Capitolo 48

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Un fulmine mi fa sussultare, svegliandomi.

Controllo l'ora e quando noto che sono solo le 5 del mattino, sbuffo sonoramente e mi rigiro nel letto.

Rimango fermo a fissare il vuoto, per circa 10 minuti, ma poi decido di alzarmi e mi dirigo in bagno per farmi una doccia calda.
Il suono della pioggia sbatte contro la piccola finestra, il che mi rilassa maggiormente.

Quando esco dalla doccia indosso un pantalone di tuta ed una felpa, per poi dirigermi in cucina.
Mi preparo un cappuccino e mi avvicino alla finestra "Che ci fai sveglio a quest'ora?" Sussulto, e mi volto nella sua direzione "Tu che ci fai?" Lele mi sorride "Ho molti pensieri" alzo le spalle "Beh, anch'io" mi sorride e mi sfiora una guancia "che ti succede?" Scuoto le spalle "Non mi va di essere un gioco" mi allontano leggermente "Perché dici così?" Cerco di rimanere il più tranquillo possibile "Lele, avrai un bambino. Non ti senti una merda a starmi così vicino?" Abbassa lo sguardo "Non è una cosa che posso controllare" sembra lo stia dicendo più a se stesso che a me "Mi dispiace, ma non sono disposto a farmi distruggere ancora una volta" lo lascio in cucina a mi rinchiudo in camera mia.

Non riesco più a stargli accanto, ho la costante paura che possa giocare con me e finire per distruggermi, di nuovo.
Mi riavvicinerò a lui solo quando Aurora sarà fuori dalle nostre vite per sempre, e per quello credo manchi ancora molto.

Mi infilo le cuffie e comincio a giocare alla play.
Sussulto quando una mano mi sfiora la spalla "Sono solo io" ed eccolo, di nuovo accanto a me "Che succede Lele?" Abbassa lo sguardo "Mi dispiace per tutto. Possiamo riprovare ad essere amici?" Annuisco, anche se in realtà il mio cuore si è distrutto in mille pezzi.

Si siede accanto a me e afferra un altro controller "Posso?" Annuisco.
Se l'unico modo per tenerti vicino è esserti amico, allora lo farò. Anche se mi farà male.
"Come va con Martina?" Mi volto nella sua direzione con sguardo confuso "Da quando ti interessa della mia ragazza?" Alza le spalle "Era così per chiedere." Annuisco "Non sei geloso che lei sia una modella?" Scoppio a ridere "Perché dovrei? Infondo lei é mia" abbassa lo sguardo "Certo. Lei è tua. E che ne pensa di Alex?" Faccio incontrare i nostri occhi "Lei si fida di me, e poi Alex é solo un amico" scoppia in una leggera risata amara "Per te lui lo è, ma per lui tu sei molto di più" annuisco "Lo so, ma purtroppo per lui, nella vita non sempre siamo quello che vorremmo essere" lui mi sorride.
Sei felice Giaccari?
"Posso chiederti solo una cosa?" Annuisco e aspetto che parli "Mi prometti che farai attenzione a quel tipo?" Annuisco e scoppio a ridere "Non credo di aver bisogno delle tue avvertenze. Ho 21 anni"lui sorride "Lo so, ma tu ti fidi di tutti perché sei troppo buono" I nostri respiri si mescolano, e solo adesso mi rendo conto di quanto siamo vicini.
Mi tiro leggermente indietro e prendo un bel respiro.

Non posso farlo. Finirei solo per stare male.

"Possiamo riprendere la partita?" Balbetto un po', e lui annuisce.
Il silenzio che si è creato è quasi imbarazzante, ma a romperlo è il suono del suo telefono che squilla "Che c'è?" Evito di girarmi nella sua direzione, perché credo di sapere con chi stia parlando "Ma cazzo, perché devi essere così pesante?" Lui sbuffa, mentre io trattengo una risata.

Si, sono cosciente del fatto che potrò sembrare un mostro, ma sentirlo litigare con Aurora mi rende estremamente felice, non so nemmeno bene il perché. Ma quando sento che litigano spero sempre che si mollino.

"Va bene tutto quello che vuoi, ma lasciami in pace fino a stasera" Appena attacca, mi volto nella sua direzione "Va tutto bene?" Lui annuisce "Solo qualche problemino di ossessione" lo guardo confuso "Che intendi?" Lui sospira "Aurora vuole sempre avere tutto sotto controllo. E a volte tutto questo mi fa sentire sotto pressione" gli sorrido "Segui il tuo istinto. Non sentirti obbligato da cose che ti impone lei. Fai come preferisci, e scegli sempre le cose che ti rendono felice" lui ricambia il mio sorriso "Grazie mille tanc. Avevo bisogno che qualcuno me lo dicesse" vorrei tanto abbracciarlo, ma temo che non lo lascerei più andare.
Così mi limito a fargli un semplice sorriso, che spero possa fargli capire tutto quello che vorrei dirgli.

Quando finiamo la nostra partita avvia un vocale su whatsapp "Buongiorno piccolina, appena ti svegli facciamo colazione insieme se ti va" stacca la registrazione e mi guarda "Era Cecia" annuisco "Sono felice che abbiate fatto pace" lui sorride "Cecia è come una sorella per me, non vorrei mai perderla. Litigare con lei è stata una cosa che non avrei mai voluto fare" alzo le spalle "Non voglio mettermi in mezzo, ma non era colpa sua" lui abbassa lo sguardo "Lo so, ma era l'unica cosa da fare" lo guardo male "Mi stai dicendo che preferisci litigare con la tua migliore amica, piuttosto che dire alla tua ragazza che si comporta da bambina?" Sbuffo "Sappi che perderai tutti, se continuerai ad essere il suo burattino" mi alzo ed esco dalla mia camera.

Mi infastidisce il suo atteggiamento.
Come puoi preferire perdere un amico piuttosto che una ragazza?
Una ragazza estremamente tossica, tra l'altro.

Non riesco più a riconoscerlo.
Il mio Lele non avrebbe mai detto una cosa del genere.
Cosa gli hai fatto Aurora?

Esco di casa e comincio a camminare sotto la pioggia.
L'aria fredda di Milano mi fa tremare i denti, ma nonostante ciò continuo a camminare fino al parco.

Come al mio solito entro nella mia aiuola nascosta, e mi siedo sull'erba.
Mi infilo le mani nei capelli e comincio a tirarli leggermente.
In questo momento vorrei avere una semplice lametta tra le mani, per riuscire a scacciare tutti i pensieri che ho nella testa.

Ma non posso fare altro, se non continuare a ripetermi che non farei altro che peggiorare la situazione.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora