la testa sullo schienale della poltrona, chiudendo gli occhi.

Sento un pennello scorrermi lungo il viso "Ti sto mettendo una maschera" mi tranquillizza Zoe, mentre qualcuno mi accarezza le mani.

"Tanc preferisci bianco o nero?" Mi chiede poi Cecia, e senza capire molto bene a cosa si riferisca dico bianco.
La sento stringermi le mani e massaggiarmi le dita e a quel contatto mi rilasso.

Martina mi pettina i capelli mentre Zoe mi stacca la maschera e finalmente posso aprire gli occhi "Cecia ma che hai fatto?" Le chiedo guardandomi le unghie, ricoperte da una leggera patina di smalto bianco "Ti stanno bene" mi risponde lei, con il suo solito sorriso "Non ti uccido solo perché le hai fatte bene" le dico prima di passarmi una mano sulla fronte "Ho mal di testa" spiego alla mia migliore amica, che preoccupata mi appoggia una mano sulla fronte per vedere se ci sono tracce di febbre "Se ti va possiamo metterci tutti e quattro insieme sul mio letto a guardare un film" mi propone pochi istanti dopo, e felice di questa sua proposta accetto.

Ci stendiamo sul letto di Martina tutti insieme e facciamo partire colpa delle stelle, quelle tre hanno insistito così tanto per vedere questo film che alla fine anche io ho ceduto.

Durante i titoli di coda ci ritroviamo tutti e quattro stretti in un unico abbraccio, con le nostre lacrime che si mischiano tra di loro.

Qualcuno suona il campanello e Martina salta giù dal letto, correndo ad asciugarsi il viso, per poi aprire la porta.

Quando torna in camera sua, le chiedo chi sia arrivato e lei si sbatte una mano sulla fronte "Scusa, scusa, scusa. Ho dimenticato di avvertirti che Diego e Lele pranzano qui" le accarezzo una guancia e le faccio cenno di stare tranquilla "Sono nostri amici" le dico poi lasciandole un bacio in fronte.

Appena varco la soglia del salotto, noto Zoe seduta su Diego e Cecilia che gioca con le mani di Lele "Bella bro, quello smalto te sta da Dio" mi dice il primo, senza staccarsi da Zoe.

Mentre Lele mi saluta con un cenno del capo, e dopo aver fatto la stessa cosa, mi dirigo in cucina, dove Martina sta già preparando il pranzo per tutti.

Quando é tutto pronto ci mettiamo tutti a tavola e cominciamo a mangiare "Ma Gianni?" Chiedo guardando Diego che solleva le spalle "É da Marta" sussurra Lele mentre Zoe si versa un bicchiere d'acqua "Tanche Ginevra mi ha scritto che domani Toby sarà dimesso, finalmente" quando pronuncia il nome di Ginevra, Lele cambia espressione, e sbuffa con uno sguardo quasi arrabbiato "Grazie dell'informazione zozzi" le dico sorridendo e facendo finta di nulla.

Ma in realtà dentro di me sono estremamente imbarazzato e vorrei sotterrarmi.

"Comunque é parecchio carina" dice Diego mentre infila la forchetta nella sua carne "Si infatti qualcuno gli é già entrato nei pantaloni. Vero tanc?" Mi volto nella direzione di Lele e lo fulmino con lo sguardo "Che cazzo dici?" Sputo acido, ma con lo sguardo confuso "Ieri sera. Ho visto tutto" si giustifica lui, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Martina "Che c'è di male? Solo perché vorresti essere al suo posto non devi per forza essere così antipatico" gli altri non dicono nulla, mentre Lele abbassa la testa e si alza da tavola, dirigendosi alla porta, per poi uscire definitivamente.

Martina sbuffa e si sbatte le mani in testa "Credete che abbia esagerato?" Zoe, Cecia e Diego scuotono la testa "É geloso, quindi di conseguenza fa l'idiota. Ma ha bisogno di qualcuno che lo raddrizzi" ci spiega quest'ultimo, mentre le ragazze annuiscono.
La mia migliore amica si volta nella mia direzione, e senza dire nemmeno una parola mi chiede scusa con lo sguardo.
Come se tu avessi fatto qualcosa di sbagliato..

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora