XXXIX

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Taehyung camminò senza voglia all'interno del giardinetto di fronte all'appartamento di Jungkook, chiedendosi per quanto il suo corpo avrebbe resistito prima di cedere.

Frugò nelle tasche del cappotto cercando silenziosamente la chiave per aprire la porta, dopo averla afferrata tentò di infilarla nella serratura, ma questa non entrò.

"Oufh, che succede adesso?" alzò gli occhi al cielo, ruotando la chiave fra le sue dita, immaginando di aver semplicemente confuso il lato in cui doveva inserirla. "o-oh no..." mormorò quando si rese conto che la chiave non sarebbe entrata in nessuno modo.

Qualcuno aveva cambiato la serratura, e quel qualcuno era —ovviamente— il proprietario dell'appartamento. Jungkook.
Scoppiò immediatamente a piangere, iniziando a bussare alla porta e suonare il campanello allo stesso tempo.

Sperava che il castano gli aprisse, non necessariamente per permettergli di prendere le sue cose o recuperare Yeontan , ma anche solo per ascoltarlo un minuto. Spesse lacrime bagnarono nuovamente le sue guance mentre continuava a scagliare forti colpi contro il legno.

Non era preoccupato per il suo cagnolino, sapeva che probabilmente Jungkook se ne sarebbe preso cura meglio di quanto lui avesse fatto in quel periodo. In quel momento era spaventato di perdere per sempre la persona più importante della sua vita.

"Kook-ah, ti-ti prego rispondimi, l-lasciami perlomeno....perlomeno spi-spiegare...?" non era una pretesa, lo stava implorando affinché lo ascoltasse anche solo per un singolo minuto.

"Kook...io...io ti amo" singhiozzò, scivolando lentamente con il suo intero corpo verso il pavimento. Le sue gambe erano stanche ed affaticate, necessitavano solo di qualche minuto di riposo.

Ciò che Taehyung non poteva immaginare, mentre piangeva disperato, era che Jungkook non si trovava dall'altro lato della porta, ma stava vagando preoccupato per le strade di Seoul, sperando di riconoscere il suo volto fra quello delle persone che affollavano le strade ed i locali.

Il biondino non ricordava il tempo che era passato da quando era arrivato, gli sembravano due minuti, in realtà erano ore. Due ore. Le sue mani erano congelate a causa del freddo, ormai il sole era calato da tempo, niente lo poteva riscaldare se non il suo cappotto.

Sfregò le sue mani l'una contro l'altra per infondersi un po' di calore, le gote ghiacciate. Aveva persino smesso di piangere, perché ogni volta che le lacrime bagnavano il suo viso, gli sembrava lo scottassero.

Si morse il labbro inferiore per smettere di battere i denti e parlò. Jungkook non poteva lasciarlo li fuori al freddo per sempre.

"Koo-Kook...? Fa f-f-freddo qui. Po-posso entrare?" non ricevette alcuna risposta, il silenzio regnava sovrano attorno a lui. Abbandonò lentamente la testa contro la porta, socchiudendo gli occhi ed immaginando il corpo caldo del castano a riscaldarlo.

"M-mi darai mai una...—la voce gli morì in gola— u-una seconda poss-possibilità?" disse, cercando di alzare la voce il più possibile per essere certo che Jungkook lo sentisse dall'altra parte. Appoggiò la sua mano pallida sul legno scuro della porta, solo la luna ad illuminare i suoi lineamenti delicati.

"F-Forse è-è meglio che me ne va-vada, no?" sussurrò, se lo avesse sentito urlare un misero 'si' in quel momento sarebbe stato felice, perché almeno gli aveva rivolto la parola. Quando però ottenne di nuovo il silenzio dall'interno dell'abitazione, decise di prendere il suo cellulare e chiamare finalmente un taxi.

"Sarà qui fra d-dieci minuti..." mormorò, dopo aver riattaccato, battendo un innocuo pugnetto contro la porta per l'ennesima volta. "io-io ti a-amo così tanto" sussurrò a bassa voce, in modo tale che dall'altro lato Jungkook non potesse sentirlo.

𝘝𝘦𝘵 ♡ 𝐣𝐣𝐤+𝐤𝐭𝐡  [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora