L'uomo nel retro del carro assieme a lei e alle altre donne non smetteva di fissarla. Fin, dopo averle legato le mani a un paletto e averle imbavagliato la bocca, aveva ordinato al sottoposto di controllarle, premurandosi di sottolineare che non le doveva mettere le mani addosso. Eatiel ne era felice, ma non era ancora riuscita a inquadrare bene la personalità di quel mezz'elfo; mentiva quando si fingeva gentile o quando faceva la voce grossa?
Il carro proseguiva la marcia con lentezza e l'aria nel piccolo spazio coperto dal telo si appesantì davvero in fretta. Agli spettri non piaceva la sua immobilità e le loro grida si facevano ogni minuto più gracchianti e fastidiose. Eatiel sentiva che avevano voglia di mettersi a lanciare oggetti in giro, ma per sua fortuna non c'era nulla nelle vicinanze di abbastanza piccolo da poter essere posseduto da loro.
Avrebbe voluto provare a liberarsi le mani, ma i grandi occhi scuri dell'umano sembravano volerla spogliare e guizzavano maliziosi su ogni parte di lei. Era consapevole di risultare quantomeno esotica agli esponenti dell'altra razza e ormai si era abituata agli apprezzamenti non richiesti, ma in quella situazione non poteva negare a sé stessa di provare un profondo senso di ansia per l'incertezza del futuro. Volevano portarla a Nortin e farla diventare una schiava. Avrebbero potuto provarci, ma prima o poi il vento sarebbe tornato.
Chiuse le palpebre per cercare un po' di pace e ottenne solo un'agitazione maggiore da parte degli spettri, molesti tanto quanto le altre donne che non facevano che mugolare e piangere. Eatiel le capiva, ma sarebbe stato bello ottenere un po' d'inutile silenzio. D'un tratto il carro rallentò, si udirono delle voci e l'uomo uscì. Lei si fece attenta e il cuore prese a battere frenetico quando cominciarono i suoni di un combattimento. Che qualcuno fosse venuto a salvarle? Eatiel cominciò a sfregare le mani tra loro nel tentativo di liberarsi, ma erano dietro alla schiena e non vedere ciò che stava facendo rendeva l'operazione piuttosto complessa.
Lo scontro durò molto poco; qualcuno gridò, poi uno rise e lei non capì nulla fino a quando della musica riempì ogni cosa. Un uomo stava cantando e lo stava facendo in elfico. Una voce pulita e melodiosa, ma le parole che stava pronunciando non appartenevano a nessuna canzone.
Nelle spire dei serpenti e nelle sabbie del deserto,
tu ti perderai, ascoltando il mio canto.Lo ripeteva, melanconico e soave, ed Eatiel percepiva forte la magia intessere ogni sillaba. Un elfo incantatore, nei boschi di Beley? Cosa stava succedendo quel giorno? Non aveva incontrato esponenti della sua razza per mesi, e poi si trovava un mezz'elfo e un elfo lo stesso pomeriggio?
Le note si susseguivano e persino gli spettri tacquero, rapiti. Quando tutto finì, Eatiel lo sentì parlare nel linguaggio comune con qualcuno, forse una donna a giudicare dalla voce.
Che l'elfa fosse stata davvero così fortunata? Qualcuno era venuto per liberarle, o le cose sarebbero andate peggio? Le arti arcane erano proibite nell'isola quindi non poteva trattarsi di un salvataggio da parte di soldati o di guardie di qualche genere. Parlavano di Lebrook, della magia; non sembravano andare d'accordo.
Eatiel non dovette attendere molto per capire, poiché il telo davanti a lei si spostò e il giorno l'accecò giusto un istante, prima che le pupille si abituassero. Una figura dapprima scura si frappose alla luce proiettando la sua ombra su di loro e lei sentì ogni muscolo irrigidirsi, il sudore gelarsi sulla pelle, quando si rese conto che quella donna in armatura e l'umano subito dietro di lei erano identici ai due cadaveri che lei aveva visto nella strana visione che l'aveva portata in quell'orribile situazione. Li aveva osservati nella morte, ma quei due erano lì. Cosa significava? Che scherzo infausto poteva essere?
Gli spettri ridevano sguaiati e lei provò puro terrore per secondi interminabili; fissò a palpebre sgranate la guerriera liberare lei e le altre donne, chiederle qualcosa, ma Eatiel ricominciò a sentire solo quando fu la voce dell'uomo a spezzare il silenzio.
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Il Canto della Rosa e del Drago
Fantastik♪♫ Leggende ormai son perdute, ma, ditemi, cosa sapete? Del drago, tremenda creatura, del drago che soffia paura. Lui verrà, sì, verrà per riunire le...