26. Strawberry fields forever

20.6K 845 1.2K
                                    





Quando Dio creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo.



Tutta la bellezza dei lineamenti di Harry risplendeva nei suoi occhi febbricitanti, luccicanti in maniera innaturale, quando la guardava e la immaginava nuda di fronte a sé, nuda in tutti i sensi possibili.

La sollevò con le braccia e muto nella sua cieca impazienza la fece distendere sull'isola della cucina, mentre il suo cuore era affamato di sogno, inghirlandato di pensieri evanescenti e di ricordi ormai assopiti, pallidi come le cosce nude di cui afferrava la pelle sottile di pesca bianca.

Estelle era completamente rapita da quel suo magnetismo istintivo, e sotto il tocco delle sue mani giaceva quasi assente a se stessa: percepiva la testa svuotata e leggera come se si trovasse in uno stato ipnotico cosciente, e con i suoi occhi argentini puntati come specchi su ogni singolo centimetro della sua pelle si sentiva davvero spogliata di qualsiasi barriera, nonostante avesse indosso ancora i vestiti.
Era una sensazione che la inquietava e che allo stesso tempo le si insinuava sotto pelle come un turbamento pericolosamente eccitante.

Probabilmente nessuno dei due si era davvero reso conto di quanto quell'attesa fosse stata lacerante per entrambi, fin quando non si era ritrovati così vicini a cercarsi sempre di più, quando lui in uno scatto si tolse la maglia e rimase a torreggiare sopra di lei, i pettorali nudi provati dal respiro affannato, stagliandosi sul suo corpo per poterla ammirare ancora una volta.
Ed era ancora vestita, pensò tra sé, ma aveva intenzione di rimediare presto anche a quello.

Con un'agitazione guizzante in corpo e mani scattose prese a spogliarla con un certo impeto: l'abito era costituito sulla parte davanti da una serie di bottoni che fortunatamente per lui erano a clip: Harry afferrò le estremità dei due lembi e andò ad aprirli tutti insieme in un colpo unico, facendola sussultare e lasciandola schiava e completamente catturata dalle sue pulsioni imperative.

Lei rimase a contemplare l'addome perfettamente tonico e allenato di lui, alzarsi e abbassarsi contro il suo punto nevralgico al ritmo del respiro accelerato, le costole appena visibili e il bacino stretto cinto dalle sue gambe.

Il candore dei suoi seni sembrava voler rifuggire da un reggiseno a balconcino, forse un po' troppo aderente sulle coppe, che Harry fece scivolare via senza pietà abbassandolo verso il ventre, senza nemmeno slacciarlo.
In quel gesto così energico e irruento, quasi a volerlo strappare, urtò con il gomito contro il sacchetto della farina dimenticato ai lati del corpo di Estelle, che si rovesciò completamente sul ripiano dove lei era distesa.

Si misero a ridacchiare entrambi, e lui soffocò quella risata affondando con il viso tra i seni di lei, cercando di pulirla come meglio riusciva.
Ma più la puliva con le mani sporche e più la farina finiva dappertutto, su tutta la lunghezza del bacino, sul petto, sul collo, sul ventre.

Ci mise in realtà poco più di qualche istante a capire che la cosa non gli dispiacesse affatto, anzi, che il fatto di pulirla con i propri palmi mentre era nuda sotto il suo corpo lo eccitava come mai gli era successo prima, per cui smise di tentare di cercare di eliminare quella polvere sottilissima dal corpo lunare di lei e proseguì a spogliarla, liberandola definitivamente del reggiseno, continuando a spargere farina su qualsiasi superficie toccasse.

Estelle accompagnava i suoi movimenti inarcando la schiena e attirandolo verso di sé, perché sentire l'eccitazione di Harry provocata dall'averla tutta contro di sé era l'unica cosa di cui lei avesse bisogno in quel momento.

Quando il suo abito fu sfilato e cadde ai suoi piedi, Harry si fermò di nuovo a guardarla, mentre il profumo di lei gli velava gli occhi: la pura linea imperiale del suo profilo e del collo era vestita di splendore opalino, mentre indossava solo un paio di slip sottili e vagamente trasparenti, e quelle calze scure a contrasto sulle cosce bianche e perfettamente delineate.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora