Capitolo 50

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Non so esattamente da quanto tempo io sia chiuso in camera mia, so solo che ho appena finito di fare l'ennesimo disegno del giorno.
Mi sono particolarmente applicato per ritrarre Martina, come la vedo io: Inondata da una luce, che riflette la bellezza della sua anima attraverso i suoi occhi.

Qualcuno bussa alla mia porta, e quando do il consenso, Zoe entra in camera mia "Il pranzo è pronto" annuisco e afferro il foglio, per posarlo, ma Zoe me lo strappa dalle mani "È letteralmente fantastico" le sorrido "Mi piace tantissimo. Dovresti mostrarlo a tutti" nego con la testa "non lo so, volevo tenerlo per me" Lei mi afferra una mano "Secondo me dovrebbero vederlo tutti" alzo le spalle e glielo tolgo dalle mani "Andiamo a mangiare, ci penseremo dopo" Lei sorride e mi trascina in cucina, tenendomi per mano.

"Come mai questi sorrisi così belli?" Diego ci guarda e noi alziamo le spalle "Tanche mi ha trasmesso felicità con un suo disegno" la fulmino con lo sguardo, ma ormai è troppo tardi, tutti si voltano nella mia direzione e mi fissano "Che hai disegnato?" La voce di Martina, che mi arriva alle spalle, mi fa sobbalzare "Oh beh in realtà.." mi gratto la testa e comincio ad arrossire "Ti ha fatto un ritratto" lancio una nuova occhiataccia a Zoe, che subito si zittisce.
Mi volto nella direzione di Martina e vedo i suoi occhi brillare "Posso vederlo?" Non so se abbiate presente i bambini la mattina di Natale, beh il suo sguardo è più o meno quello. Così con un misto di imbarazzo e felicità, la prendo per mano e la trascino con me in camera mia.

Afferro il disegno e me lo rigiro tra le mani "Sappi che non è uno dei miei migliori disegni, ma ci ho messo davvero il cuore" Lei annuisce e allunga le mani, in attesa di vedere il suo ritratto.
Prendo un bel respiro e glielo passo "O mio Dio" si copre la bocca ed io abbasso lo sguardo "Te lo avevo detto.. mi spiace che non ti sia piaciuto" Lei scoppia a ridere ed io solleva la testa nella sua direzione. Noto qualche lacrima rigarle il viso "È magnifico" arrossisco "Perché piangi?" Lei sorride "Perché mi hai reso felice, nessuno ha mai fatto qualcosa del genere per me" le afferro una mano "Non basta per ripagarti di tutto quello che, tu, hai fatto per me" Lei mi sorride e mi abbraccia "Sapevo che fossi bravissimo, ma non mi sarei mai aspettata un disegno del genere da te" mi gratto la testa e sorrido "Dovremmo tornare dagli altri" Lei annuisce e mi afferra per mano "andiamo" con ancora il suo disegno tra le mani, mi tira con se fino a tornare a tavola.

Tutti i ragazzi si voltano nella sua direzione e la guardano curiosi "Zoe ha detto che è bellissimo. Tu che ne pensi?" Mannaggia a Diego e alla sua curiosità "Ho appena smesso di piangere, è fantastico" tutti sorridono "Adesso vogliamo vederlo" e mentre Martina mostra a tutti il disegno, io mi volto nella sua direzione.

Sembra un bambino in punizione, seduto all'angolino.
Non parla e non si muove.
È come bloccato in un'altra dimensione.
Chissà cosa starà passando per le vie della sua testa.
"A volte vorrei fare un viaggio nella tua mente" alza lo sguardo e lo punta nel mio.

Non dirmi che.. oh no! Mannaggia alla mia lingua lunga.
Ma non potevi stare zitto?

"Quindi vorresti fare un viaggio nella mia mente?" Comincio a balbettare "Io, non dicevo a te.." si guarda le mani e poi scoppia a ridere "E a chi lo dicevi?" Mi infilo una mano fra i capelli e li tiro "Era la citazione di un.. Artista molto antico" lui annuisce "Se lo dici tu" abbasso lo sguardo e tiro un sospiro di sollievo.
Ma perché non riesco a controllarmi?

Finito il pranzo me ne ritorno in camera mia e afferro il telefono, e quando noto che sono le 15:30 tiro un sospiro di sollievo, ripensando alla mia conversazione di ieri con Zoe.
Aurora doveva essere qui all'ora di pranzo.
Magari ha perso il treno.
O magari l'ha messa sotto un treno.
Che sogno amici!

Ma a distrarmi dai miei incredibili sogni, è la voce di Martina, che irrompe in camera mia e mi avvisa che tra circa mezz'ora Aurora sarà qui.
Mi metto in piedi e sbuffo "Nei miei sogni, non sarebbe mai arrivata" Lei sorride "Purtroppo i sogni, sono solo sogni" annuisco "Non voglio vederla. Io me ne vado" esco dalla mia stanza e mi dirigo in salotto "E dove vai?" Lele è seduto sul divano, e appena mi nota alza lo sguardo nella mia direzione "Da Alex" Martina annuisce, mentre lui sbuffa "Alex di qua, Alex di la. Ma non hai altri amici?" Mi volto nella sua direzione e gli lancio un'occhiataccia "Non guardami così. Io credo solo che a te piaccia" la rabbia comincia ad assalirmi "Per quale motivo pensi una cosa simile?" Lui si mette in piedi e si avvicina a me "Perché sai di piacergli, eppure non provi minimamente a stargli lontano. E questo lo fai, perché ti piace" Lo spingo verso il divano, e quando si siede alzo il mio tono di voce "Tu non sai un cazzo Emanuele. Non sai un cazzo di nulla, quindi sta zitto." Mi volto e comincio ad allontanarmi "Non so un cazzo, perché non mi dici un cazzo" lo ignoro ed esco di casa.

"Ti piace" "Non provi minimamente a stargli lontano"
Come osa? Come osa accusarmi di una cosa simile?
Io amo solo lui, e lui mi accusa di essermi innamorato di quell'idiota, più idiota di lui.

Stringo i pugni ed aumento il passo fino ad arrivare ad una piazzetta vicino a casa di Alex.
Mi siedo su una panchina e cerco di calmarmi.
Se Alex mi parlasse potrei prendermela con lui, e non posso. Non è giusto.

Prendo un bel respiro e quando alzo lo sguardo, e in lontananza intravedo due persone che conosco abbastanza bene, parlare tra di loro.

Aurora e Alex.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora