Capitolo 57

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Mi pentii di tutto ciò che dissi appena sbattei la porta di casa di April alle mie spalle.

Mi pentii di tutto, ma non tornai indietro. Perché? Perché l'orgoglio è una brutta bestia, e l'amore pure.

Avevo sbagliato, e così aveva fatto lei. Ero consapevole di essere stato io a mandare tutto a puttane, perché avrei potuto semplicemente spiegare, trovare il modo di farmi ascoltare. Ma come lei mi aveva guardato, come se fosse disgustata da me, mi aveva fatto impazzire, e le sue accuse mi avevano dato alla testa.

Quindi me ne andai, che era la cosa che sapevo fare meglio.

Scesi le scale di fretta, con il cuore pronto a scoppiare e una voglia matta di colpire qualcosa. Non sapevo dove andare o cosa fare, solo che dovevo uscire da quel palazzo, altrimenti non avrei mai sbollito la rabbia.

Aprii il portone di casa, pronto a correre via, ma un uomo sulla cinquantina mi sbarrò la strada.

-Ehi giovanotto, sai dirmi se è qui che abuta Cristine?- disse, guardando i citofoni senza targhette.

-Non conosco nessuna Cristine.- Risposi scortese. Feci per andarmene, ma lui mi mise una mano sulla spalla, fermandomi.

-Sei sicuro?- Guardai prima la sua mano, poi spostai lo sguardo sui suoi occhi che avevano qualcosa di familiare, ma non ci feci molto caso, ero arrabbiato e volevo solo che mi lasciasse in pace, quindi me lo scrollai di dosso senza rispondere, prima di fare qualcosa di stupido. Mi voltai e mi incamminai, ma lui mi richiamò.

-Non conosci nemmeno A...-

-Mi lasci stare, cazzo!- lo interruppi, girandomi a guardarlo nuovamente -Non vede che ho da fare? Non ho tempo di presentarle nessuna Caterine o Clare o chiunque cazzo lei stia cercando. Mi lasci stare e basta!-  E finalmente me ne andai, senza voltarmi.

__

|APRIL|

Luke se ne era andato e io avrei voluto reagire e seguirlo, fermarlo, pregarlo di restare, ma tutto ciò che riuscii a fare fu accovacciarmi a terra, poggiare la guancia bagnata contro il freddo pavimento e stringere le mani a pugno, con le unghie conficcate nei palmi. Continuavo a rivivere il nostro litigio, ma più ci pensavo e più stavo male, e anche se non volevo farlo, anche se costringevo la mia mente a viaggiare altrove, tornava sempre a Luke, era inevitabile.

Mi alzai da terra dopo quella che mi sembrò un'eternità, ma che probabilmente furono soltanto minuti. Mi trascinai in bagno e mi sciacquai il viso, senza guardarmi allo specchio, non potevo farlo, non potevo incontrare i miei occhi e vedervi dentro il mare di disperazione in cui stavo annegando.

Ero persa a fissare l'acqua scorrere nel lavandino, desiderando di scivolare con lei e sparire, quando il suono del campanello mi fece sobbalzare.

Pensai subito che fosse Luke, che fosse tornato a fare pace, magari a scusarsi o a sgridarmi e a dirmi quanto mi fossi sbagliata e quanto fosse dispiaciuto anche a lui. Corsi subito ad aprire la porta, senza nemmeno asciugarmi la faccia, pronta a buttare le braccia intorno al collo di Luke, a macchiargli di lacrime la sua t-shirt dei Metallica e a stringerlo forte per non farlo scappare più via.

Ma chi si presentò alla porta di casa mia, quel giorno, era l'ultima persona che mi sarei aspettata.

-Papà!-

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Helloooo

Okay sono incazzatissima perchè wattpad mi ha cancellato il capitolo e ho dovuto scriverlo da capo T.T a proposito, scusate la pochezza (?), ma è di passaggio, più o meno.

Coomunque, è tornato il papà eheh, secondo voi vosa succederà ora? Si accettano scommesse bimbe!

Ps:seguitemi su instagram, sono ourfall.

Alla prossima :*

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora