Capitolo 39

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| LUKE |

C'era questa ragazza, nella mia stanza d'ospedale. Un'infermiera mi aveva detto che ero stato investito, e io lo ricordavo. Ricordavo Marcie che urlava il mio nome, prima che mi travolgessero. Ricordavo l'orrore che avevo provato e poi il suono della sirena dell'ambulanza. Ricordavo tante cose, cose di prima dell'incidente, altre invece erano solo un buco nero. La ragazza era ancora sulla porta e piangeva, le lacrime nere per il trucco le colavano sul viso, e tremava. Mi guardò negli occhi e cominciò ad avvicinarsi. Il suo sguardo era familiare, eppure non riuscivo a ricordare il suo nome, o come potevo conoscerla.

-Chi sei?- Chiesi. Si lasciò cadere le mani lungo i fianchi e la sua espressione da straziata passò a confusa, poi sconvolta.

-Che... Tu non sai chi sono?-  Scossi la testa, imbarazzato. Quella ragazza era bellissima e mi dispiaceva il fatto che stesse piangendo per me, soprattutto perché ero io quello a doverlo fare, ma non ci riuscivo.

-Vieni qui.- Le dissi, indicando con il braccio sano una sedia accanto al mio letto. Camminò incerta e dopo essersi seduta, si asciugò le lacrime con i palmi delle mani. -Raccontami di te.- Chiesi piano. Mentre lei stava in silenzio, probabilmente soppesando le parole da dire,  io cercai di cambiare posizione sul letto. Ma la testa mi pulsava e non potevo muovere il braccio. Feci una smorfia e lei se ne accorse, perché mi chiese se volevo una mano.

-Sì, perfavore. Vorrei solo mettermi a sedere.-

-Sicuro di riuscire a farcela?- Mi chiese. Io sorrisi debolmente.

-No. Ma sto in questa posizione da un po' troppo tempo e mi si è intorpidito il culo!- Lei rise. Non sapevo chi fosse, ma averla fatta ridere alleviò in parte il mio dolore.

-Okay.- Sì alzò e mi mise una mano dietro al collo, spostandola poi sulla schiena, aiutandomi così a sollevarmi. Il suo viso rimase a qualche centimetro dal mio, e sembrò quasi volesse baciarmi. Ma io stavo con Marcie, non lo sapeva questa ragazza? Distolse lo sguardo dalle mie labbra e lo portò sui miei occhi. Mi passò una mano sulla guancia. Nonostante bruciasse a causa dei tanti graffi che avevo, chiusi gli occhi istintivamente, ritrovandomi in uno strano e inspiegabile senso di pace, vista la situazione. Tolse la mano e io riaprii gli occhi.

-Dovevi raccontarmi di te.- Dissi dolcemente. Lei guardò le mie ferite, poi disse:

-Non ti parlerò di me.- prese un enorme respiro, prima di continuare -Ti parlerò di noi.- Io annuii.

-Okay.-

-Okay, beh...- Qualcuno aprì la porta, interrompendo la ragazza. Una donna con un camice bianco e spiegazzato mi si avvicinò.

-Stai meglio, Luke?- Chiese.

-Un po'- Risposi io. La donna guardò la ragazza al mio fianco.

-Dovresti andare ora.- Le disse, controllando la mia cartella.

-Puoi tornare domani?- Chiesi ansioso, mostrando il mio sorriso migliore. -Devi raccontarmi di noi.-

-Certo.- Promise lei. Se ne andò dalla stanza, ma non lasciò neanche per un secondo la mia mente per il resto della giornata.

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Ciaoo! se vi va andate a leggere la storia di Milenadefrancesco9 :)

Che ne dite del capitolo? Vi piace? :D

Appena ho un po di tempo aggiorno di nuovo ♥

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora