I caldi raggi del sole colpivano Eatiel senza impedimenti, il vento la carezzava bonario, trasportando la salsedine e rinfrescandole le membra.
Avevano lasciato Neley quella mattina e, non appena la costa aveva smesso di essere visibile, lei aveva sentito il bisogno di arrampicarsi sull'albero maestro per raggiungere la coffa e lì godersi la vista dall'alto. Ignorando i borbottii degli spettri e tenendosi ben salda con le dita alla ringhiera della stretta piattaforma semicircolare, l'elfa era tornata con la mente alle memorie di tutti gli anni passati per mare con suo padre.
Starsene ore nel punto di vedetta dell'imbarcazione era il suo passatempo preferito: dalla coffa il colore del mare era brillante e lo sferzare del vento più intenso. Osservare le vele gonfiate le ricordava le nuvole nel cielo e lo sciabordio dell'acqua si univa ai sibili dell'aria in un'armonia ricca di pace.
L'orizzonte era ciò che più Eatiel amava guardare, dove cielo e mare si univano in un'unica entità. Aveva sempre sentito il richiamo di quella linea, cancellandola in lei come se i confini non esistessero. Solo ora ne capiva il motivo, poiché Serendhien era più viva, lì dove l'acqua si fondeva con l'aria. Visibile e irraggiungibile.
Le mancava la nave mercantile di papà, le mancava lui. L'unico che l'avesse sostenuta, proteggendola dalle dicerie e dalle cattiverie.
Tua figlia è maledetta, Enwelion! Ha ucciso sua madre e la morte la segue.
Eatiel strinse la ringhiera, mordendosi le labbra. Scacciare quei ricordi era impossibile.
Maledetta, sì. La cosa che più la devastava era il fatto che avessero ragione.
Uno degli spettri cominciò a piangere e l'elfa sapeva che si trattava di lei, Tinuviel, la prima anima mai imprigionata in lei: la mamma.
Nonostante gli spettri fossero condannati a dimenticare chi erano stati, Tinuviel soffriva quando Eatiel ricordava il passato. Papà non l'aveva mai accusata e aveva venduto e abbandonato ogni cosa per poter andare a Ellothlond e acquistare la nave che li avrebbe condotti lontano, dove nessuno sapesse cosa Eatiel fosse e chi l'accompagnasse.
Stai compiendo una follia! Gli spiriti sono distanti da lei e portarla per mare vi condurrà alla rovina!
Ha ucciso sua madre, ha ucciso il saggio Delelror e ucciderà anche te!
Il vento è ribelle intorno a lei; i suoi capelli sono quelli degli elfi oscuri, dediti al caos.
Se salperete, non vedrete l'alba di un nuovo anno.
Non andare, Enwelion! Lascia che gli spiriti mettano fine alle sue sofferenze; lascia che Ilimroth l'accolga.
L'aria la consolò con una sferzata gentile che asciugò la lacrima sulla rima dell'occhio prima che potesse cadere. Era bambina quando avevano lasciato Aldarmar, il Reame Frondoso, ma lei rammentava. Gli adulti pensavano che lei non li udisse quando si chiudevano nelle altre stanze con suo padre; quanto si sbagliavano.
Erano passati sette anni dall'incidente, da quando avevano perso la nave e con essa tutto ciò che avevano; da quando Eatiel era fuggita di soppiatto nelle terre degli umani. Papà non le avrebbe mai permesso di andarsene, se glielo avesse chiesto. Chissà se la stava ancora cercando o se, come gli aveva suggerito nella lettera che gli aveva lasciato, era tornato a Nionimren per ricominciare una vita normale senza di lei. Lo sperava: Enwelion meritava un po' di serenità.
«Ecco dove vi eravate nascosta!»
Eatiel trasalì e abbassò lo sguardo per seguire quella voce, ritrovandosi un poco perplessa nel vedere il principe Othen appeso all'albero, tra le vele. Lei si appiattì contro la ringhiera per permettergli di salire sulla piccola piattaforma, osservando i suoi muscoli tendersi nello sforzo di issarsi, ben visibili poiché indossava una leggera camicia di lino a maniche corte, sbottonata sul petto, e dei pantaloni larghi che gli lasciavano scoperti i polpacci. Una volta davanti a lei, Othen fissò il basso da quell'altezza, poi fischiò appena e le sorrise, allungando le braccia per tenersi alla ringhiera e sfiorandole, così, le braccia e i fianchi a essa attaccati.
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Il Canto della Rosa e del Drago
Fantasy♪♫ Leggende ormai son perdute, ma, ditemi, cosa sapete? Del drago, tremenda creatura, del drago che soffia paura. Lui verrà, sì, verrà per riunire le...