38. We met with a goodbye kiss

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Alcuni addii non sono per sempre. Non sono la fine. Semplicemente significano "mi mancherai, finché non ci incontreremo di nuovo.".


15 aprile 2015 

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15 aprile 2015 

Avevano messo in letargo i loro sentimenti per un lungo mese interminabile.
Li avevano messi da parte e si sentivano due gusci vuoti, come se le loro vite fossero in pausa, una clessidra rovesciata in orizzontale, e nel frattempo riempivano lo scorrere del tempo con il lavoro indefesso e accompagnandosi a compagnie che gli interessavano fino a un certo punto.

Quella sensazione di vivere una vita che non gli appartenesse era comune ad entrambi, nonostante si stessero limitando a fare quello che avevano sempre fatto, come se quella loro parentesi non fosse mai esistita.

L'abnegazione totale che mettevano nella loro carriera gli impedì di precipitare giù da un dirupo scosceso che erano le loro esistenze interrotte, ciascuno con i propri problemi e soprattutto con quella sensazione di mancanza e di incompletezza che li raggiungeva non appena abbassavano le difese, e restavano a contemplare i cristalli di stalattite che erano i loro ricordi all'alba, a stillare dal soffitto.

Harry aveva avuto a che fare con una lunga e complessa serie di problematiche legate alla band.
Aveva cominciato a scorgere in quello che stava accadendo, l'inizio della fine di tutto quello che era riuscito a costruire con i suoi compagni di viaggio fino a quel momento. Tutto quello che lui sentiva di essere, improvvisamente veniva messo in discussione, e lui si ritrovò totalmente spiazzato.

Lo sconforto più profondo, insieme alla rottura con Estelle, lo aveva assalito in un modo che non era preparato ad affrontare, esattamente come aveva previsto sua sorella. Aveva reagito inizialmente mettendo ancora più foga e passione in quello che stava facendo, ma quando si trovava da solo a volte pensava di non farcela, a sopportare tutto insieme. In fondo aveva solo ventun anni, anche se se ne sentiva sulle spalle molti di più.

Estelle invece, in un primo momento, senza nemmeno rendersene conto si limitava ad esistere, portandosi tutti i segni che lui le aveva lasciato addosso. Certi attimi che le avrebbero vagabondato dentro per sempre.
La sua scalata verso il successo diventava sempre più ardua, e ogni volta che le si palesava di fronte una sfida non si tirava indietro, ma non riusciva a colmare quella sensazione di desolazione in cui verteva la sua vita, quella percezione di star sprecando il suo tempo in un ambiente fatto di persone che non avevano nulla a che fare con lei.

Interessate solo a spremerla come un limone fino a quando potesse tornarle utile, per poi metterla alla porta senza nemmeno avvertirla.
Erano tutti pensieri negativi che la accompagnavano frequentemente, e lei non capiva nemmeno il perché, visto che non ne aveva mai avuti di quel genere, così pessimistici, prima d'allora.

Stava passando un momento di repulsione per tutto quello che faceva parte dello show business, e se non fosse riuscito a superarlo, per lei e la su carriera sarebbe stata la fine. Probabilmente la fonte di tutto quel fiume in piena di negatività aveva un nome, un cognome e due occhi verdi brillanti incorniciati da lunghi riccioli castani. 

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora