35. It'd be so sweet if things just stayed the same

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"In quale oceano in quale notte
la sto perdendo
chiesi al delfino

Disse il delfino:
nell'acqua nera
dove quello che unisce separa
dove il silenzio é un boato
dove sei perso anche tu"

Se tutto l'universo obbedisce alle leggi dell'attrazione, lo stesso non si può dire sulle leggi che regolano i sentimenti

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Se tutto l'universo obbedisce alle leggi dell'attrazione, lo stesso non si può dire sulle leggi che regolano i sentimenti. In realtà, essi sono sospinti da un bisogno anarchico che sfugge a qualsiasi possibilità di racchiuderli in un corollario di norme e regole.
L'universo dei sentimenti risponde unicamente ad una necessità di rivoluzione, costruttiva contro gli automatismi, e distruttiva proprio quando pretende di abolire il fato che vi si abbatte sopra.

E il tempo potrebbe giungere a rubare la bellezza del sentimento puro, scartavetrando via quella patina di eccitata novità, ma il male assoluto rimane il nichilismo, la mancanza di sacro che si mescola al profano, la negazione che dilaga nel mondo: l'incapacità di perdersi, e provare qualcosa che si rifletta al di fuori di se stessi.

Il vuoto emotivo.
Era qualcosa che Estelle aveva a lungo anelato, senza mai riuscire a coglierne nemmeno una singola sfumatura, mentre lei continuava a barcollare tra i suoi sereni inquieti e ciondolava sulla soglia tra reale e possibile.

E ormai era trascorso un mese da quel Capodanno, ed indubbiamente era stato uno dei periodi più spensierati per lei e per quel suo amore metafisico che era diventato a quel punto fin troppo reale e tangibile.
Harry era fin troppo poco platonico.

Dal punto di vista pratico fu indubbiamente più impegnato rispetto al periodo precedente, ma tutto sommato entrambi riuscirono ad avere un approccio positivo verso il futuro.
O forse decisero per un po' di staccare l'interruttore dei loro ragionamenti, e di godersi nel loro presente quello scambio costante di sguardi, fluidi ed emozioni che nella loro vita giungeva come una vera e propria rivoluzione catartica.

Avevano avuto meno tempo per svagarsi perché tenevano l'acceleratore costantemente premuto al massimo, nel lavoro.
Harry era stato sempre un po' in giro, ma era tornato puntualmente a New York per passare con lei tutto il suo tempo libero, quanto ad Estelle, era stata scelta come testimonial della campagna pubblicitaria di un notissimo marchio di beauty, ed era stata in seguito parecchio contesa per il periodo della fashion week che sarebbe dovuto arrivare a breve. 

Il pensiero della partenza di Harry aleggiava sui loro momenti spensierati come un countdown inesorabile, ma per qualche assurdo motivo si erano convinti che avrebbero superato quel periodo, in un modo o nell'altro.
In fondo la volontà c'era da entrambe le parti, anche se continuavano a non parlare mai troppo di sentimenti o di etichette e, con la scusa di considerarlo superfluo, quel tipo di argomento veniva sempre puntualmente accantonato.

Ma poi, era arrivato il ventunesimo compleanno di Harry, a dare ad Estelle un assaggio del fatto che nulla, accanto a lui, sarebbe stato facile o prevedibile.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora