Capitolo 45

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| APRIL |

Mia madre mi aveva suggerito di tornare a casa, dopo essermi sfogata tra le sue braccia per quasi un'ora, e io sapevo che restare in quell'ospedale per altri dieci minuti mi avrebbe spezzettata ancora un po'.

Non avevo neanche salutato Luke, me ne ero andata e basta.

Stavo tornando a piedi, sola con i miei pensieri, quando un'auto bianca inchiodò parallelamente a me.

-Ehi, cos'è quella faccia?- Andrew mi sorrise da dentro l'abitacolo, scrollai le spalle senza rispondere, ricambiando il sorriso senza però coinvolgere gli occhi.

-Brutta giornata?-

-Già.- Annuii.

-Dove stai andando di bello?- Chiese.

-Tu?- Ribattei io, senza dirgli che dovevo andare a casa, perchè in realtà era l'ultima cosa che volevo fare.

-Non ho una meta.- Disse.

-Neanche io.- Mentii -Posso venire con te?- Per tutta risposta lui si allungò ad aprirmi la portiera, ridendo. Mi buttai sul sedile sospirando, e lui fece partire l'auto.

-Allora, abbiamo due opzioni...- Distolse lo sguardo dalla strada per guardarmi. -Opzione numero uno: continuiamo a vagare senza una direzione, ma ti avverto, dovrai pagarla tu la benzina!- Mi fece l'occhiolino. -Opzione numero due: andiamo a mangiare qualcosa!-

-Decisamente andiamo a mangiare!- Risi.

Andrew parcheggiò la macchina fuori dal ristorante e poi mi fece strada dentro, dove una donna sulla quarantina ci venne incontro.

-Salve, avete prenotato?- Andrew si portò una mano tra i folti capelli ricci, proprio come faceva sempre Luke con la sua cresta bionda. Scossi la testa, scacciando il pensiero di lui, perché per un pò volevo lasciare le cose brutte fuori dalla mente.

-Ehm, no.- Ammise Andrew.

-Non c'è problema, seguitemi.- Ci indirizzo ad un tavolino al centro della sala e ci porse due menù. Andrew non lo aprì neanche il suo.

-Vieni spesso qui?- Gli chiesi, sfogliando il menù tra le mie mani.

-Si, direi di si.- Disse, regalandomi un sorriso smagliante.

-Carino.- Affermai, guardandomi intorno.

-Già. Allora, cos'è che ti affligge?- Scherzò lui.

-Nulla d'importante.- Gli sorrisi, mentendogli spudoratamente.

-Scusa, non volevo essere invadente, voglio solo essere tuo amico.-

-Lo so, non sei stato invadente, è solo che non mi va di parlarne.- Dissi.

-Capisco.-

Passammo la serata a ridere come non facevo da tanto tempo, a perderci in discorsi inutili e senza senso, a dimenticare il resto, a lasciar fuori il dolore.

Alla fine Andrew mi accompagnò a casa, lo salutai e scesi dalla macchina, diretta al portone.

-Aspetta, April!- Mi voltai ed Andrew era sceso dall'auto. Mi venne incontro e mi si fermò difronte, forse troppo vicino.

-Che c'è?- Chiesi dolcemente.

-Ho mentito prima.- Parlò senza guardarmi, io aggrottai le sopracciglia.

-Cosa intendi dire?-

-Prima, quando ti ho detto che volevo essere tuo amico... Ho mentito, voglio di più.- deglutì e trovò il coraggio di guardarmi in faccia.

-Oh...- Fu tutto quello che riuscii a dire. Non volevo, non potevo. Lui non poteva!

Evidentemente interpretò il mio silenzio nel modo sbagliato, perché fece un passo in più verso me, sollevò la mano e la poggiò sulla mia guancia.

-No, Andrew... Non posso.- Mormorai io.

-April?- Mi voltai di scatto, e l'incredulità negli occhi azzurri che amavo tanto, e poi la rabbia che seguì sul suo viso perfetto, mi lacerarono.

-Luke!-

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Ehilà <3

Volevo dirvi di andare a leggere "Silent || Michael Clifford" Di Lukey_96, per ora c'è solo il prologo, ma devo dire che già m'ispira molto :)

Andate a leggere anche la FF di turin0607, quella di DanyJCuocci e quella di giadina_

Ah, e ovviamente leggete anche la mia nuova storia vi prego, si chiama "Our fall ~ Luke Hemmings", dovrei riuscire ad aggiornare oggi :*

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora