Mi pentii di tutto ciò che dissi appena sbattei la porta di casa di April alle mie spalle.
Mi pentii di tutto, ma non tornai indietro. Perché? Perché l'orgoglio è una brutta bestia, e l'amore pure.
Avevo sbagliato, e così aveva fatto lei. Ero consapevole di essere stato io a mandare tutto a puttane, perché avrei potuto semplicemente spiegare, trovare il modo di farmi ascoltare. Ma come lei mi aveva guardato, come se fosse disgustata da me, mi aveva fatto impazzire, e le sue accuse mi avevano dato alla testa.
Quindi me ne andai, che era la cosa che sapevo fare meglio.
Scesi le scale di fretta, con il cuore pronto a scoppiare e una voglia matta di colpire qualcosa. Non sapevo dove andare o cosa fare, solo che dovevo uscire da quel palazzo, altrimenti non avrei mai sbollito la rabbia.
Aprii il portone di casa, pronto a correre via, ma un uomo sulla cinquantina mi sbarrò la strada.
-Ehi giovanotto, sai dirmi se è qui che abuta Cristine?- disse, guardando i citofoni senza targhette.
-Non conosco nessuna Cristine.- Risposi scortese. Feci per andarmene, ma lui mi mise una mano sulla spalla, fermandomi.
-Sei sicuro?- Guardai prima la sua mano, poi spostai lo sguardo sui suoi occhi che avevano qualcosa di familiare, ma non ci feci molto caso, ero arrabbiato e volevo solo che mi lasciasse in pace, quindi me lo scrollai di dosso senza rispondere, prima di fare qualcosa di stupido. Mi voltai e mi incamminai, ma lui mi richiamò.
-Non conosci nemmeno A...-
-Mi lasci stare, cazzo!- lo interruppi, girandomi a guardarlo nuovamente -Non vede che ho da fare? Non ho tempo di presentarle nessuna Caterine o Clare o chiunque cazzo lei stia cercando. Mi lasci stare e basta!- E finalmente me ne andai, senza voltarmi.
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|APRIL|
Luke se ne era andato e io avrei voluto reagire e seguirlo, fermarlo, pregarlo di restare, ma tutto ciò che riuscii a fare fu accovacciarmi a terra, poggiare la guancia bagnata contro il freddo pavimento e stringere le mani a pugno, con le unghie conficcate nei palmi. Continuavo a rivivere il nostro litigio, ma più ci pensavo e più stavo male, e anche se non volevo farlo, anche se costringevo la mia mente a viaggiare altrove, tornava sempre a Luke, era inevitabile.
Mi alzai da terra dopo quella che mi sembrò un'eternità, ma che probabilmente furono soltanto minuti. Mi trascinai in bagno e mi sciacquai il viso, senza guardarmi allo specchio, non potevo farlo, non potevo incontrare i miei occhi e vedervi dentro il mare di disperazione in cui stavo annegando.
Ero persa a fissare l'acqua scorrere nel lavandino, desiderando di scivolare con lei e sparire, quando il suono del campanello mi fece sobbalzare.
Pensai subito che fosse Luke, che fosse tornato a fare pace, magari a scusarsi o a sgridarmi e a dirmi quanto mi fossi sbagliata e quanto fosse dispiaciuto anche a lui. Corsi subito ad aprire la porta, senza nemmeno asciugarmi la faccia, pronta a buttare le braccia intorno al collo di Luke, a macchiargli di lacrime la sua t-shirt dei Metallica e a stringerlo forte per non farlo scappare più via.
Ma chi si presentò alla porta di casa mia, quel giorno, era l'ultima persona che mi sarei aspettata.
-Papà!-
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Helloooo
Okay sono incazzatissima perchè wattpad mi ha cancellato il capitolo e ho dovuto scriverlo da capo T.T a proposito, scusate la pochezza (?), ma è di passaggio, più o meno.
Coomunque, è tornato il papà eheh, secondo voi vosa succederà ora? Si accettano scommesse bimbe!
Ps:seguitemi su instagram, sono ourfall.
Alla prossima :*
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Come find me - Luke Hemmings
FanfictionApril, scaricata dal padre, si trasferisce dalla madre in Australia, dove fa subito nuove amicizie ma trova anche qualcosa di più: Luke, l'amore. L'amore che arriva inaspettato e cattivo. L'amore fatto di baci rubati, di promesse sussurrate e care...