È una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata.Cominciò con la luna sul posto
e finì con un fiume d'inchiostro
è una storia un poco scontata
è una storia sbagliata.10 ottobre 2014 h.1.20 AM
LondonNonostante la stagione estiva fosse da poco giunta al termine, quella sera a Londra un vento gelido tirava impetuoso senza avere alcuna pietà del suo viso esposto alle intemperie.
Si sollevó il colletto della giacca per proteggere dal freddo le gote ben rasate, e abbassò il cappuccio verso il viso per rendersi il più invisibile che potesse.Svoltó un paio di vicoli bui e umidi con le mani nelle tasche, seguendo il ragazzo castano chiaro che camminava svelto di fronte a lui.
Rapidamente raggiunsero una delle entrate secondarie del locale e si intrufolarono dentro, rivolgendo una sola, rapida occhiata al gigantesco ragazzo di colore che presidiava l'ingresso, nascosto agli occhi del resto della gente comune, quella che si accalcava in fila sotto la sottile pioggia ottobrina per riuscire a superare la rigorosa selezione all'ingresso delle porte principali.
Una volta raggiunto il tepore della zona interna, si spogliò e consegnó la giacca ad una ragazza con vestiti succinti e i capelli raccolti in una coda alta, che gli sorrise ammiccante.
Era abituato a ricevere quelle attenzioni continue da parte delle donne. Praticamente non ci faceva più neanche caso.«Andiamo dagli altri, sono di sopra.»
Gli aveva detto Jeff, il quale raggiunse il piano superiore arrampicandosi sui gradini di una scala a chiocciola. Dopo aver oltrepassato un paio di grandi tende scure e pesanti, giunsero ad un largo e comodo privé che affacciava sulla sala da ballo, situata al piano di sotto.
Il loro tavolo era sempre lo stesso, ovviamente il migliore, con comodi divanetti in velluto rosso che avevano la vista migliore sul largo lampadario a cui si aggrappavano le ballerine di burlesque durante gli spettacoli notturni.Harry abbassó il volto mentre entrava nell'ampia vip area illuminata da luci stroboscopiche, probabilmente non lo avrebbero riconosciuto con quell'illuminazione a intermittenza, ma se si fosse sparsa la voce che lui era lì, la serata sarebbe velocemente giunta a termine.
La musica cominció a pompargli nel petto e a rimbombargli nelle orecchie, donandogli quella sensazione di stordimento che lui in quel periodo ricercava più di ogni altra cosa.The Box era uno dei locali più in voga di tutta Londra, un posto eccentrico e super esclusivo a metà tra il night club e la discoteca, che rappresentava perfettamente l'anima di quella città edonistica ed eclettica: Harry era abbastanza di casa da quelle parti, strinse le mani almeno a una decina di persone dopodichè si stese sul divano e cominció a versarsi da bere.
Zacapa e cola.
Poi Tanqueray e tonica.
All'ennesimo mix di Redbull e Belvedere, mentre era nel pieno di una chiacchierata amichevole con un paio di amici di vecchia data, che gli urlavano letteralmente nelle orecchie per cercare di sovrastare la musica, si rese conto che dalla parte opposta del suo tavolo due splendide ragazze che solitamente non facevano parte della sua comitiva stavano ridendo di gusto, dando l'impressione di non averlo affatto notato.Una in particolare, non riusciva a vederla in viso perché era girata di schiena, ed era quella delle due che aveva catalizzato la sua attenzione con un paio di gambe nude chilometriche, un vestitino di glitter argentato che cadeva drappeggiato e lasciava ben poco spazio all'immaginazione, lunghissimi e setosi capelli biondo miele che fluttuavano intorno alle sue spalle nude e bianche come avorio scolpito.
Non era particolarmente stupito: di belle ragazze ce ne erano a centinaia, in quel locale. Anche se di gambe così, che dovevano essere fatte della stessa materia del paradiso, se ne vedevano poche in giro, a dire il vero.
Ma quello che lo aveva rapito, attirando la sua curiosità, era quell'aria vagamente familiare che proprio non riuscì a spiegarsi.
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𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆
Romance"Se potessi rivivere un solo giorno della mia vita, sarebbe sempre lo stesso, in loop, senza interruzioni, e non avrei alcun dubbio. Le tue mani su di me, la farina, noi due che balliamo in cucina, il tuo sapore mischiato al vino rosso. Quella vogl...