Capitolo 18

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Stavo frugando nella mia borsa e secondo dopo secondo il panico mi assaliva. Mi voltai lentamente verso Luke, che dopo le prove della sua band, mi aveva accompagnata fino al mio piano.

-Luke...- L'ansia nella mia voce era evidente. Lui aggrottò le sopracciglia.

-Che c'è?-

-Sono una stupida! Credo di aver lasciato le chiavi dentro casa, quando sono uscita...- Mi appoggiai con la schiena alla porta, sbattendo la testa. La sfortuna quella sera non ne voleva sapere di lasciarmi in pace: ero bagnata dalla testa ai piedi perchè, durante il tragitto verso casa, un temporale improvviso ci aveva sorpresi. Però, c'era da ammettere che era stato bello correre sotto la pioggia, mano nella mano insieme a Luke.

-Eh si, sei proprio una stupida!- Non riuscii a vedere la sua espressione perché tenni gli occhi chiusi, ma dal tono che usò sembrava divertito.

-Così non aiuti!- Piagnucolai io.

-Suona, no?-

-Oh, che idiota, perche non ci ho pensato prima?!- Risposi ironica. -Mia madre ha il turno di notte all'ospedale.- Chiarii dopo, mettendomi le mani alla testa.

-Dai, vieni da me.- Disse e io mi voltai di colpo verso lui.

-Cosa?! Sei pazzo? Non vengo da te e poi sono fradicia! E cosa penseranno i tuoi? Dio no, piuttosto mi accampo qui fuori finchè non torna mia madre!- Lui rise.

-E allora? anche io sono bagnato dalla testa ai piedi e tu stai straparlando.- Fece una pausa per trattenere un sorriso, poi riprese: -Non riuscirei mai a dormire sapendoti accampata qui fuori, e poi, perchè t'importa tanto quello che pensano i miei?- Rimasi spiazzata. Perché m'importava?

-Non m'importa! Cioè sì... Non voglio disturbare.-

-Non disturbi, non ci sarà nessuno a casa per un po'.- Si era avvicinato, facendomi perdere nei suoi occhi intensi. Quando calò il silenzio distolse lo sguardo e si passò una mano tra i capelli ancora bagnati, che sembravano un po' più scuri.

-Ma mia madre mi uccide se scopre che i tuoi non ci sono!- Conclusi esasperata e cominciai sul serio a pensare all'idea dell'accampamento.

-E noi non glielo diciamo.- Mi fece l'occhiolino.

-E va bene!- Accettai, non troppo convinta. Mandai un messaggio a mia madre mentre scendevo le scale insieme a Luke, avvertendola che sarei rimasta a dormire a casa di Jillian, ovviamente omettendo che Jillian non ci sarebbe stata. Una volta dentro l'appartamento Luke mi condusse nella sua camera, era grande quasi quanto la mia, le pareti erano bianche, come pagine, che lui riempiva con poster. I mobili erano scuri e il letto era grande e sembrava dire "provami". Fece il giro del letto e aprì un cassettone, poi mi porse una maglietta dei Nirvana, la stessa dell'altra sera, quella che gli avevo detto che mi piaceva, e un paio di boxer American Apparel.

-Fa' una doccia e mettiteli, il resto lo trovi nel bagno.- Mi disse.

-Non esiste!- Replicai io.

-April, ti verrà la febbre se continui a tenere quei vestiti addosso. E poi, devo ammettere che trovo eccitante il fatto che tu indossi i miei vestiti. Soprattutto se sono i miei boxer.- Un sorriso malizioso gli si allargò sul volto e io spalancai la bocca.

-Porco!- Gli buttai i vestiti addosso e lui rise, poi li raccolse da terrà e li tirò nuovamente a me.

-Non costringermi a metterti sotto la doccia con la forza!-

-Devi riuscire a prendermi prima!- Gli feci la linguaccia e lui rise, poi inaspettatamente scattò, saltò sul letto e mi prese quasi, ma io avevo cominciato ad allontanarmi e gli sfugii, attraversai correndo il corridoio con lui che mi seguiva, entrai in una stanza, una camera da letto, chiudendomi la porta alle spalle per recuperare un po' di tempo. C'era un'altra porta, ma io mi infilai dietro ad una tenda blu. Lui entrò nella stanza e non si accorse di me, perché seguì l'altra porta. Quando fui sicura che fosse entrato nell'altra stanza uscii dal mio nascondiglio e tornai nel corridoio, lo sentii chiamarmi.

-Dove sei?- Era divertito e mi feci sfuggire una risatina.

-Vieni a cercarmi!- Gli dissi. Proseguii per il corridoio, entrai in una stanza che non avevo ancora visto: un soggiorno. Ad un tratto mi sentii cingere da dietro e sussultai. Luke mi mise le braccia intorno alla vita e mi strinse, una sensazione di calore mi avvolse e mi dimenticai dei freddi vestiti che avevo addosso.

-Trovata.- Mi sussurrò in un orecchio.

Allentò poco la presa, ma bastò a farmi fuggire dalle sue braccia calde e possenti, facendo tornare il gelo.

-Ti tocca mettere i miei vestiti adesso.- Disse piano, come se dovesse calmarsi.

Dopo che mi fui lavata e cambiata lo trovai in cucina, stava preparando qualcosa.

-Ho pensato che avessi fame. E' ora di cena e le schifezze che abbiamo mangiato da Calum non hanno neanche minimamente alleviato la fame che ho.- Sollevò la testa dai fornelli e mi diede una lunga occhiata, come se fossi un quadro in esposizione e lui un critico che cerca di coglierne il significato. Sorrise e mi indicò il tavolo. -Siediti, è quasi pronto.- Cenammo la maggior parte del tempo in silenzio, mentre la luce della sala da pranzo continuava a tremolare per il temporale che c'era fuori. Il temporale c'era anche in me, pensai. Dovevo stare lontana da questo ragazzo, e invece mi ritrovavo a dover passare la notte in casa sua, soli, e avevo i suoi boxer addosso. Sparecchiammo e lui andò a fare una doccia, io andai nella stanza degli ospiti, che scoprii essere quella della grande tenda blu. Mi girai e rigirai nel letto per ore, senza riuscire ad addormentarmi, erano ormai le tre passate e non facevo altro che pensare al ragazzo nella stanza accanto, a come potesse essere dormire tra le sue braccia, a come sarebbe sentire il suo odore per tutta la notte, neanche il ruore della pioggia contro il vetro della finestra mi distraeva, neanche i lampi. Misi un piede fuori dal letto, poi un altro. Non li comandavo più io, ma il mio cuore. Passo dopo passo raggiunsi la stanza di Luke e aprii la porta, senza bussare. Lui era lì, sdraiato sul letto con le mani dietro la testa. La luce era spenta, ma la stanza era leggermente illuminata da un lampione fuori dalla finestra, che mi permetteva appena di vedere il suo profilo. Si voltò, era sveglio.

-Luke..- Sussurrai.

-Che ci fai qui?- Rispose

-Non riesco a dormire.- ammisi.

-Per i tuoni?- Chiese con voce assonnata. Annuii, anche se era una bugia. Per tutta risposta sollevò il piumone, invitandomi a sistemarmi accanto a lui. Non ci pensai due volte, mandando a farsi fottere tutti i miei buoni propositi e mi infilai al suo fianco. Mi prese tra le braccia, e quando poggiai la testa sul suo petto mi accorsi che non indossava una maglietta. Un lampo schiarì a giorno la stanza e io sollevai lo sguardo e incrociai i suoi occhi, che sembrava volessero dire mille cose, ma non dicevano nulla. Mi scostò un riccio ribelle dal viso, e me lo mise dietro all'orecchio. Abbassò la mano sulla mia guancia e me la sfiorò delicatamente, sentii il suo respiro dolce sul viso un attimo prima che unisse le labbra alle mie, in una danza di cui solo noi conoscevamo i passi. Mi baciava dolcemente, come se avessimo tutto il tempo del mondo, come se quella notte potesse durare per sempre. Prese la maglietta dei nirvana e la sollevò, staccandosi dalla mia bocca solamente per il tempo di sfilarla dalla testa. Mi aggrappai alle sue spalle forti quando mi sganciò il reggiseno e mi sfiorò delicatamente i seni, prima con le dita, poi con la bocca. Trovò la mia mano e la strinse forte, mentre lasciava una scia di baci umida sulla mia pancia. Non volevo essere da nessun'altra parte, mai più, senza lui. Mi sfilò i boxer e misi le mani tra i suoi capelli quando scese più giù. Quando risalii a baciarmi il collo lo strinsi a me con le cosce, volevo di più. Si tolse anche i suoi di boxer ma non entrò subito dentro di me, c'era tempo. Mi sfiorò ovunque e mi coprì di baci, sussurrandomi parole dolci che nessuno mi aveva detto mai, e io ricambiavo con cose che a nessuno avevo detto mai. Cancellando tutto quanto, tutte le insicurezze, tutti i dubbi, tutto il resto. Mi tenne strette le mani tra le sue sopra la mia testa, poi finalmente, entrò dentro me.

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Sì lo so non si può far finire un capitolo così, non odiatemi vi prego :') Andate a leggere "Lightening. || Luke Hemmings" di sorridodilou :D

Come find me - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora