| LUKE |
Ero sul mio letto, a casa. Fissavo il soffitto al buio e non m'importava della pioggia che sbatteva contro il vetro della mia camera. Qualcuno aprì la porta senza bussare e s'infilò nella mia stanza. Era la ragazza che avevo visto all'ospedale.
-Luke..- Sussurrò lei, e io le chiesi cosa ci facesse nella mia stanza.
-Non riesco a dormire.-
-Per i tuoni?- la vidi annuire, nonostante la scarsa luce che emanava un lampione fuori, e sollevai le pensanti coperte, invitandola a stendersi al mio fianco. La presi e la strinsi tra le mie braccia, e potei osservare meglio i suoi occhi quando un lampo schiarì a giorno la stanza. Era bellissima nonostante avesse i capelli umidi appiccicati alla fronte. Le scostai una ciocca e le sfiorai la morbida guancia, poi mi abbassai finché le mie labbra non toccarono finalmente e dolcemente le sue. La baciai con... amore, ed era così giusto, nonostante sapessi quanto fosse sbagliato.
Quello che successe dopo fu inevitabile.
Mi aggrappai alla maglia che indossava e gliela tolsi dalla testa. Era la mia, quella dei nirvana. Mi afferrò dalle spalle mentre io le sganciavo il reggiseno, e le presi la mano e la strinsi forte, perché quella ragazza, quella notte, sarebbe stata mia. La spogliai completamente, per poi baciarla e sfiorarla ovunque, dicendole tutto quello che era per me, ascoltando quello che io ero per lei. E non ci fu più nient'altro che noi, nel mondo. Neanche un dubbio, nessuna insicurezza, zero paure. Solo io e lei.
Le presi i polsi con una mano sola, bloccandole le braccia sopra la sua testa e finalmente, entrai dentro lei.
Aprii gli occhi di botto e il mondo smise di girare. Non ero più nella mia stanza, non ero più con lei.
Un'infermiera imprecò, poi arrossì quando si accorse che la stavo guardando.
-Oh, mi dispiace averti svegliato!- Spostai gli occhi sulla cartella rovesciata per terra. -Ti senti meglio, oggi?- mi chiese.
-Si.- Mentii io. Non stavo meglio, volevo tornare dov'ero prima, volevo tornare a sognare.
Eppure io sapevo benissimo che quello non era un sogno, io avevo vissuto quel momento.
Era un ricordo, ne ero certo.
-Okay. L'orario delle visite è appena cominciato e c'è qualcuno che vuole vederti. Se ti senti meglio puoi anche camminare oggi, ma devi portare la flebo con te. O preferisci rimanere qui?-
-No, no... Voglio camminare.- Le dissi e lei sorrise compiaciuta.
-Perfetto.- Mi aiutò a scendere dal letto e mi sistemò bene l'ago nel polso. -Sei stato davvero fortunato a cavartela con così poco.- Sospirò.
-Fortunato? Non ricordo la maggior parte delle cose!- Risposi seccato. Lei mi guardò male.
-Poteva andarti peggio. Ringrazia Dio che sei ancora vivo!- Mi rimproverò.
-Si, certo.- Borbottai io.
-Tranquillo, la tua memoria tornerà presto, devi solo avere pazienza.- Mi disse più dolcemente, guidandomi alla porta che dava sul corridoio del reparto. Appena aprii la porta, l'odore del cibo dell'ospedale e di malattia mi arrivò alle narici, facendomi storcere il naso.
Non mi accorsi della ragazza difronte a me finché non mormorò il mio nome.
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Heyy spero vi sia piaciuto il capitolo :*
Luke comincia a ricordare qualcosina *-*
Se non ricordate la scena che sogna Luke, la trovate nel capitolo 18, ed é la prima volta che fanno l'amour eheh
Ps: Non so davvero come ringraziarvi per tutte le visualizzazioni, i voti e i commenti. Semplicemente vi amo <3
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Come find me - Luke Hemmings
FanfictionApril, scaricata dal padre, si trasferisce dalla madre in Australia, dove fa subito nuove amicizie ma trova anche qualcosa di più: Luke, l'amore. L'amore che arriva inaspettato e cattivo. L'amore fatto di baci rubati, di promesse sussurrate e care...