Capitolo 15

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Sono rimasto tutta la notte nella casa abbandonata perché non riuscivo a smettere di piangere.
Adesso sono le 5 del mattino e sto vagando per le strade di Roma come se fossi un'anima in pena che non sa dove dirigersi.
Ovviamente Martina mi ha chiamato per sapere dove fossi, ma le ho detto di lasciarmi in pace e di godersi la sua serata.
Durante la notte più volte ho sentito dei rumori che mi hanno fatto pensare che forse non ero da solo, ma alla fine non riuscivo a vedere nessuno quindi ho lasciato perdere.
Dovrei andare a casa per prepararmi e alle 10 dovrei essere in stazione per tornare a Milano.
Sono stanco, i piedi distrutti, la schiena a pezzi, le occhiaie scavate e gli occhi gonfi. Se mi vedessi da fuori mi farei pena da solo.
Entro in casa e mi dirigo in bagno. Mi infilo sotto la doccia e cerco di lavare via i miei pensieri. Dopo circa un'ora esco e mi dirigo in camera mia.
Sono le 7:20, tra dieci minuti mia madre si alzerà per prepararsi ed andare a lavoro.
Mi stendo sul letto e guardo il soffitto:

Che starà facendo Lele?
Mi pensa? Mi odia? Ci tiene un po' a me?

Chiudo gli occhi e mi addormento.

"Tancredi" sono in una stanza tutta bianca e sento una voce chiamarmi "Tancredi sono qui" lo cerco, cerco di vedere dov'è la persona che mi chiama ma non lo trovo.
"Tanche, sono qui" non riesco a parlare, non riesco più a muovermi, la stanza bianca scompare ed io precipito in una stanza blu.
Aurora e Lele sono di fronte a me.
Lei lo tiene per la cintura e con la mano libera gli chiude gli occhi "Non esiste nessuno all'infuori di me. Dillo Lele" Lui le prende la mano e ripete quello che ha detto lei "Non esiste nessuno all'infuori di te" la voce che mi chiamava sparisce, e la stanza si dissolve. Sto precipitando nel vuoto.

"Aiuto" urlo, subito dopo apro gli occhi e mi trovo mia sorella Berenice accanto. Sono completamente sudato. "Edo che ti succede?" Riprendo il respiro e la abbraccio "Era solo un incubo" mi stringe e mi accarezza i capelli "vieni. Andiamo a fare colazione" scendiamo in cucina e guardo l'orologio "cazzo no, sono le 12. Avevo il treno alle 10" sbuffo e prendo il latte "Lo spostiamo alle 15" mia sorella alza le spalle e si avvicina. Io la ringrazio e la abbraccio di nuovo "Da quando sei così affettuoso?" Ride e un risposta gli do un colpetto sulla fronte "Mi mancavi".
Facciamo colazione e poi ci mettiamo a fare una partita alla play.
Alle 13:45 il mio cellulare squilla e il nome di Martina appare sul mio schermo "Marti che succede?" mia sorella si ferma e mi fissa "Ho il treno alle 15. Ti va di vederci prima?" La voce di Martina al cellulare mi fa alzare lo sguardo verso l'orologio, poco dopo, guardo mia sorella "In realtà anche io ho il treno alle 15" scoppia a ridere "Bene allora ci vediamo in stazione" la saluto e poi attacco.
"Chi è Marti?" mia sorella mi da un colpo sulla spalla "Un'amica Bere. Niente di più" si avvicina e mi guarda negli occhi "Sei sicuro che non ti piaccia quest'amica?" Sospiro "A questo proposito: Sono gay" lo dico così, senza alcun giro di parole e mia sorella prima sbianca e poi mi guarda "non ci posso credere" abbassa la testa, e di conseguenza la abbasso anch'io.
Lo sapevo, adesso le faccio schifo. Sospiro e mi preparo al peggio.
Berenice alza la testa e mi guarda negli occhi "Ma è fantastico!" Mi salta al collo "Sono così fiera di te" io la guardo perplesso "Che c'è tancredi? Sei stato coraggioso e l'hai detto senza troppi giri di parole. Sono fierissima di te e felicissima per te" mi abbraccia di nuovo e stavolta ricambio e la ringrazio.
Appena ci stacchiamo riprendiamo la nostra partita "Senti edo" mi volto e la guardo "Ma non è che sei fidanzato?" Nego con la testa "Allora con Lele non c'è nulla?" Sbuffo e mi volto verso la tv "È difficile Bere. La tankele è finta e lui sta con una tipa" sospiro ancora "se vuoi parlarne sono qui" nego con la testa.
Alle 14 smettiamo di giocare ed io vado a cambiarmi. Poco dopo esco di casa e mi dirigo in stazione.
Chiamo Martina "Tancredi! Sto per arrivare eh. Ah e comunque vengo a Milano con te" sorrido anche se so che non può vedermi, e le dico il punto in cui la aspetto.
Intanto che la aspetto entro su TikTok e trovo un video di Lele che fa un lipsync con la canzone "ti amo ti odio" di Gionny Scandal.
Apro i commenti e noto che sono tutti uguali "È palesemente riferito a Tanc- Tanche vai a riprendetelo- Mi mancano i Tankele" sospiro e spengo il telefono.
Chissà se tornerà.
Da lontano vedo Martina avvicinarsi, ma non è da sola.
Dietro di lei ci sono anche loro: Aurora e Lele.
Sospiro e mi avvicino a Martina "Amore mio" mi da un leggero bacio a stampo, perché per loro noi stiamo ancora insieme "Mi sei mancata Biondina" la abbraccio.
"Non doveva venire con me. Mentre arrivavo qui Aurora mi ha detto che tornerà a Milano sul nostro stesso treno" mi sussurra all'orecchio ed io tremo leggermente "stammi vicino e se hai bisogno di aiuto stringimi la mano" annuisco e la ringrazio sotto voce.
"Tancredi, sei molto carino oggi" Aurora finge che ieri non sia successo nulla o cosa?
Ruoto gli occhi e vedo Lele fissarmi.
Il treno arriva e senza aspettare mi affretto a salire "Avrei voluto salutarlo" Aurora mette il broncio, riesco a vederla dal riflesso del finestrino, ma non me ne frega.
È una falsa del cazzo.
Sbatto un pugno sul sedile e Martina viene a sedersi accanto a me "Andrà tutto bene Tanc. Te lo prometto" mi mostra il mignolo ed io lo unisco al mio "in questo momento mi sembra di essere tornato a quando avevo 4 anni" scoppio a ridere e guardo fuori dal finestrino, sembra che Lele e Aurora stiamo discutendo. Lui muove le mani in aria e lei sbatte i piedi arrabbiata.
Come cazzo si legge il labiale?
"Marti, capisci il labiale?" Lei annuisce ed io le faccio segnale nella loro direzione "Mi dispiace vederlo così" Martina ripete quello che dice Lele "A me no. Adesso sparisci" rimane sorpresa quasi quanto me quando lo dice.
Aurora, è arrabbiatissima con Lele e questo credo lo abbia capito persino il macchinista che non li ha nemmeno visti.
"Di chi parlavano?" Martina mi guarda "Non lo so Tanc. Non hanno detto alcun nome" Lele poi sale sul treno e noi ci zittiamo.
Si siede di fronte a me ed io prendo la mano di Martina e me la poggio sulla gamba "Tutto ok Lele?" Chiede poi lei "Si P. Sta tranquilla"
Mi guarda male e poi si mette le cuffie.
Saranno le tre ore peggiori della mia vita. Lo so.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora