Ad interrompere la nostra, tranquilla, conversazione è l'arrivo di Lele, che come avevo già immaginato, fa scoppiare Aurora in lacrime.
Lui mi guarda con sguardo tra il confuso e l'arrabbiato e si avvicina "Posso sapere cosa le hai detto?" Mi volto nella direzione di Aurora e le faccio il dito medio "Sei solo una falsa del cazzo" Lei inizia a singhiozzare "Io non so perché mi odia così tanto, non gli ho fatto nulla" Lele mi afferra per la maglia "Da quando ti piace Alex, sei più stronzo di prima" un urlo lo fa sussultare e gli fa mollare la presa "Che cazzo pensi di fare eh?" Martina ha il viso rosso dalla rabbia, e le pupille estremamente dilatate "Non fai altro che continuare a ripetere che gli piace Alex, ma questa é la prova che tu non sai un cazzo di niente" Lele cerca di afferrarle la mano, per tranquillizzarla, ma lei lo spinge facendolo sbattere contro il frigo "Sei un coglione e anche uno stronzo" mi avvicino a lei e le sussurro di calmarsi "No, che non mi calmo. È colpa sua se hai iniziato a tagliarti, è colpa sua se sei in cura da uno psicologo ed è colpa sua se tu non riesci ad andare avanti con la tua vita" Lele mi guarda "Cos'hai fatto?" Martina gli urla in faccia "Ha iniziato a tagliarsi cazzo, solo perché hai scelto di stare con questa falsa, bugiarda e stronza. Che nemmeno ami" Aurora, che fino a pochi minuti fa aveva smesso di piangere, improvvisamente ricomincia.Lele cerca di guardami negli occhi, ma io mi allontano e corro nella mia camera.
Ho bisogno di stare da solo in questo momento.Martina è esplosa. Non me lo sarei mai aspettato. Lei sembra sempre così calma, e invece ha fatto una lavata di capo a Lele.
Se l'è meritato.
Forse, però, sarebbe stato meglio non parlargli dei miei problemi con le lamette. Insomma li ho quasi superati, e non credo sia stata una buona idea.Qualcuno comincia a battere dei pugni forti sulla mia porta, e dopo svariati minuti vado ad aprire.
Mi aspettavo Martina, e invece di fronte a me appare la figura di Lele, in tutto il suo splendore: i capelli spettinati, le guance arrossate e le labbra rosicchiate.
Sei così bello Emanuele.
Così bello e così impossibile.Non ci diciamo nulla, i nostri occhi si stanno urlando quanto si desiderino, e questo basta e avanza.
Non ho tempo di aprire bocca, per chiedergli di entrare, che lui si fionda sulle mie labbra.Ed ecco arrivare una nuova ventata di aria.
Le sue labbra che combaciano perfettamente con le mie, le nostre mani che si stringono e i nostri fianchi che si scontrano.
Mi era mancato tutto questo.
Non so per quanto tempo andrà avanti questa cosa, e quindi me la godrò fino all'ultimo istante.Gli accarezzo le guance per poi infilare le mie mani tra i suoi capelli.
Geme e scosta le sue labbra dalle mie, per poi appoggiarle sul mio collo, dove comincia a lasciare una scia di baci.
Cazzo quanto mi era mancato.Credo siano passati più o meno quindici minuti da quando ci siamo chiusi in camera mia, ma ad interrompere la nostra quiete non poteva essere nessun altro se non lei. Aurora sbatte la porta della mia camera, e spalanca la bocca quando ci vede labbra contro labbra.
"Che significa?" Lele si stacca lentamente da me e si volta nella sua direzione "Significa che è finita" intanto Martina si appoggia allo stipite della porta e mi sorride "E il nostro bambino? Che ne sarà di lui?" Lele mi guarda, e poi riporta il suo sguardo nuovamente nella sua direzione "Il bambino è mio figlio, e lo rimarrà anche se tu ed io non staremo insieme" Lei abbassa lo sguardo "Immagino sia finita" Lele annuisce, e lei se ne va senza dire nulla.
Strano.
Eppure non me ne frega nulla.
Finalmente siamo tornati noi due, Tancredi e Lele.
"Io vado dai ragazzi, che mi aspettano su" Martina chiude la porta di camera mia, e successivamente quella di casa, lasciandoci da soli.É questione di pochi secondi, prima di ritrovarmi seduto a cavalcioni su di lui che mi lascia dei baci che vanno dalle labbra alle clavicole.
"Mi sei mancato piccolo" dei leggeri brividi mi percorrono il corpo, e così avvolgo le mie braccia intorno al suo collo.
Non riesco a dire nulla. Sono come ipnotizzato dalle sue azioni e dalle sue parole.
In questo momento io sono il burattino e lui è il burattinaio, non posso fare altro che obedire ai suoi ordini."Io ti sono mancato?" Comincia a succhiare la pelle ed io, con molta fatica, annuisco "E quanto?" Getto la testa di lato, e quando apro la bocca per rispondergli, dalle mie labbra esce un sonoro gemito.
Arrossisco e mi tappo la bocca.
Sono parecchio imbarazzato, non mi era mai successa una cosa simile.Lui sembra essersene accorto, infatti, mi scosta le mani dalla bocca e mi bacia appassionatamente "Non devi imbarazzarti quando stai con me. Puoi essere te stesso" I suoi occhi hanno una luce diversa da stamattina.
Questi sono gli occhi del Mio Lele e non di quella specie di essere vivente che stava con Aurora.
Pensando a lei, gli lascio un morso sulle labbra "ti odio" riprendo a baciarlo e della lacrime mi bagnano il viso. Lele le asciuga e si stacca da me "Mi dispiace per tutto quello che è successo. Sono stato un bastardo, ma non c'è stato un giorno in cui io non ti abbia pensato" abbasso lo sguardo e mi guardo le braccia, se solo sapessi quello che hanno passato in questi mesi.
Mi solleva il mento con due dita "Dimmi cosa ti passa per la testa. Non tenerti tutto dentro" annuisco "Va tutto bene, solo che.." fiumi di lacrime mi bagnano il viso "Sono stato parecchio male quando ti ho perso.." un singhiozzo fuoriesce dalle mie labbra "E ho paura che questo possa riaccadere. Non so se riuscirei a sopravvivere, un'altra volta" lui mi stringe a se e mi sussurra una frase all'orecchio "Stavolta nessuno ci separerà"
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"Come niente fosse"/Tancredi Galli"
FanfictionFanfiction #tankele🍓 Lo scoprirai solo leggendo🙂❤️