Se solo sapessi in quanti posti ti porto
mentre non ci sei.
In fondo, era solo un bagno.
Un dannatissimo bagno.
Un terrificante, meraviglioso, eccitante, incredibile bagno. E lei aveva scommesso con il fuoco per tutto il tempo, al punto che le sembrava di essersi quasi abituata a quel rogo su cui aveva scelto di ardere.
Camminava sul filo di un rasoio posto alla stessa altezza del piano del grattacielo in cui si trovava quella piscina, senza reti di protezione, a dondolare tra il cielo e il vuoto, in bilico tra paura e desiderio.Harry non l'aveva mai sfiorata, a parte scansarle quel ciuffo di capelli davanti agli occhi, almeno con le mani. Ma nonostante questo, l'aveva toccata in altre svariate centinaia di modi possibili. Soprattutto con tutti quegli sguardi che le slittavano sulla pelle scoperta e bagnata, come se nella sua immaginazione lui la stesse attraversando imprimendovi i segni del suo passaggio con ogni parte del suo corpo.
E la guardava esattamente in quel modo, quando si erano posizionati in un punto in cui l'acqua della piscina era talmente bassa da potersi sdraiare, in modo che i loro corpi rimanessero immersi nemmeno per metà.
Si erano stesi a pancia in giù, ed Estelle aveva scelto di non curarsi dei capelli che più restava in acqua e più si stavano inzuppando, perché improvvisamente non esisteva più niente e nessuno al di fuori di loro due, clandestinamente distesi a mollo in quella piscina incantevole.Avevano parlato per un po', di quello che era successo in quei mesi.
E più parlavano di quella porzione di tempo passato distanti, quando cercavano di fingere con il resto del mondo che l'altro non fosse mai esistito, più parlavano e più si accorgevano che il tempo non fosse mai passato realmente. Che quello spicchio delle loro vite si fosse ridotto ad un misero brandello.E che quei mesi non erano mai davvero esistiti se non al di fuori di loro stessi, che si ricordavano a malapena che fossero trascorsi, che sarebbero rimasti vuoti e inutili, annientati, spazzati via come del pulviscolo impercettibile.
E adesso, vedevano negli occhi dell'altro nuove galassie, come se fossero usciti da un buco nero.Ed è proprio quella la sensazione che ti fa capire la differenza tra vivere e limitarsi ad esistere: quando vedi sul calendario che il tempo è passato per il resto del mondo, mentre tu sei rimasto fermo all'ultimo scocco della lancetta del tuo orologio scarico.
Poi Harry si era messo seduto, con l'acqua che gli lambiva a malapena i fianchi, spostando i capelli bagnati dalla fronte con le dita, e l'aveva guardata dall'alto verso il basso.
Aveva avuto un brivido, sentendosi quello sguardo appiccicato addosso assieme alle gocce d'acqua che scivolavano lente sul suo corpo seminudo.«Ho saputo che avete avuto dei problemi.»
Esordì lei, come per alleviare la tensione che le aveva provocato quel movimento silenzioso.
«Ne abbiamo avuto un sacco, di problemi. Ma non è stato niente, rispetto a quello che era il mio vero problema.»
Parlò a volto basso, fino a quando lo sguardo non planò nuovamente su di lei.
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𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆
Romance"Se potessi rivivere un solo giorno della mia vita, sarebbe sempre lo stesso, in loop, senza interruzioni, e non avrei alcun dubbio. Le tue mani su di me, la farina, noi due che balliamo in cucina, il tuo sapore mischiato al vino rosso. Quella vogl...