Capitolo 44

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| LUKE |

Quando April lasciò la stanza per seguire sua madre, io chiusi gli occhi, godendomi il suo sapore ancora sulle mie labbra e il suo profumo dolce che era rimasto nell'aria.

Un ricordo riaffiorò in superficie, vivido come il bacio che ci eravamo appena rubati.

April dava le spalle alla porta di legno ed io mi ero esageratamente avvicinato a lei, lasciando che i miei occhi bruciassero dentro ai suoi.

-Buonanotte.- Dissi.

-Buonanotte.- Ripeté lei, ma invece di voltarmi e andare via, spostai l'immagine di Marcie nell'angolino più remoto della mia testa, e mi avvicinai di un passo. Lei fece lo stesso. Ne feci un altro ancora e pure lei, ma la goccia che fece traboccare il vaso furono i suoi occhi scuri ancora incollati ai miei.

In un attimo la mia bocca fu sulla sua, famelica e dolce allo stesso tempo, sempre più bisognosa di quella boccata d'aria che erano le sue labbra piene. Ma la realtà e la ragione si fecero subito strada tra i miei pensieri, costringendomi ad arretrare di scatto.

-Dimenticalo. Non è mai successo.- E me ne andai.

Perché il peso di ciò che avevo fatto mi schiacciava.

Perché odiai me stesso.

La madre di April tornò nella stanza da sola.

-Ehi Luke, April è dovuta scappare.- Disse con una strana espressione in viso: un misto di compassione e di tristezza.

-Oh...- Sussurrai, incapace di dire altro.

-Non ti preoccupare, la vedrai presto.- Il suo viso si rianimò. -Questa sera ti dimettono!-

-Davvero?- Ricambiai il suo sorriso. Finalmente!

-Non te l'ha detto tua madre?- Chiese sorpresa.

-Non è mia madre. E comunque è solo venuta a controllare come stavo, poi è dovuta scappare a lavoro.- Il mio umore si rabbuiò di colpo e lei se ne accorse. Si sedette accanto a me e mi accarezzò gentilmente il braccio.

-Jillian ti vuole bene, Luke. Non puoi farle una colpa per essersi innamorata di tuo padre.-

-No, ma per avergli rovinato il matrimonio, sì.- Conclusi freddo.

-Lo sai che non è andata così, il loro matrimonio vacillava da molto tempo prima che tuo padre conoscesse Jillian.- Disse pazientemente. Io non risposi e lei si alzò a controllare la mia cartella.

-Mio padre non è venuto.- Sussurrai. -Non c'è mai per me, non gliene frega un cazzo e io lo odio per questo.- Lei si fermò e mi guardò dritto negli occhi.

-Tuo padre ci tiene a te più di qualunque altra cosa, Luke. Si preoccupa per te, e lui e Jillian mi hanno chiamato ogni volta che potevano per assicurarsi che stessi bene. E lo so che non è una giustificazione valida per non venire a trovare il proprio figlio all'ospedale, ma certe volte il lavoro ci prosciuga tutto il tempo e tutto quello che ci sta in mezzo: la famiglia, l'amore e persino te stesso. Lo so che probabilmente ti senti abbandonato e arrabbiato, ma loro ti pensano sempre.- Questo lo sapevo già, ma faceva male lo stesso, e tanto. Ingoiai il groppo che mi si era formato in gola e distolsi lo sguardo.

-Non sono arrabbiato, sono deluso.- Mormorai piano, così che lei non potesse sentirmi.

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AWWW STAMATTINA LA MIA STORIA ERA AL 16ESIMO POSTO IN FANFICTION ED È TUTTO MERITO VOSTRO <3 VI AMO TROPPO.

Okay ora la smetto di gridare, ciao :*

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora