Quel giorno era la vigilia di Natale e fra i corridoi dell'ospedale, nonostante dilagassero dolore e sofferenza da ogni luogo, c'era una strana atmosfera calda e di euforia collettiva da parte dei dottori e delle infermiere.
Taehyung era stato trasferito dal reparto di terapia intensiva a quello di chirurgia, in una stanzetta singola, appartata, dove poteva stare tranquillo e riprendersi. Jungkook, ad insaputa del biondino e dello stesso Jimin, aveva già saldato con l'ospedale tutte le spese per le cure mediche di Taehyung, richiedendo anche una camera singola dove potesse riposare.
Jimin lo aveva incontrato la sera prima, ma dal suo risveglio il biondino non aveva pronunciato nessuna parola, neppure con Jungkook. Si limitava a rispondere a monosillabi, dei semplici 'si' o 'no' erano il massimo che si poteva pretendere da lui.
Era costantemente spaventato, e dei terribili incubi lo risvegliavano bruscamente ogni volta che prendeva finalmente sonno. Seppur Jungkook gli avesse chiesto cosa sognasse di tanto spaventoso, Taehyung non rispondeva mai nulla, troppo spaventato di causare altri problemi.
Al castano sembrava di essere tornato a fare monologhi con il suo corpo addormentato, anche se in realtà lui era sveglio e poteva sentirlo. Gli avevano detto che era normale che il biondino attraversasse quella fase, e che dopo un trauma simile aveva solo bisogno di un po' di tempo per riprendersi.
Jungkook pero non riusciva a stare tranquillo.
Taehyung quel giorno era sdraiato nel suo lettino d'ospedale, la testa nascosta nel cuscino, voltato su un fianco, seppur quella non fosse la posizione che il medico gli aveva consigliato, a fissare la neve che cadeva silenziosa fuori dall'ospedale.
In sottofondo c'era la voce di Jimin, che stava blaterando qualcosa riguardo a quello che avrebbero fatto il giorno dopo, ma non gli importava nulla dei progetti di lui e Jungkook . Non si sentiva a suo agio, la presenza dei due ragazzi non lo faceva stare bene come credeva.
Ad essere onesto si considerava solo un peso, sopratutto adesso che aveva rovinato il Natale a tutti quanti. Dal suo risveglio non aveva fatto altro che pensare a ciò che era diventato, si era spinto ad implorare Jungkook affinché non lo lasciasse quando probabilmente il castano aveva qualcosa di molto meglio da fare.
Era convinto che non fosse cambiato niente da quella sera, tutti si comportavano come se tutto quello fosse normale, come se capitasse tutti i giorni di finire in coma dopo essere quasi morto. Il suo 'incidente' non aveva cambiato nulla, non si sentiva diverso o meno puttana.
Era sempre lui, sempre la stessa puttana, solo con due ferite all'addome e una mascherina per l'ossigeno.
La compassione che un ragazzo così buono come Jungkook provava per lui era l'unica cosa che li legava.
Una volta tornato in salute tutto sarebbe tornato come prima, le cose non si sarebbero rimesse apposto magicamente. Hoseok era ancora libero per le strade di Seoul, probabilmente pronto a finire il lavoro che non aveva terminato.
Toccò le sue labbra con gli occhi lucidi quando ricordò che il suo ultimo ricordo risalente a quella notte erano le labbra di Hoseok che si univano alle sue.
Lui voleva opporsi ma ormai era in fin di vita e non riusciva a fare nulla per impedirlo.
Dopo avergli sparato due colpi di pistola, Hoseok si era chinato su di lui e, con un piccolo sorriso, lo aveva baciato a stampo, assicurandogli che in quel modo sarebbe stato suo per sempre. Secondo quel pazzo l'unico modo per legarlo a lui in modo indissolubile era proprio ucciderlo.
Singhiozzò, permettendo finalmente a Jimin di accorgersi che stava piangendo, quando ricordò che Hoseok gli aveva rubato un'altra prima volta che aveva avuto solo con il castano.
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𝘝𝘦𝘵 ♡ 𝐣𝐣𝐤+𝐤𝐭𝐡 [IN REVISIONE]
Fanfikce[𝗸𝗼𝗼𝗸𝗩 - 𝙖𝙘𝙘𝙚𝙣𝙣𝙞 𝙔𝙤𝙤𝙣𝙢𝙞𝙣] Tutto ebbe inizio in un freddo pomeriggio d'autunno, con una semplice chiamata. Chi avrebbe mai detto che una clinica veterinaria ed un piccolo cane di nome Yeontan sarebbero stati la scintilla per la nas...