29. Remember when you used to be a rascal?

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Notte diversa per gente normale
Notte comune per gente speciale
Cos'altro ti serve da queste vite?
Ora che il cielo al centro le ha colpite
Ora che il cielo ai bordi le ha scolpite



Per qualche minuto rimase ad osservare il buio oltre i suoi occhi, riflessi in quel liquido scuro che giaceva sul fondo del suo bicchiere di Cuba Libre.
Aveva sempre detestato quella parte di sé, ma non riusciva proprio a metterla da parte: quando si metteva a discutere con se stesso, cominciava a sragionare e il suo lato oscuro finiva sempre per sopraffarlo inesorabilmente.

Quel bisogno sadico e impellente di colpire qualcuno da cui si fosse sentito ferito a sua volta. Era un atteggiamento immaturo, profondamente egoistico, e lui lo sapeva, ma la sua parte razionale andava sempre a farsi benedire, quando entravano in ballo i suoi impulsi primari, come quello dell'autoconservazione.

Balenò nella sua mente l'idea che quella gelosia che lo accecava non derivasse che da una necessità di possesso, che era germogliata nei confronti di Estelle nell'ultimo periodo, e che sentiva all'altezza della bocca dello stomaco con folgorante intensità.
Buttò giù l'ultimo sorso di quell'ennesimo drink, nella speranza di anestetizzare anche quella parte del corpo, e ignorò volutamente quello strano buon senso che gli suggeriva di tornarsene a casa, quella notte, perché era stanco ed incollerito.

Decise invece di raggiungere il tavolo degli altri, nella sala a loro riservata, raccontandosi tra i pensieri annebbiati che si sarebbe limitato ad ignorarla.
Il fatto che in realtà volesse tenere d'occhio la situazione, non lo avrebbe mai ammesso di fronte al proprio orgoglio inasprito dalle circostanze.

«Avete rotto con questi giochetti, ma quanti anni avete?»
Harry aveva raggiunto gli altri sui divanetti, visibilmente accigliato, giusto in tempo per ascoltare questa frase pronunciata da Charlie, che stava ridacchiando mentre si sistemava accanto a suo fratello.

A quest'ultimo rivolse una rapida occhiata, cercando di non mostrarsi troppo interessato.
Tralasciando il completo sartoriale inamidato che poco aveva a che fare con le sue camicie scollate e gli skinny jeans strappati sulle ginocchia, Channing Reder era indubbiamente un ragazzo attraente, dotato della stessa bellezza un po' diafana ed androgina che apparteneva anche a Charlie: aveva gli stessi lineamenti delicati di sua sorella, con gli occhi assottigliati color salvia e le labbra carnose e rosee, ma la mascella era squadrata e accentuata e i capelli castano chiaro leggermente ramato mostravano una buona quantità di riccioli come quelli di Harry, ma erano tenuti molto più corti e tagliati con precisione meticolosa.
La barba chiarissima era rasata a pelle, e nel complesso dava l'impressione di uno che avesse una cura del proprio aspetto che rasentasse il maniacale.

«Non vi vedo ancora abbastanza ubriachi a questo punto della serata.» Aveva esclamato Todd, che come al solito si trovava ovunque si trovasse anche Jayden, dal momento che adesso erano diventati anche soci in affari. «E visto che fai la rompiscatole, e sei anche la festeggiata, a questo punto direi che inizierai tu.»
«Sei sempre il solito stronzo.»
«Prima le signore.» Todd le porse le carte, e Charlie ne afferrò una controvoglia, leggendo il testo ad alta voce. Qualcuno si era ricordato di aver portato delle carte per giocare a Do or drink, e aveva avuto la geniale idea di tirarle fuori al momento meno opportuno.

«Fai scorrere il rullino foto davanti a tutti per sessanta secondi.. Potete scordarvelo!» Charlie trattenne un sorrisetto divertito su uno sguardo sdegnato, mentre afferrava saldamente il bicchiere davanti a sé e ne buttava giù orgogliosamente il contenuto tutto d'un fiato, tra i lamenti contrariati generali.

La volta successiva, fu il turno di Alex.
«Passa un cubetto di ghiaccio alla persona seduta alla tua destra, con la bocca. Se cade, bevete entrambi.»
Alex afferrò il cubetto di ghiaccio dal proprio bicchiere e se lo incastrò tra i denti. Estelle, che era alla sua destra, abbastanza divertita, cercò di afferrarlo con i propri, evitando qualsiasi contatto delle loro bocche ravvicinate mentre Alex buttava in avanti leggermente le labbra, in modo tale che lei riuscisse a farsi scivolare il cubetto tra le sue.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora