Capitolo 16

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Stavo uscendo dall'aula di storia insieme a Michael e stavamo discutendo di film e di come fosse possibile che, ogni volta, le donne fossero perfettamente depilate e truccate, senza un capello fuori posto, nonostante fossero disperse su un'isola o addirittura durante un'epidemia di zombie, quando Luke ci interruppe.

-Ehi.- Ci rivolse un sorriso. Poi guardò Michael. -Posso rubartela un minuto?- Chiese.

-E' tutta tua.- Replicò lui. Oh sì, sono tutta tua! Michael si allontanò lanciandomi un'occhiatina maliziosa e io lo ricambiai con una che prometteva morte.

-Allora?- Gli chiesi, poichè lui stava zitto. Camminavamo uno affianco all'altra nel corridoio affollato. Braccio contro braccio, non ci allontanavamo.

-Ricordi la prima volta che sei venuta ad un nostro concerto?-

-Quando quel tizio ubriaco ha cercato di attaccare bottone con me? Come potrei dimenticare tanto fascino?- Risposi ironica, con tanto di sospiro. Lui rise e io gli tirai una spallata.

-Non sembravi così affascinata da lui quella sera!- Mi accusò senza smettere di sorridere.

-Ti sbagli.- Sorridevo anche io, non potevo non farlo.

-Ti ho salvata, dovresti essermi grata!.-

-Oh, mio salvatore!- Finsi adorazione e lui scosse la testa, divertito.

-Beh, te lo ricordi, perfetto.- Si fermò davanti a me, facendomi frenare di colpo. -Quindi ricordi anche che mi devi un favore.- continuò. Socchiusi gli occhi e lo guardai in attesa che si spiegasse meglio, ma lui si limitò a fissarmi negli occhi. Non c'era più traccia di sorrisi sul suo volto, tranne che per un solo angolo della bocca alzato. Ma somigliava più che altro a un ghigno, che a un sorriso.

-Ok, spara.-

-Fingi di essere la mia ragazza.- Sgranai gli occhi e il mio cuore perse un battito.

-Oddio! Sei gay e vuoi una copertura!- Mi portai le mani alla bocca per fingere di essere sconvolta. Sapevo benissimo che non era gay e che quindi non era sicuramente quello il motivo per cui me lo chiedeva, però, nonostante fossi stupita e incuriosita dalla sua proposta, mi divertii a prenderlo in giro.

-Ti sembro gay?- Mi guardò infastidito.

-Ehi, hai qualcosa contro i gay?- Replicai io.

-No, scema! Amo troppo le ragazze per esserlo. E loro amano me, insomma, guardami!- Mi rispose.

-Narcisista.- Lo accusai.

-Forse un po'.- Rise e io fui percorsa dai brividi.

-Perchè dovrei fingere di essere la tua ragazza?-

-Se te lo dico, accetti?- Si prese il piercing tra i denti. E tutto ad un tratto desiderai essere quel piccolo pezzo di metallo.

-Non esiste!- Eravamo ancora uno di fronte all'altra e io lo spinsi, ma lui non barcollò indietro come mi aspettavo, anzi, si avvicinò a me ancora di più e mi chiuse il viso tra le sue mani.

-Dai, April. So che muori dalla voglia di assaggiare ancora le mie labbra.- La sua voce era bassa, roca, quasi un sussurro. La sua bocca a pochi centimetri dalla mia. Ad un tratto mi ricordai che ci trovavamo a scuola, sotto gli occhi di tutti, e mi guardai intorno. Anche Luke sembrò accorgersene e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, allontanandosi di un passo. Sembrava nervoso.

-Perchè dovrei farlo?-

-E va bene, diciamo che Marcie non si arrende facilmente.- Sbuffò.

-E cosa centro io?- Chiesi.

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora