Capitolo 70

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La settimana a Roma è appena trascorsa, e adesso sia io che le ragazze ci troviamo nel loro appartamento a Milano.

Quella mattina al bar è stata abbastanza pesante, poiché le ragazze hanno insisto per inviare il video a Lele, e dopo averlo fatto, ho ricevuto una semplice risposta secca e decisa:
"Non rendere tutto più difficile. Non l'ho aperto, ma non rimandarmelo. Ti prego"
Mi aveva lasciato senza parole il suo tono di voce in quel vocale: tremava leggermente, come se avesse quasi paura di dire quelle parole.

"Gian, Diego e Vale ci aspettano" sento dire a Zoe, mentre Cecilia si trova già sulla soglia della porta, pronta a scendere, in quello che da ormai quasi un anno, è il mio appartamento "Ti senti pronto?" Mi sussurra Martina appoggiandomi una mano sulla spalla, ed io non dico nulla, semplicemente abbasso lo sguardo e annuisco.

Le afferro la mano e con estrema lentezza comincio a scendere quei pochi gradini che mi separano dai miei fratelli.

Quando io e Martina arriviamo, troviamo la porta già aperta, e Diego intento a strapazzare di coccole Zoe. È incredibile l'affetto che lega quei due: Non si sono visti per una sola settimana, ed è come se non si fossero visti per mesi lunghi ed interminabili.

"Bello mio" urla Gian, non appena mi nota, saltandomi al collo "Me sei mancato come l'aria" mi dice poi accarezzandomi i capelli "Pure te, però non t'accollà troppo" lo punzecchio, visto che mi è sempre piaciuto infastidirlo.

"Ao stronzo, non mi saluti?" Mi urla Valerio, avvicinandosi a me. Senza dire nulla lo abbraccio "Mi fratello" non potrò mai dimenticare tutto quello che Valerio ha fatto per me, dal primo momento in cui ci siamo conosciuti.

"Ragazzi, io non voglio rompervi. Ma tancredi deve mostrarvi qualcosa" li avvisa Martina sedendosi sul divano.

Dopo averla imitata, mostro il video anche a loro, che esattamente come tutte le persone che l'hanno visto prima, restano senza parole "Dovete farlo vedere a Lele" ci dice Gian, dopo dieci buoni minuti di silenzio "Credi che non ci abbia già provato?" Sputo acido voltandomi nella sua direzione"Quel coglione non ha voluto vederlo" sbuffa Zoe con tono arrabbiato, guadagnandosi un'occhiata da Cecilia, infondo è pur sempre il suo migliore amico "Beh, tra un'ora sarà qui: Lo vedrà, che gli piaccia o meno" ci dice poi Diego, passando una mano sulla spalla di Zoe, che continua a fumare dalla rabbia.

Mi afferro la testa tra le mani e la abbasso:
Non sono assolutamente pronto alla sua reazione..

Senza dire nulla, corro in bagno e mi infilo sotto il getto d'acqua calda: ho bisogno di rilassarmi.
So benissimo che non crederà nemmeno a mezza parola di quel video, sicuramente penserà sia stato io a creare un video montaggio.
Del resto: Cosa posso aspettarmi da una persona che mi ha accusato di aver ucciso il suo bambino?

Bambino che poi non è mai esistito...

Mentre penso a questo, una lametta nel box doccia attira la mia attenzione:
Una cosa veloce.
No. Non posso.

Sarà solo un taglietto, piccolo e non profondo.
"No. Non posso"

Esco dalla doccia e mi avvolgo un'asciugamano in vita, correndo a vestirmi in camera mia.

Mentre mi infilo la maglia sento il suono del campanello, segnale che lui è qui.

Arrivato in salone, trovo tutti i miei amici, Lele e con mia sorpresa anche Aurora.

Mi siedo sul divano e afferro una mano di Martina, che guardando la sua ex amica comincia a parlare "Come stai?" La ragazza di fronte a lei abbassa lo sguardo, e quando lo porta nella mia direzione, trovo i suoi occhi lucidi "Come vuoi che stia? Sto cercando di superare la morte di mio figlio" mi lancia un'occhiataccia, per poi afferrare la mano del suo ragazzo, che alza la testa nella direzione di Diego che è scoppiato a ridere durante il drammatico discorso della mocciosa "Ti fa ridere il fatto che abbia perso mio figlio?" Chiede poi, con tono arrabbiato.

Diego non risponde, continua a ridere, finché Lele non si dirige nella sua direzione e lo afferra per la maglietta, sbattendolo contro un muro "Adesso mi dici cos'è che ti fa ridere" Zoe lo afferra per un braccio e lo allontana "Sei davvero una grande attrice Aurora. Davvero fantastica" la schernisce Diego, avvicinandosi a lei, che lo guarda confusa "Che c'è? Non hai detto a Lele di tuo fratello?" Lei sbianca "Non so di cosa tu stia parlando" Martina si mette in piedi e si posiziona alle sue spalle "Sai, sapevo fossi una stronza patentata, ma mai avrei creduto che potessi arrivare ad inventarti persino una gravidanza ed un aborto, solo per ricevere un po' di finto amore." Sul volto di Aurora riesco ad intravedere panico e rabbia, finché si volta nella direzione di Lele, che è rimasto distante cercando di capire cosa stia succedendo "Non crederle. Sta mentendo" dice poi avvicinandosi a lui e afferrandogli le mani "Come faccio a crederti?" gli chiede lui in preda al panico "Fidati di me Lele. Io ti amo, non ti mentirei mai" quando lo vedo annuire il mio cuore perde di un battito, ma con ancora il telefono in mano mi avvicino a loro due "Io non ne sarei così sicuro" avvio il video è la voce di aurora riecheggia per tutta la stanza:

"Lele ormai è mio. Avevi ragione: Inventarmi un bambino avrebbe risolto tutti i problemi, e la storia dell'aborto, non ha fatto altro che avvicinarlo a me"

Il cellulare mi vola dalle mani, ed io mi ritrovo a terra con il naso sanguinante: Quella mocciosa mi ha tirato uno schiaffo.
Mi metto in piedi, pronto ad urlarle in faccia quanto la odio, ma due mani mi tirano: le mani di Martina.

Lele la afferra per le spalle e con le lacrime agli occhi comincia ad urlarle in faccia "Sei una falsa. Mi hai mentito dal primo giorno. Mi hai fatto perdere ogni mio amico. Ho rinunciato a Tancredi per te. Gli sono stato distante quando ha avuto bisogno di me. Per poi scoprire che non sei altro che una psicopatica? No. Non ci sto. Non voglio vederti mai più." Lei comincia a piangere e gli afferra le mani, ma stando attento a non fargli male, lui la spinge via "Vattene Aurora. Va via dalla mia vita. Per sempre" Urla Lele singhiozzando, e vedendolo in quelle condizioni lei esce di casa, mentre io corro nella sua direzione e lo stringo tra le mie braccia "È tutto finito Lello"gli sussurro accarezzandogli i capelli.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora