Capitolo 52

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| LUKE |

-Cazzo, Marcie...-

Lei era sull'uscio della porta, immobile, con la consapevolezza addosso del tradimento della sua stessa famiglia, e con l'incredulità nello sguardo.

Sentii suo zio imprecare alle mie spalle, mentre gli occhi di Marcie, fissi sui miei, si riempivano di lacrime.

-Portami via da qui.- Mormorò piano, calma e gelida. Io annuii e le misi le mani sulle spalle, facendola voltare verso la strada, verso la mia auto.

-Andiamo.- Le dissi, spingendola delicatamente per farla proseguire.

Ce ne andammo via, ignorando le proteste di Hellen e del signor West, nello stesso modo in cui ignoravamo il freddo che ci colpiva il volto e l'anima.

Entrammo in macchina e l'abitacolo si riempì in fretta delle sue paure e della mia colpevolezza, perchè cazzo, avevo tanta colpa quasi quanto ne aveva suo zio. Misi in moto l'auto e partii, osservando Marcie fissare lo specchietto di cortesia, finchè la casa rossa, all'apparenza perfetta, diventò solo un piccolo puntino lontano.

-Mi avete presa in giro... Tutti quanti.- Disse, con l'incredulità a dare timbro alla sua voce.

-Lo so che non è una giustificazione Marcie, ma non avevo altra scelta.- Accostai l'auto affianco all'entrata di un parco, ma non spensi il motore, perchè Marcie tremava e speravo tremasse solo per il freddo, e che il riscaldamento potesse aiutarla.

-Dovevi dirmelo!- Urlò arrabbiata, delusa, vuota.

-Sii ragionevole Marcie, come avrei potuto dirtelo? Okay sarò stato un egoista del cazzo, ma era il mio sogno, e se te lo avessi detto sarebbe andato tutto in fumo e non si trattava solo di me, ma anche dei ragazzi!- Mi girai verso di lei, che singhiozzava e si torturava le mani.

-E di me! Si trattava anche di me, Luke!- Non potevo più guardarla, sapevo che aveva ragione e sapevo che avevo sbagliato, ma rivangare il passato faceva male, soprattutto rivedere i propri errori.

-Lo so.- Mormorai a voce forse troppo bassa.

-Cosa ti ha detto?- Chiese, tirando su col naso.

-Che dovevo stare con te se volevo realizzare il mio sogno, e che se avessi detto qualcosa a te o ai ragazzi, ci avrebbe rovinati. Ho avuto paura, sono stato codardo e ai suoi ordini, perchè non conoscevo vita senza musica e non volevo conoscerla, perché sapevo che lui aveva il potere di farmi a pezzi, togliendomela. Ogni volta che volevo reagire, ribellarmi e fare qualcosa io pensavo alla mia chitarra posata in un angolino, tutta impolverata, perché cavolo, non avrei mai più avuto il coraggio di toccarla, senza quel contratto, e con la consapevolezza che avevo spezzato non solo il mio di sogno, ma anche quello di Calum, di Michael e di Ashton! Non l'ho fatto solo per me, e mi dispiace ci sia finita tu di mezzo, mi dispiace davvero.- Dissi d'un fiato, più sincero che mai. Lei scosse la testa e le sfuggì una risatina debole, poi parlò.

-Sai, non posso capire questo tuo amore incondizionato per la musica, ma posso capire come ci si sente ad essere minacciati, come ci si sente ad essere in trappola... e ti perdono. Ti perdono perché io, al tuo posto, avrei fatto lo stesso.-

-Grazie.- Sussurrai, appoggiando la testa al sedile e chiudendo gli occhi, dimenticando tutto il dolore che avevo provato e tutto quello che avevo causato, dimenticando tutti i dubbi e tutte le insicurezze, tutte le parole dette e quelle sottintese, dimenticando tutto, e pensando all'unica cosa sicura nella mia vita: April.

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Hellooo spero vi piaccia il capitolo :)
Allllour mi hanno chiesto di fare pubblicità alle loro storie piccolasognatrice94, lavogliadivolare e fuchiara, quindi se avete voglia passate da loro :)

Ciao, vi amo <3

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora