52. The bed was left in ruins

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Porca puttana i dettagli. Un dettaglio è cosa minuscola, ma cose di questa grandezza riescono a fare la differenza, una parola sola, un solo sguardo, un frammento di un ricordo.
Sono sempre cose così piccole a stravolgere tutto. A fare saltare in aria le logiche. A farti dire basta, a farti dire fanculo, sì, ancora.


Fino a quanto ci può spingere la sete di vendetta, portandoci a smarrire noi stessi in un deserto arido di rancore e sangue, conducendoci a infrangere il muro di confine tra sfortuna e crimine, che a volte è più labile di quando possa sembrare?

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Fino a quanto ci può spingere la sete di vendetta, portandoci a smarrire noi stessi in un deserto arido di rancore e sangue, conducendoci a infrangere il muro di confine tra sfortuna e crimine, che a volte è più labile di quando possa sembrare?

Era questa la domanda che Harry continuava a ripetersi costantemente, da quando i poliziotti avevano lasciato la sua villa, senza molto altro da aggiungere. Avevano notato quanto lui fosse impallidito, ma la sua reazione doveva essere sembrata abbastanza comprensibile, vista che era stato appena stravolto da una notizia per niente facile da digerire.

Nella penombra in cui era immersa la villa bianca su due piani che affacciava sulle colline dorate di Hollywood, l'unico rumore a scandire i secondi come un pendolo inflessibile, erano le gocce che cadevano lente nel lavello del lavandino, da un rubinetto non chiuso perfettamente, in una ciotola in plastica che era ormai ricolma d'acqua.

Tutto era immerso in un'irrealtà spettrale, come cristallizzato in una bolla di vetro opaco.
Seguendo per le scale il chiarore di una luce fioca, Harry giunse nella stanza da letto padronale, che era quella che affacciava sulla piscina al piano di sotto, e sul panorama illuminato di Los Angeles.

Il corpo di Estelle giaceva nel letto, ricurvo, poggiato sul fianco, e lei guardava nel vuoto dello strapiombo che si affacciava di fronte a sé, con quella lontana calura di colline molli sullo sfondo, davanti cui si stagliavano i  profili metropolitani di una città che viveva lungo le strade infuocate che non conoscevano inverni.

Harry era sempre stato particolarmente ossessionato dai bei panorami e le visuali da sogno, ma quello della sua casa in California era veramente da mozzare il fiato.
Lei fissava quell'estensione ininterrotta di tetti e palazzi, palme e cemento, villette bianche con giardini curati e abitazioni di lusso oltre il vetro, e pensava al fatto che Charlene non era più tra quelle persone.

Charlie non apparteneva più al suo stesso mondo.
Charlie sarebbe rimasta uno dei tanti volti in bianco e nero, tra le notizie sui quotidiani di modelle semi sconosciute che avevano perso la vita per la vita sregolata che conducevano. Uno dei tanti volti ad essere comparsa sulle pagine effimere di riviste patinate, risucchiata da uno stile di vita che correva troppo velocemente per lasciare il tempo di fermarsi a riflettere.
A respirare.
A prendersi cura della propria mente, a nutrire la propria anima con le carezze del proprio amore per se stessi.

E sarebbe rimasta sempre uno di quei tanti punti interrogativi che giacciono nella terra umida e pregna di lacrime, mentre chi è rimasto a galleggiare in superficie avrebbe continuato a chiedersi se non avrebbero davvero potuto essere salvati, se quelle disperate ricerche di attenzione avrebbero potuto essere maggiormente ascoltate.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora