Capitolo 38

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Finalmente Martina si è trasferita nel suo appartamento.
Non è cambiato quasi nulla, lei viene sempre a casa mia, ma la notte dorme a casa sua.

In questi giorni mi è capitato di discutere con i ragazzi e quindi, a volte, ho dormito da lei.

Non sono riuscito a scoprire perché quel giorno Valerio fosse così arrabbiato con Lele, so solo che dopo 2 settimane hanno finalmente fatto pace.

Alex ha continuato a scrivermi tutti i giorni e ci siamo visti per almeno 5 volte in una settimana.
Aurora e il suo bambino stanno bene, lei ha mandato una foto dell'ecografia a Lele, che tranquillamente l'ha mostrata a tutti mentre eravamo a tavola, me compreso, ragione per cui ho litigato con Diego.
Mentre lui stava esplodendo di felicità, io mi sono limitato ad abbassare la testa e a trattenere le lacrime "Certo che potresti almeno fingere di essere felice"Aveva poi detto, ed io con più calma possibile gli avevo risposto che non me ne poteva fregar di meno di quel bambino.
Alle mie parole Diego aveva cominciato a diventare rosso dalla rabbia, tanto che ha finito con il lanciarmi un bicchiere di acqua in faccia. Così l'ho mandato a fanculo e sono salito da Martina.
E adesso, non parlo con lui da ormai una settimana.

Nessuno sapeva che avevo ripreso con i miei tagli quotidiani, o che quando il pomeriggio uscivo in skate, in realtà andavo a spararmi almeno 5 canne.
Ma a me andava bene così. Nessuno doveva sapere nulla, perché io stavo bene.

"Ti devo parlare di una cosa importante.
Incontriamoci al parco.
-Alex"

Ero curioso di sapere cosa volesse da me, ma non avevo ancora risposto al sue messaggio. Così preso dalla mia troppa curiosità digitai il suo numero "Come va?" Era strano dalla voce, balbettava e non riusciva a pronunciare delle parole. Così dopo circa 10 minuti c'eravamo messi d'accordo sul punto preciso in cui incontrarci.

Ed eccomi qui. Seduto sulla panchina di un parco ad aspettare un mio amico che venga a parlarmi di chissà cosa.
Lo vedo arrivare, e finalmente dopo poco si siede.
"Come stai?" Mi guarda e mi dice che va tutto bene, ma la domanda che mi fa mi lascia un po' spiazzato "Come va con Diego?" Che ne sapeva lui della mia litigata con Diego? Io non gliene ho parlato. E Diego non lo vede da quella festa "A che ti riferisci?" La domanda mi sorge spontanea a questo punto.
"Non avevate litigato?" Lo guardo confuso "Come lo sai? Io non te ne ho parlato" lui sbianca e poi scuote le spalle "Mi sono appena ricordato che altri due miei amici, hanno litigato. Devo averli scambiati con voi" si sbatte una mano in fronte e poi scoppia in una leggera risata.
"Di che volevi parlarmi?" chiedo dopo qualche minuto.
Lui prende un bel respiro e comincia il suo discorso "Ti ho parlato molte volte della ragazza che mi piace. Beh lei è bellissima, però purtroppo è fidanzata" annuisco "Ti ho sempre detto che lei, fosse una ragazza. Ma in realtà, lei non è altro che un Lui" lo guardo bene negli occhi "Mi stai dicendo che sei gay?" Annuisce "C'è qualche problema?" Nego con la testa "Perche dovrebbe esserci? Io rispetto le persone gay, sempre e comunque." Lui mi sorride e mi abbraccia.
"io però volevo dirti anche che.." il mio telefono comincia a squillare ed io rispondo "Tanc potresti tornare a casa? Ho bisogno di aiuto per sistemare una libreria" è Martina.
Posso mica dirgli di no dopo tutto quello che ha fatto per in questi giorni. No, non posso. "Dammi 30 minuti e sono da te" mi ringrazia e poi attacca.
Mi volto nella direzione di Alex "Scusa bro. Dicevo?" Abbassa la testa "Lascia stare, va da lei." Annuisco e poi lo saluto.

Mi è sembrato triste dal tono, ma non posso farci nulla, Martina chiama ed io devo scappare. È giusto così.
La mia mente mi riporta a Roma. Esattamente al giorno dello shooting. Non ho più sentito ne Zoe ne Cecia da quel giorno, mi sa che ho esagerato con loro. Stasera le chiamerò.

Controllo l'ora e noto che sono ancora le 15 così aumento il passo, e nel giro di 20 minuti sono già davanti all'appartamento di Martina.
Suono il campanello e lei mi apre la porta "Buongiorno bionda" mi sorride e mi fa entrare "Scusa se ti ho disturbato" le accarezzo un braccio "Va tutto bene. Adesso montiamo questa libreria" mi sorride e mi trascina con se in camera sua.
Cavolo quanti libri!
"Ma sono tantissimi!" Spalanco la bocca e lei scoppia a ridere "Amo leggere" Comincio a leggere qualche titolo mentre Martina si dirige in cucina.
"Ti va qualcosa da bere?" Urla dall'altra stanza ed io accetto.
Dopo aver bevuto un succo, finalmente abbiamo montato quella libreria e abbiamo deciso di scendere a casa mia.

Appena apro la porta, noto Diego sul divano "Ah quindi l'egoista ha deciso di tornare" Gian lo incenerisce con lo sguardo "Ti ho detto di non parlare, visto che non sai un cazzo" sembra parecchio arrabbiato, infatti Diego subito abbassa lo sguardo "Io non so un cazzo perchè voi non ci parlate con me." Gian mi guarda ed io abbasso lo sguardo "È difficile Diè. Davvero tanto difficile" mi avvicino notando che mi fa cenno di sedermi accanto a lui "Tanc mi spiace di averti trattato male. Ma io voglio solo la felicità di Lele, e vederti in quel modo mi ha fatto perdere le staffe" i miei occhi cominciano a pizzicare "Se sapessi.." mi blocco immediatamente e guardo Gian "Non c'è" annuisco e Diego ci guarda confuso "Credo sia ora di dirglielo, Tanche." Gian è sempre stato bravissimo a darmi spinte, quando non me la sento di fare qualcosa "Io me ne vado. Avete bisogno di stare da soli" Martina mi fa un sorriso ed esce.

Adesso non resta altro che parlare con Diego e spiegargli tutto.
Prendo un bel respiro e comincio a parlare "Non voglio dilungarmi troppo quindi sarò diretto e veloce: Mi sono innamorato di Lele"Diego rimane paralizzato "Lui? Lui lo sa?" Balbetta, ed io annuisco "Si. Lo sa. C'è anche stato qualcosa tra di noi. Aveva persino deciso di lasciare Aurora, ma lei gli ha..rivelato di essere incinta" all'ultima frase il mio cuore si riduce in mille pezzi, di nuovo.
Diego mi poggia una mano sulla spalla "Mi dispiace bro. Sono stato uno stronzo con te" lacrime cominciano a rigarmi il viso.

Ho bisogno della mia stanza, della mia lametta e delle mie canne.

"Va tutto bene frate" lo abbraccio e poi mi dirigo in camera mia.
Adesso mi tranquillizzo.

"Come niente fosse"/Tancredi Galli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora