«Sei così bella e così sola con tutta questa gente intorno che tutta questa solitudine brilla ancora di più.
Perché tu sei qualcosa di diverso dal resto.
E per qualcosa di diverso dal resto si offre l'ultima Marlboro e l'ultimo respiro.»
Un raggio di sole si sollevò oltre la superficie del mare, illuminandone la distesa mansueta di timidi luccichii, e una nuova giornata raggiunse timidamente le loro stanze adombrate di fremente agitazione.Si erano svegliati entrambi abbastanza presto, dopo una nottata tormentata, trascorsa a rigirarsi tra le coperte, ciascuno quelle del proprio letto.
Harry non era riuscito ad andare oltre il fatto che lei dormisse al di là di quel muro, a pochi metri da lui.
Era un'idea che lo faceva dannare, con cui non aveva minimamente fatto i conti, prima di imbarcarsi in quella proposta.
Alla fine, vinta una stanchezza che gli inchiodava le membra al materasso, lasciandolo però ad occhi socchiusi a rimirare la semi oscurità della sua stanza, si era alzato per cercare di rendere la sua giornata produttiva.Anche Estelle era rimasta nel letto ad osservare il soffitto per qualche minuto, prima di alzarsi in piedi, e non aveva proprio l'aria di chi avesse fatto un sonno rigenerante: dopo aver spalancato le finestre sperando che l'aria salmastra le ritemprasse i sensi ancora assopiti, si aggiró per la camera a tentoni, alla ricerca del suo beauty case.
La sua attenzione mentre apriva la valigia per terra fu rapita da un piccolo oggetto sul pavimento, accanto alla porta del sua camera: un foglietto color seppia chiuso a metà, che qualcuno aveva fatto passare da sotto lo stipite della porta. Lo lesse con una certa fibrillazione addosso.
"Buongiorno!
Devo scappare in città e raggiungere gli altri. Hai un NCC a disposizione. Ti chiamo dopo. H."Si lasciò scappare un sorriso a ingentilirle i lineamenti contratti dalla nottata difficoltosa.
Harry era davvero il tipo che scriveva biglietti di suo pugno, al posto di mandare messaggi?
Non poteva fare a meno di chiedersi in continuazione quale linea sottile dividesse la persona dal personaggio, il ragazzo puro e sviscerato da ogni artifizio dall'animale da palcoscenico, e quanto ci fosse di reale in quello che lui le mostrasse di sé. Le aveva anche mostrato delle parti che avrebbe voluto dimenticare volentieri, in realtà.Guardava fuori dal finestrino dell'auto che la stava portando a New York, con lo stesso pensiero che la tormentava da quando si erano rincontrati per caso.
Gli occhi penetranti, di splendore gemmeo, incollati su di lei, che l'avevano scrutata con sguardo felino per tutta la sera precedente, non se li sarebbe più dimenticati.Forse era un sesto senso, o forse doveva semplicemente smettere di pensarci, ma quella natura duplice di Harry che lo portava ad essere una persona estremamente rassicurante e allo stesso tempo a trascinare con sé qualcosa di problematico e rovinoso, avrebbe detto quasi distruttivo, la attirava incredibilmente.
STAI LEGGENDO
𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆
Roman d'amour"Se potessi rivivere un solo giorno della mia vita, sarebbe sempre lo stesso, in loop, senza interruzioni, e non avrei alcun dubbio. Le tue mani su di me, la farina, noi due che balliamo in cucina, il tuo sapore mischiato al vino rosso. Quella vogl...