60. Your knee socks

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"Io non lo so poi quanto duraQuesto eterno cercarsiQuesto eterno volersi, senza volersi mai

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"Io non lo so poi quanto dura
Questo eterno cercarsi
Questo eterno volersi, senza volersi mai.
E questo eterno ignorarsi, volendosi sempre.
Forse l'amore è di chi si ama da lontano,
Perché bisogna amarsi col doppio dell'amore."




Los Angeles, maggio 2017 - 7 mesi dopo

C'era una volta una ragazza che si sforzava di non rischiare, che riusciva a far vincere la razionalità sui sentimenti, che dimenticava in fretta, che si lasciava il passato alle spalle, che amava stare da sola. Una ragazza libera e indipendente che non avrebbe mai voluto che qualcun altro potesse mai intaccare quella meravigliosa sensazione di non avere niente in testa al di fuori della soddisfazione dei propri bisogni personali, dei propri sogni e ambizioni.
C'era una volta e c'era stata davvero.

Poi ci pensa la vita a cambiarti, a mostrarti chi sei veramente, o forse a mostrarti chi sei diventato, perché alla fine ognuno di noi é un essere camaleontico composto da un milione di individui diversi.
E non c'era più traccia di quella ragazza, si era perduta tra sentieri paralleli di estasi e di strazio, e Estelle non avrebbe saputo dire con certezza se fosse mai esistita.
Un anno era passato, quattro stagioni, era caduta la neve e poi erano sbocciate le prime gemme sui rami ricoperti di brina, infinite settimane e giorni scanditi da ticchettii di eterna e infinita nostalgia. Lei ed Harry non si erano più visti, e lui era ancora fidanzato.

Non sapeva esattamente come poteva sentirsi, riguardo quel discorso.
Dire che ci aveva fatto l'abitudine, che il tempo aveva lenito il suo incedere rapido verso quella consapevolezza, sarebbe stata una falsità atroce e imperdonabile da girone infernale dei bugiardi.

Bruciava ogni giorno, a quel pensiero, mentre si immaginava lui che viveva sereno una relazione con un'altra ragazza.
Eppure non riusciva nemmeno a biasimarlo, perché quello che era successo tra loro era semplicemente giusto, o quantomeno logico: quella era la fine verso cui la vita li aveva inesorabilmente portati.

E non poteva fare a meno di pensarci ancora più del solito, quando per il solito fato abietto si trovava a dover girare uno shooting nella stessa città dove Harry risiedeva in maniera praticamente fissa con la sua nuova ragazza.
Guardava i profili delle colline dorate di Los Angeles che scendevano dolcemente verso l'oceano e pensava che quella ragazza doveva avergli fatto perdere realmente la testa, per averlo fatto restare con lei per tutto quel tempo.

Lei invece non si era mai più avvicinata ad un uomo, e non aveva permesso in alcun modo che qualcuno le si avvicinasse. Quando si era detta che nessun altro l'avrebbe sfiorata, aveva detto seriamente. Sapeva di aver bisogno di tempo, ma dopo tutto quel periodo passato a pensare a lui cominciava a preoccuparsi e a chiedersi di quanto tempo avesse effettivamente bisogno. Se quel periodo di isolamento relazionale per lei sarebbe mai finito.
Se sarebbe mai arrivato qualcun altro capace di farle girare la testa, che avrebbe smesso di paragonare costantemente ad Harry in tutto e per tutto, che non gli sarebbe apparso come una squallida perdita di tempo.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora