XLVI

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"Ragazzi, non potete davvero entrare tutti insieme. Il dottore è stato molto chiaro, può entrare solo una persona per volta. Gli altri aspettano fuori" sia Jungkook che Jimin stavano cercando di convincere l'infermiere a far entrare entrambi all'interno della stanza di Taehyung.

Era stato comunicato loro che le condizioni del biondino era leggermente migliorate rispetto ai giorno precedenti, e quello auspicava a un —seppur lento— miglioramento delle sue condizioni.

"Okay d'accordo..." sospirò il biondino, gettando finalmente la spugna. Yoongi si era mantenuto in disparte, era l'unico fra i tre che non aveva il diritto di chiedere di vedere Taehyung. Non erano mai stati grandi amici, e a giudicare da come lo aveva trattato prima di quello che era successo, non doveva neppure permettersi di chiedere una cosa simile.

"Entra tu per primo allora. Io l'ho già visto ieri, posso aspettare." disse subito Jungkook. Gli costava cedere il suo posto al biondino, ma immaginava fosse la cosa più corretta. Lui avrebbe avuto tutta la notte da passare con Taehyung, mentre Jimin soltanto quelle due ore.

"Ma Jungkook-" negò in fretta con il capo, facendogli segno, con un piccolo cenno del capo, di seguire l'infermiere per potersi preparare. Una volta rimasto da solo con il suo migliore amico si sedette al suo fianco.

"Quindi le sue condizioni stanno migliorando?" domandò il maggiore. Anche se cercava di nasconderlo ed ignorare quella sensazione, si sentiva responsabile per quello che era accaduto al biondino. Se avesse dato ascolto sin da subito alle parole del suo ragazzo ed avesse aiutato Taehyung a chiarire con Jungkook, forse avrebbero potuto evitare tutto quello.

"Forse è un po' presto per dire che stanno migliorando considerevolmente, ma io ci spero. Il primario ha detto che, seppur minimi, i miglioramenti ci sono, e credono che ormai Tae sia fuori pericolo" gli spiegò il castano, facendogli tirare un sospiro di sollievo.

Il fatto che il biondino fosse ormai fuori pericolo era sicuramente qualcosa di cui essere felici, per i miglioramenti c'era sempre tempo.

"Sai...pensavo...pensavo che avremmo passato insieme il suo compleanno" disse il castano dopo lunghi attimi di silenzio, ingoiando il groppo che aveva in gola. Stava cercando di essere forte, perché quel giorno doveva essere felice.

"Avevo programmato di regalargli un cane per Natale e poi portarlo in America per il suo compleanno, lui non ha mai messo piedi fuori dalla Corea." sorrise malinconicamente a quel pensiero. Taehyung gli aveva raccontato di quando guardava i nomi impressi sulla cartina geografica dell'America, sperando di poter volare fino ad uno di quei luoghi, un giorno.

"Non credo che niente di tutto questo sarà possibile." non riusciva a parlare normalmente, doveva sforzarsi di alzare la voce per permettere a Yoongi di sentirlo.

"C'è ancora tempo Jungkook. Mancano due settimane a Natale." negò leggermente con il capo. Anche se Taehyung si fosse risvegliato di lì a pochi giorni, niente sarebbe stato più come prima. Non era nemmeno sicuro che avrebbe voluto vederlo dopo quello che era successo, figuriamoci partire insieme per un viaggio.

"È complicato Yoongi" disse soltanto, giocherellando con le dita delle sue mani. C'erano così tante cose di cui aveva paura di dire al momento del risveglio di Taehyung, che non era sicuro di farcela. "Probabilmente mio padre è coinvolto in tutta questa storia" disse a bassa voce, quasi spaventato che qualcuno lo potesse sentire.

"Non è ancora chiaro in che modo lo sia, ma Seokjin ormai ne è piuttosto convinto" il suo amico rimase in silenzio per qualche istante, senza sapere realmente che cosa dire. Sapeva che era strano pensare che addirittura suo padre fosse coinvolto in tutta quella storia così contorta.

𝘝𝘦𝘵 ♡ 𝐣𝐣𝐤+𝐤𝐭𝐡  [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora