Capitolo 33

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Nessuno aveva voglia di cucinare quella sera, così Diego aveva avuto la brillante idea di ordinare delle pizze "Conosco un posto in cui la pizza è ottima" aveva poi esordito Aurora, iniziando a comporre un numero.
L'unico momento della serata in cui Martina le aveva parlato, era stato appunto per dirle le pizze da ordinare per me e per lei.

Adesso siamo tutti seduti sul divano in attesa del nostro cibo.
Gian e Diego stanno giocando alla play, Aurora è tra le braccia di Lele, che però non smette di fissare me e Martina abbracciati che ci scambiamo qualche bacio ogni tanto.

Ci comportiamo come due fidanzati che si amano molto,eppure nessuno dei due prova niente, semplicemente sta cercando di far rendere conto a Lele che se non fa qualcosa mi perderà.
Vorrei avere la forza di dirle che non mi importa più di lui, ma non è così, non ancora per lo meno.

Il campanello suona ed io scatto in piedi dirigendomi alla porta "Ecco a te le pizze" passo i soldi al ragazzo della pizza e inizio a chiudere la porta, ma lui ci infila un piede in mezzo e mi blocca "Non ci credo. Di nuovo tu!" Sorride e io mi copro gli occhi "Ancora tu" dico scocciato, ma non era un truccatore?
"Perché fai il delivery di una pizzeria, se la settimana scorsa eri un truccatore?" Mannaggia alla mia curiosità, ma che mi frega?
"Mi sono trasferito a Milano e per ora questo é l'unico lavoro che sono riuscito a trovare" annuisco "Non ho nemmeno amici, momentaneamente, ma so che stasera ci sarà una festa qui vicino. Magari ti va di venire" nego con la testa e Diego mi raggiunge "Non so chi tu sia, ma ho sentito la parola festa, e i Q4 non se ne perdono una" gli faccio segno di stare zitto ma ormai è troppo tardi, infatti si scambiano i numeri di cellulare e decidono di vedersi dopo cena per andare a questa festa.
Entro dentro casa e mi butto sul divano scocciato, poco dopo Diego mi segue "Amico quel ragazzo sembra simpatico, chi era?" Mi tocco i capelli "Il ragazzo che a Roma mi ha truccato per lo shooting" Diego spalanca la bocca "Quello che ci ha palesemente provato?" Lele si volta nella nostra direzione, e mi lancia un'occhiataccia "Proprio lui, e adesso grazie a te stasera devo pure uscirci" lui scoppia a ridere "Beh, potresti renderti conto di essere omosessuale e potresti innamorarti di lui" dice poi ridendo.

Lele scoppia in una risata amara "Ma ti pare? Tancredi Galli gay? Questa é bella" lo guardo confuso, per poi voltarmi verso Martina "Lele ha ragione. Tanc sta con me. Non penserai mica di lasciarmi per quello lì vero?" Nego con la testa e scoppio a ridere "Nessuno sarà mai alla tua altezza principessa Mia" il viso di Lele si fa cupo, mentre Diego finge di infilarsi due dita in gola "Quanto siete zuccherosi" Martina mi sfiora una guancia "Scusaci Diego, siamo molto innamorati" Aurora ci guarda e senza dire nulla afferra la sua pizza "Ok, l'amore e tutto, ma qui c'è una donna incinta che sta morendo di fame" morde una fetta di pizza e Diego si avvicina a lei "Mi ero quasi dimenticato che aspettassi un bambino sai?" Lei annuisce "Il mio bambino é molto piccolo, eppure lo amo già tantissimo" nessuno le risponde, e ognuno di noi afferra un cartone.

Cominciamo a mangiare le nostre pizze e visto il mio poco appetito Martina mi imbocca come se fossi un bambino.
Questo gesto non passa inosservato, infatti dopo un po' Gian fa la fatidica domanda: "Come mai lo imbocchi tu?"
Certo che se non hai parlato tutta la serata, potevi pure continuare a stare zitto eh.
Martina alza le spalle "Non c'è un vero motivo, mi va e basta" mi abbraccia "E poi questo é il mio modo per dimostrargli quanto lo amo" la abbraccio anch'io e le lascio un bacio in testa.

Appena finiamo di mangiare Diego si alza in piedi "Alex mi ha scritto: la festa comincia alle 22. Adesso sono le 20. Avete due ore per prepararvi ragazze" Guarda me e Gian, e sia Martina che quella scoppiano a ridere.
"Vieni con me?" Lei annuisce e mi segue.
"Sai già cosa mettere?" Nego con la testa "Non ho molta voglia di andarci in realtà" lei si siede sul letto "Possiamo restare qui se non te la senti" nella mia mentre riaffiora un ricordo, di ormai tre mesi fa:
Appena arriviamo in bagno gli chiedo il perché di questa "riunione" e lui mi risponde in modo tranquillo e rilassato"Vuoi andarci o troviamo qualche scusa per restare a casa?" A quella domanda sorrido e mi avvicino a lui"Voglio andarci. Ah e comunque se non vado io, non significa che tu debba restare a casa a farmi da babysitter" dico scoppiando a ridere e lui come risposta mi fa il verso. Gli do un pugno leggero sulla spalla e poi torniamo dagli altri.

Quella sera Giulia diede un bacio a Lele ed io non tornai a casa. Ricordo bene la sua paura di perdermi.
Eppure non avevo idea che da lì a qualche giorno la mia vita sarebbe cambiata così radicalmente.

"Allora? Che vuoi fare?" Martina richiama la mia attenzione "Va bene andiamo" mi dirigo davanti al mio armadio e afferro una felpa e dei jeans. "vado a vestirmi in bagno. Se devi cambiarti puoi farlo anche qui." Lei annuisce ed io esco.

Stasera sono proprio dark: felpa nera, jeans neri e scarpe nere. Sembro un motociclista.

Quando torno in camera mia trovo Martina anche lei vestita completamente di nero, ha un semplice vestitino aderente che le fascia il corpo, eppure è davvero molto bella.
Le porgo la mano e la trascino con me in salotto, dove gli altri ci stanno già aspettando.
"Guarda che carini! Sono pure abinati" dice Aurora, ma ovviamente noi la ignoriamo e dopo esserci afferrati per mano, usciamo di casa.

Arrivati al locale entriamo senza aspettare gli altri e subito ci sediamo su un divanetto.
Quel tipo mi intravede da lontano e viene nella nostra direzione "Ciao ragazzi, siete venuti!"sorride "A quanto pare, si" alzo le spalle "Sei troppo simpatico Tancredi" comincia a ridere e mi poggia una mano sul braccio "Non toccarmi"Lo scanso subito, mi ha fatto male.
Comincio ad accarezzarmi le ferite da sopra la felpa e lo vedo sbiancare "Mi dispiace io non volevo" sbotto "È dalla prima volta che ci siamo visti che continui a ripetere che non volevi, eppure mi stai tormentando" Martina mi accarezza una spalla "Tanc calmati. Potresti sentirti male" Alessandro, o come si chiama, abbassa lo sguardo e tristemente se ne va.
Era ora si togliesse dai coglioni.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora