Capitolo 34

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Ho bevuto tre drink di fila e sono un po' su di giri.
Afferro Martina per mano e la trascino con me in pista.
Appena parte la baciata inizio a ballarla con lei, che senza dire nulla mi segue.

Quiero morir en tu interior, juro que me perdone Dios
Si estar contigo es un delito, hago mil años en prisión

Unisco i nostri nasi e faccio sfiorare le nostre labbra, sotto gli occhi di Lele, che non smette di fissarci da quando è entrato.

Sei tu che hai voluto il gioco duro caro mio.

Non so bene che ora si sia fatta, ma sono sicuro sia abbastanza tardi, così dopo aver avvertito gli altri mi incammino verso casa insieme a Martina.

Ho bevuto solo sei drink durante tutta la serata, eppure la mia testa è un gran casino "Hai visto come ci guardava?"dico ridendo, e lei annuisce "Adesso però è meglio arrivare a casa e andare a dormire, sei bello brillo" sorrido "Si ma nemmeno troppo" immagini sfocate di Lele che stringe i fianchi di aurora mi appaiono in mente.

Lui la stringe e la bacia per poi sussurrarle all'orecchio due semplicissime frasi "In questi mesi ho avuto una paura immensa di perderti. Eppure continuavo a ripetermi che forse era meglio starti lontano, e che saresti stata meglio senza di me" Le frasi che aveva detto a me quel giorno. Il giorno in cui mi aveva promesso di non farmi più del male.

Mi siedo a terra, davanti al portone di casa "Sei un bugiardo e un falso doppiogiochista" Martina si abbassa e mi asciuga una lacrima "Va tutto bene Tancredi, vieni con me. É solo la tua immaginazione." dei singhiozzi vengono fuori dalle mie labbra, e con l'aiuto di Martina riesco ad entrare in camera mia, per poi buttarmi sul letto.
Non ci faccio molto caso e mi tolgo la felpa e i jeans, per poi indossare un pantalone di tuta e infilarmi sotto le coperte.
Faccio cenno a Martina di mettersi accanto a me,e dopo essere stata in bagno per cambiarsi, finalmente si stende.
"Posso abbracciarti?" Le chiedo poi con un filo di voce, e in risposta lei afferra le mie mani e se le porta intorno alle spalle.
Non so neanch'io il perché di questo gesto, o meglio lo so, ma preferisco non ammetterlo a me stesso per stare meglio.

La verità è che mi manca da pazzi dormire con Lele affianco a me che mi stringe, mi manca sentire il suo profumo appena apro gli occhi, mi manca sentire il sapore delle sue labbra sulle mie, mi manca sentire il suo piercing a contatto con la mia lingua, mi manca poter stringere i suoi fianchi mentre ci baciamo.
Si, mi manca da impazzire Lele.

Stringo le spalle di Martina e immagino Lele al suo posto.
Lei si volta e fa scontrare i nostri nasi "Ti manca vero?" Abbasso la testa e annuisco "Posso dirti la mia opinione?" Annuisco e la guardo "Secondo me questa storia con aurora non durerà nulla" la guardo confuso "E il bambino?" Lei mi guarda come se avessi detto una cosa estremamente divertente "Il bambino di qua, il bambino di la. Tancredi lui non la ama. Prima o poi la mollerà. Con o senza il bambino" nego con la testa "Invece si. Vedrai" mi accarezza un braccio e poi chiude gli occhi.
La lascio dormire e comincio a pensare a cosa potrebbe succedere:

Magari si lasceranno o magari no..
Però potrebbero, ma Lele non farebbe crescere suo figlio senza padre.
Ma effettivamente potrebbe fare il padre anche senza essere il fidanzato di Aurora, pero si sentirebbe in colpa a far crescere il bambino con due genitori separati.

Sbuffo. Che cazzò però. Non c'è nulla che vada bene. Aurora avrà sempre la meglio.

Mi alzo e controllo l'ora. Sono le 4:50.
Mi dirigo in cucina e apro il frigo. Quando chiudo la portiera una mano sfiora il mio fianco "Possiamo parlare?" La sua voce calma mi sussurra all'orecchio.
Annuisco e mi volto nella sua direzione.
Siamo a 3 centimetri di distanza, mi basterebbe fare due passi e le nostre labbra si unirebbero.
Mi sfiora una guancia "Sei letteralmente un Dio" arrossisco "Cosa dovevi dirmi?" Balbetto, e lui sorride. Ha capito che è lui la ragione del mio nervosismo..
"Volevo solamente dirti che ti amo da impazzire" spalanco la bocca e prima che possa riuscire a dire o fare qualcosa, la sua lingua sta accarezzando la mia.
Mi solleva delicatamente e mi fa sedere sul tavolo.
Si posiziona tra le mie gambe e mi accarezza le cosce per poi cominciare a lasciarmi una scia di baci che va dalla fronte, fino alla clavicola.
Non riesco a dire o fare nulla, l'unico suono che esce dalla mia bocca é quello di qualche gemito soffocato.
Tutto questo è un sogno.
Mi prende in braccio e mi trascina con lui fino in camera mia.
Mi adagia sul letto e si stende su di cominciando a lasciarmi dei baci su tutto il petto.
Comincia a sfiorarmi dalle braccia al basso ventre ed io unisco le nostre labbra.

Mi sveglio tutto sudato e mi sbatto una mano in fronte. Era tutto un sogno.
Era tutto così reale..

Martina è ancora appoggiata al mio braccio, così delicatamente la scanso e mi dirigo in bagno per farmi una doccia.
Entro in acqua e comincio a riflettere.
Era tutto così reale, cosa sarebbe successo se non mi fossi svegliato? Avremmo fatto l'amore? Milioni di farfalle mi percorrono lo stomaco.

La situazione comincia a sfuggirmi di mano, non avrei mai pensato di arrivare a sognare una cosa del genere.
Continuo a ripetermi che devo dimenticarlo eppure c'è una parte di me che non ha la minima intenzione di farlo.
Il bagnoschiuma scende sui tagli che cominciano a bruciare, così mi risciacquo ed esco.

Esco dal bagno e con ancora l'asciugamano legato in vita rientro in camera mia. Martina sta ancora dormendo quindi posso restare un po' così.
Apro leggermente la finestra e mi siedo accanto ad essa.
Il sole comincia a sorgere e i ricordi di me e Lele che guardavamo l'alba è il tramonto da questa finestra mi riempiono la mente.
"Tancredi" Martina mi chiama con ancora la voce assonnata "Che fai già sveglio?" Mi volto nella sua direzione e lei spalanca gli occhi "Che cazzo sono quelli?" Subito scatta in piedi e comincia ad ispezionarmi le braccia.
Sono un coglione!

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora